Autore Topic: Outcast - La voce dei videogiocatori borderline  (Letto 196818 volte)

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Online Cryu

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Re: Outcast - La voce dei videogiocatori borderline
« Risposta #15 il: 02 Feb 2011, 15:23 »
No, anche perchè sono d'accordo quasi su tutto.
Ah. Ok. Allora lo faccio io :yes:
D'accordo per un cazzo. Una cosa è la storia, una cosa è come la racconti. Una storia brutta ben raccontata può essere comunque emozionante e coinvolgente, ma storia brutta resta. E comunque meno coinvolgente di una bella storia narrata con pari perizia.
La storia di GOW2 è: 4 marine culturisti con la voce roca salvano il mondo da mostri umanoidi uccidendone migliaia nel villaggio dei Loacker, nel culo di un verme gigante e nelle mieniere di Moria. Uno di loro cerca anche la moglie rapita e 30 secondi dopo una scena molto drammatica è belle che pronto a tornare a fraggare.
Essendo il gioco molto ben diretto, si riesce realmente a gasarsi per l'improbabile impresa e a emozionarsi nel-momento-di-emozionarsi. Ma siccome la storia rimane una sciocchezza, rispetto alle ultime 3 ore di RDR o all'intero Alan Wake il gioco pizzica corde del sentire molto più facili, producendo un coinvolgimento più superficiale e volatile.
Heavy Rain è una palla al cazzo, ma narrativamente è 3 campionati avanti alla media ludica.

Citazione
A parte l'utilizzo del termine pseudoculturale "set piece". Fino a qualche mese fa nessuno aveva mai usato questi termini
Li puoi chiamare solo in quel modo. Non sono panorami, ambientazioni, livelli. Un corrispettivo italiano non c'è. Se vuoi lo creiamo, "colpo d'occhio ambientale", "allestimento panoramico"?
E comunque se hai lamentele di questo tipo rivolgile nel topic di WISKAST visto che sono loro ad aver sdoganato il termine.
Ehm.
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Offline ZionSiva

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Re: Outcast - La voce dei videogiocatori borderline
« Risposta #16 il: 02 Feb 2011, 15:48 »
Io GOW2 non l'ho ancora finito, parlavo del primo ^__^'

Quella è la storia di un uomo che cerca di tornare a casa. Secondo me è raccontata bene, proprio perché è diretta bene. E ha un amore per il dettaglio e per non far uscire il giocatore da quel mondo che hanno pochissimi altri giochi.

Io avevo avuto questa sensazione dopo averlo giocato, ma non l'ho mai vista spiegata in maniera migliore che in quel pezzo per il New Yorker di Bissell.

P.S.: dimenticavo, io sono anche sempre un po' diffidente quando leggo concetti come "corde emotive più semplici". Produrre quello che chiami un coinvolgimento "superficiale o volatile" è tutt'altro che semplice, il problema è che sembra facile una volta che lo fruisci. Con un amico stiamo lavorando su una storia che in teoria sarebbe trash e facilona, ma anche per queste cose, se si ha rispetto dello spettatore/giocatore/lettore, ci vuole molta cura. 

Insomma, basta paragonare la storia di GOW a quella di Vanquish. Scrivere qualcosa di scorrevole e immediato è molto difficile rispetto a scrivere qualcosa di complesso (parte della bravura dietro a Alan Wake sta anche nel giocare con questa idea, quello è un gioco scritto coi contropupazzi davvero).
« Ultima modifica: 02 Feb 2011, 15:56 da ZionSiva »
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Re: Outcast - La voce dei videogiocatori borderline
« Risposta #17 il: 02 Feb 2011, 15:55 »
parlavo del primo
...

...

