Il problema è che parlare di contenuti in un videogioco non può essere la stessa cosa del parlare di contenuti in un libro; Luigi dice di volere l'equivalente videoludico di un'opera prima di Céline, e per me Super Mario Galaxy o Bayonetta sono a quei livelli. Il videogioco si muove su livelli diversi. Viene anche scritto da gente diversa, da più gente. Già l'idea dell'"autore" al cinema è fondamentalmente un mito, nel videogioco ancora di più.
In questo senso, Gears of War è un capolavoro anche di scrittura, perché in un videogioco non si può non considerare scrittura il design dei set piece, la creazione degli ambienti, la creazione del mondo, insomma. In questo senso GOW è un gioco straordinariamente sottovalutato. E c'è da tener conto di quello che vuole essere: una space opera pulp con un'anima romantica. La mia impressione è che molti credano che sia facile scrivere un buon sparatutto, ma allora perché ci riescono così pochi? Gears of War è basato su un mondo incredibile, ma l'attenzione al dettaglio permette un'immersione totale in cui il giocatore può vivere la sua storia. Per me quello è il punto principale: in un videogioco la storia non è solo il "plot", le cutscene eccetera. Per me è tutto quello che accade da quando comincia il gioco in poi. Far parte della storia è parte del gioco, è un'esperienza interattiva diversa da giocatore a giocatore.
In questo senso pensare di poter raccontare storie molto serie, rischiando che la tensione drammatica possa essere disintegrata dal giocatore, è molto difficile. Non è impossibile, anzi, io credo sia già successo; ma è particolarmente complesso puntare sul naturalismo come ha fatto Heavy Rain, perché rappresentare umani normali è oltre alle capacità tecniche del medium. Quello che Heavy Rain prova ad essere, un thriller psicologico, è sicuramente molto ambizioso per un videogioco, e rispetto il rischio preso da Cage e soprattutto Sony. Ma in quel gioco non ho mai creduto a nessuno dei protagonisti, il GOW, nella loro stilizzazione, sì. HR credo sia scritto con i piedi, nonostante io credo abbia il potenziale di fare la storia del medium, e magari dare vita a qualcosa di fantastico.
Per il resto è anche una questione di fumo sugli occhi, ma ho sentito che nel podcast quasi tutti sono d'accordo, Cage è un buon marketer che fa finta che il resto del medium non esista per esaltare il suo lavoro. L'anno in cui è uscito Red Dead Redemption è riuscito a far parlare a tutti di Heavy Rain come esempio migliore di gioco maturo. Ci vogliono i superpoteri X-D
Comunque a proposito consiglio l'ascolto della terzultima puntata del podcast di Irrational, dove CliffyB e Ken Levine parlano di storia e gameplay; e pure questi due pezzi:
http://www.newyorker.com/reporting/2008/11/03/081103fa_fact_bissellhttp://kotaku.com/5450551/the-best-games-of-sort-of-the-decade