Autore Topic: Outcast - La voce dei videogiocatori borderline  (Letto 196833 volte)

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Offline giopep

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Io direi che da oggi utilizzo un solo thread per spammare Outcast, perché altrimenti continuo a crearne diecimila cortissimi che si perdono e non ha davvero senso. Qualcuno può stickarmi questo thread? Grazie! :)

E anche Outcast: Chiacchiere Borderline si manifesta in questo meraviglioso 2011, con un episodio logorroico, sconclusionato, dal missaggio audio discutibile e in cui si parla - fra le altre cose - di Dead Space 2. Sempre sul pezzo!

Il sito (su cui ci potete ascoltare in streaming e trovare tante informazioni INTERESSANTISSIME), sta qua.

Per abbonarsi su iTunes, si clicca qua.

Il feed RSS sta qua.

L'MP3 dell'episodio si scarica qua.

Ah, siamo pure su Facebook, qua.
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Offline ZionSiva

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Re: Outcast - La voce dei videogiocatori borderline
« Risposta #1 il: 01 Feb 2011, 23:50 »
Era da un po' che non vi ascoltavo, la puntata mi è piaciuta molto, ottimo ritmo e livello delle discussioni molto alto. Per dire, nonostante credo che la posizione sulla "maturità del videogioco" esposta da Marrone sia completamente fuori strada, è esposta molto bene.

Detto questo, il fatto che si continui a dare per scontato che Heavy Rain (di cui apprezzo molto, di sicuro) sia scritto meglio di Gears of War è un segno di un profondo odio per la narrativa ^__^

Insomma, credo che prima di dire che il videogioco debba "maturare" sia il caso di guardare quello che abbiamo ora con occhi un po' meno pigri: guardare ai giochi indie e "strani" è ottimo e necessario, ma perdere d'occhio quello che stanno facendo Epic e Blezinski solo perché "tanto è un blockbuster" è molto sbagliato. Prima o poi scrivo qualcosa di più dettagliato a riguardo, ma ho spesso l'impressione che gli addetti al settore soffrano troppo spesso la sindrome del Videogiocatore Cattolico ^__^'
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Offline Wis

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Re: Outcast - La voce dei videogiocatori borderline
« Risposta #2 il: 02 Feb 2011, 08:24 »
Premetto che ho giocato solo il primo GoW (nemmeno tutto) e che non ho ancora ascoltato la puntata. Se ho inteso (conoscendo a grandi linee le sue argomentazioni) quello di cui può aver parlato Luigi e sapendo la tua opinione su Heavy Rain mi chiedo su che piano possano essere confrontati i due titoli. Sono convinto che a livello di narrativa vera e propria sia più pregno un fondale di Heavy Rain di una qualunque cutscene di GoW. Sono stili e risorse in gioco molto differenti e non voglio condannare a prescindere il titolo Epic, però siamo a livelli di cura e dettaglio del tutto distinti.
Detto questo, sono d'accordo con te che la maturazione del videogioco debba probabilmente andare in direzioni differenti da entrambe. Ora mi ascolto la puntata pronto a rimangiarmi tutto. ^__^
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Offline Gatsu

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Re: Outcast - La voce dei videogiocatori borderline
« Risposta #3 il: 02 Feb 2011, 08:50 »
Spammo anche qua:

Sulla conferenza TED citata avevo scritto un pezzo all'inizio di dicembre:

http://www.microtask.com/blog/2010/12/revenge-of-the-gamers-an-epic-win-for-the-world/

Diversi altri post scritti da me nello stesso blog trattano l'argomento da diverse angolazioni.

Offline dave182

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Re: Outcast - La voce dei videogiocatori borderline
« Risposta #4 il: 02 Feb 2011, 09:43 »
Era da un po' che non vi ascoltavo, la puntata mi è piaciuta molto, ottimo ritmo e livello delle discussioni molto alto. Per dire, nonostante credo che la posizione sulla "maturità del videogioco" esposta da Marrone sia completamente fuori strada, è esposta molto bene.

Detto questo, il fatto che si continui a dare per scontato che Heavy Rain (di cui apprezzo molto, di sicuro) sia scritto meglio di Gears of War è un segno di un profondo odio per la narrativa ^__^

Insomma, credo che prima di dire che il videogioco debba "maturare" sia il caso di guardare quello che abbiamo ora con occhi un po' meno pigri: guardare ai giochi indie e "strani" è ottimo e necessario, ma perdere d'occhio quello che stanno facendo Epic e Blezinski solo perché "tanto è un blockbuster" è molto sbagliato. Prima o poi scrivo qualcosa di più dettagliato a riguardo, ma ho spesso l'impressione che gli addetti al settore soffrano troppo spesso la sindrome del Videogiocatore Cattolico ^__^'

Beh, però la parte di Gears 2 descritta nella puntata , dove c'è la storia strappalacrime, l'ho trovata del tutto furoi luogo, e al contrario di quello che dice Luigi, veramente mal posta.
A me non ha emozionato per nulla, mi è sembrato quasi che tutta la sottotrama della tipa del nero isa stata messa lì solo per giustificare il bellissimo trailer che mostrava lui con la foto sbiadita di loro due in mano.
A mio avviso Heavy rain è scritto abbastazna bene ,almeno per il fatto che segue le vicende di diversi personaggi contemporaneamente, gestendo in maniera intelligente i bivi che la storia prende. Certo, per forza di cose, per come è stata strutturata la vicenda, qualche incongruenza ci doveva pur essere, ma non è scritto così male il titolo di CAge.
E non sto dicendo che Gears è scritto male eh, è un gioco di guerra, tutti contro le locuste, e mi è piaciuto (come storia mi è piciauto di più il primo eh) ma la parte sentimentale proprio non ci stava.
A mio avviso (uccidedemi pure) Killzone 2, con il finale che ha, è scritto "alla gears of war" ma senza sconfinamenti in generi non suoi.
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Offline Cryu