Spoiler (click to show/hide)

Niente, non riesco a collegare nessun ricordo. Veramente aveva una trama GOW1? Io rammento solo l'intro e il "let's do this" prima del boss finale.
Non sono sarcastico, giuro ^^
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Offline ZionSiva

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Re: Outcast - La voce dei videogiocatori borderline
« Risposta #18 il: 02 Feb 2011, 15:59 »
Ma io ti credo, come ho detto le storie nei videogiochi sono interattive; metti magari che io l'ho giocato un po' dopo essere andato via di casa, in un'altra nazione... insomma, conta molto l'utente. Però mi ha colpito leggere nel pezzo di Bissell molte delle sensazioni che ho provato io, dall'intervista con CliffyB è evidente che molto di quello che ho trovato nel gioco è voluto. Ti consiglio di leggere quel pezzo, a prescindere da tutto è molto bello.
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Offline Wis

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Re: Outcast - La voce dei videogiocatori borderline
« Risposta #19 il: 02 Feb 2011, 16:25 »
Probabilmente allora non so cosa è un set piece.

[EDIT]

Secondo la descrizione di Wikipedia può tranquillamente tradursi in "momento topico" o "climax", ovvero quella scena importante in cui concorre tutto l'insieme preparatorio dato da scenografia, inquadrature e ritmo.
E' tipicamente cinematografico, sì, ma non ho capito perchè da qualche mese a questa parte lo usano tutti anche per i videogiochi persino oltreoceano. I set pieces sono entrati nel mondo dei videogiochi più o meno una decade fa, a quando mi risulta.
« Ultima modifica: 02 Feb 2011, 16:33 da Wis »
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Re: Outcast - La voce dei videogiocatori borderline
« Risposta #20 il: 02 Feb 2011, 16:36 »
In sostanza ci stai ninjerellando i maroni perché noi usiamo solo adesso un termine che dovremmo usare da 10 anni e tu vorresti che aspettassimo ancora un po'?
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Re: Outcast - La voce dei videogiocatori borderline
« Risposta #21 il: 02 Feb 2011, 17:29 »
*CUT*
Secondo la descrizione di Wikipedia può tranquillamente tradursi in "momento topico" o "climax", ovvero quella scena importante in cui concorre tutto l'insieme preparatorio dato da scenografia, inquadrature e ritmo.
*CUT*

Secondo me entrambe quelle cose non funzionano: il primo Indiana Jones comincia con un set piece pazzesco, e tutto il film è un'alternarsi di un set piece dopo un altro... e, per dire, quella è anche la formula di quasi tutti i Bond, il primo set piece spesso è quello più spettacolare.

Come nel caso di "Self Conscious", di cui parlavamo con Ferruccio, trovare una traduzione semplice è molto complesso.
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Re: Outcast - La voce dei videogiocatori borderline
« Risposta #22 il: 02 Feb 2011, 17:56 »
Nei videogiochi però il termine è leggermente sbilanciato verso l'accezione ambientale.
La cascata della Lost Valley nel primo TR credo sia collocabile ai primordi. Poi, come per altre millemila cose, la svolta è stato DMC.
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Offline Wis

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Re: Outcast - La voce dei videogiocatori borderline
« Risposta #23 il: 02 Feb 2011, 20:44 »
In sostanza ci stai ninjerellando i maroni perché noi usiamo solo adesso un termine che dovremmo usare da 10 anni e tu vorresti che aspettassimo ancora un po'?
Esatto. Odio il conformismo spontaneo universale.
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Re: Outcast - La voce dei videogiocatori borderline
« Risposta #24 il: 02 Feb 2011, 21:29 »
Sicuramente non è la traduzione più esatta, ma un paio di volte l'ho tradotto come "Scena Madre".
Non è la stessa cosa ma dà l'idea di scena fondamentale e/o spettacolare.
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Offline ferruccio

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Re: Outcast - La voce dei videogiocatori borderline
« Risposta #25 il: 03 Feb 2011, 00:06 »
Però l'accento, in set piece, è sull'oggetto, sul fatto che sia un allestimento. In scena madre o momento topico l'accento è sulla fruizione. L'albergo di Uncharted 2 è un set piece, ma non è una scena madre. Poi nel videogioco i set pieces tendono ad essere "qualcosa che non ti aspetti", dei picchi di gioco, degli scarti fichissimi (quando l'albergo comincia a crollare, per dire).

Mi pare sia difficile da tradurre. Ciò non toglie che mentre si parla in italiano "poi in un quel punto c'è un set piece" nun se po' sentì.
E allora Mozart?

Offline MaxxLegend

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Re: Outcast - La voce dei videogiocatori borderline
« Risposta #26 il: 03 Feb 2011, 01:46 »
Appunto, parlavo di compromesso.
Non è lo stesso ma rende l'idea.
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Re: Outcast - La voce dei videogiocatori borderline
« Risposta #27 il: 04 Feb 2011, 14:34 »
Vi ringrazio per aver parlato di Dead Space 2 per più di 1 minuto  :)

E ho riso come un coglione alla parentesi su Dantes' Inferno  :D
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Re: Outcast - La voce dei videogiocatori borderline
« Risposta #28 il: 06 Feb 2011, 22:53 »
Per il resto è anche una questione di fumo sugli occhi, ma ho sentito che nel podcast quasi tutti sono d'accordo, Cage è un buon marketer che fa finta che il resto del medium non esista per esaltare il suo lavoro.

Oh, comunque, lo dico per chi eventualmente "Cage vuole cancellare vent'anni di storia del videogioco", Cage mai ha detto che il resto del medium gli fa cacare, non gli interessa, non deve esistere. Ha sempre detto che è ottimo, gli piace, va benissimo che ci sia, ma lui vuole realizzare altro. D'altra parte, ok spocchia francese, ma mettersi a spalare merda su chiunque gli stia intorno forse non gli conviene. :D

Ho un'idea fantastica per il futuro del videogaming, chiudiamo in una stanza tutti quelli che stanno scrivendo nel 3D e appicchiamo fuoco? :yes:

Approvo.  :yes:

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Heavy Rain è una palla al cazzo, ma narrativamente è 3 campionati avanti alla media ludica.

Ovviamente paragonare Heavy Rain a GoW è una provocazione, ma a me continua a sembrare che Gears Of War, in quel che vuole essere, sia altrettanto riuscito, se non più riuscito di Heavy Rain. E che la sceneggiatura di Heavy Rain, per quanto più interessante (o perlomeno diversa dal solito) rispetto alla media del videogioco per tematiche, genere, ambizioni, sia sostanzialmente mediocre. Di maniera, con personaggi dalle caratterizzazioni dozzinali (Madison è impresentabile) e pure un po' scorretta in alcuni passaggi, come per esempio i pensieri del personaggio che poi si rivela essere l'assassino. La componente narrativa di Heavy Rain mi sembra realizzata con in mano il manuale del perfetto regista e sceneggiatore di thrillerini hollywoodiani da quattro soldi.  Mi sembra "superiore" alla media solo per ambizioni, che pure sono importanti e gli riconosco, eh, ma complessivamente non tutti 'sti campionati avanti rispetto alla media, ovviamente con riferimento ai videogiochi interessati a raccontare qualcosa: se nella media mi ci metti Street Fighter e Bulletstorm allora sì, Heavy Rain vince (anche se, pure lì, se il confronto è su quanto si centra il bersaglio... ).

Poi, certo, magari dietro a questa mia visione c'è anche la maggior "simpatia" e predisposizione a perdonare limiti per chi prova a fare la schwarzeneggerata in videogioco e sostanzialmente ci riesce (anche se gli servirebbe una badilata d'ironia in più) rispetto a chi promette e millanta il nuovo Seven e poi ci regala la versione con chiavata di un Il collezionista a caso.
L'Edicola di giopep, better than sex!
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Re: Outcast - La voce dei videogiocatori borderline
« Risposta #29 il: 07 Feb 2011, 11:48 »
Ho ascoltato metà della trasmissione. Mi dispiace Luigi ma il videogioco a cui aspiri tu è quello che io accetto solo come parentesi, come eccezione, come una tantum. Per quel tipo di esigenza ci sono i film che onestamente trovo che coprano il mio bisogno di contaminazione audiovideo emozionale molto ma molto meglio. Quindi sì Heavy Rain ogni tanto, ma che il videogioco "debba andare in quella direzione per emergere", santo cielo, no. Anzi.
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