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Re: Outcast - La voce dei videogiocatori borderline
« Risposta #5 il: 02 Feb 2011, 09:53 »
Ho un'idea fantastica per il futuro del videogaming, chiudiamo in una stanza tutti quelli che stanno scrivendo nel 3D e appicchiamo fuoco? :yes:
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Offline dave182

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Re: Outcast - La voce dei videogiocatori borderline
« Risposta #6 il: 02 Feb 2011, 10:13 »
Ho un'idea fantastica per il futuro del videogaming, chiudiamo in una stanza tutti quelli che stanno scrivendo nel 3D e appicchiamo fuoco? :yes:

A parte che sarebbe un ottimo modo di togliersi la concorrenza di torno (3 podcast :) ) ma possiamo smettere di fare gli snob anche sui videogiochi? Lo dico senza astio eh.
Dai dai su :D
« Ultima modifica: 02 Feb 2011, 10:18 da dave182 »
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Offline Gatsu

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Re: Outcast - La voce dei videogiocatori borderline
« Risposta #7 il: 02 Feb 2011, 11:18 »
Guarda che Cryu in greco significa SAG-GEZ-ZA!

Offline dave182

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Re: Outcast - La voce dei videogiocatori borderline
« Risposta #8 il: 02 Feb 2011, 11:46 »
Io tifo per gli orsetti :)
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Offline Wis

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Re: Outcast - La voce dei videogiocatori borderline
« Risposta #9 il: 02 Feb 2011, 11:54 »
Considerando che c'ha scritto anche Cryu in questo thread mi sa che la SAG-GEZ-ZA è meglio lasciarla alle formiche. :yes:
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Offline ZionSiva

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Re: Outcast - La voce dei videogiocatori borderline
« Risposta #10 il: 02 Feb 2011, 12:39 »
Il problema è che parlare di contenuti in un videogioco non può essere la stessa cosa del parlare di contenuti in un libro; Luigi dice di volere l'equivalente videoludico di un'opera prima di Céline, e per me Super Mario Galaxy o Bayonetta sono a quei livelli. Il videogioco si muove su livelli diversi. Viene anche scritto da gente diversa, da più gente. Già l'idea dell'"autore" al cinema è fondamentalmente un mito, nel videogioco ancora di più.

In questo senso, Gears of War è un capolavoro anche di scrittura, perché in un videogioco non si può non considerare scrittura il design dei set piece, la creazione degli ambienti, la creazione del mondo, insomma. In questo senso GOW è un gioco straordinariamente sottovalutato. E c'è da tener conto di quello che vuole essere: una space opera pulp con un'anima romantica. La mia impressione è che molti credano che sia facile scrivere un buon sparatutto, ma allora perché ci riescono così pochi? Gears of War è basato su un mondo incredibile, ma l'attenzione al dettaglio permette un'immersione totale in cui il giocatore può vivere la sua storia. Per me quello è il punto principale: in un videogioco la storia non è solo il "plot", le cutscene eccetera. Per me è tutto quello che accade da quando comincia il gioco in poi. Far parte della storia è parte del gioco, è un'esperienza interattiva diversa da giocatore a giocatore.

In questo senso pensare di poter raccontare storie molto serie, rischiando che la tensione drammatica possa essere disintegrata dal giocatore, è molto difficile. Non è impossibile, anzi, io credo sia già successo; ma è particolarmente complesso puntare sul naturalismo come ha fatto Heavy Rain, perché rappresentare umani normali è oltre alle capacità tecniche del medium. Quello che Heavy Rain prova ad essere, un thriller psicologico, è sicuramente molto ambizioso per un videogioco, e rispetto il rischio preso da Cage e soprattutto Sony. Ma in quel gioco non ho mai creduto a nessuno dei protagonisti, il GOW, nella loro stilizzazione, sì. HR credo sia scritto con i piedi, nonostante io credo abbia il potenziale di fare la storia del medium, e magari dare vita a qualcosa di fantastico.

Per il resto è anche una questione di fumo sugli occhi, ma ho sentito che nel podcast quasi tutti sono d'accordo, Cage è un buon marketer che fa finta che il resto del medium non esista per esaltare il suo lavoro. L'anno in cui è uscito Red Dead Redemption è riuscito a far parlare a tutti di Heavy Rain come esempio migliore di gioco maturo. Ci vogliono i superpoteri X-D

Comunque a proposito consiglio l'ascolto della terzultima puntata del podcast di Irrational, dove CliffyB e Ken Levine parlano di storia e gameplay; e pure questi due pezzi:

http://www.newyorker.com/reporting/2008/11/03/081103fa_fact_bissell
http://kotaku.com/5450551/the-best-games-of-sort-of-the-decade
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Offline Cryu

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Re: Outcast - La voce dei videogiocatori borderline
« Risposta #11 il: 02 Feb 2011, 12:46 »
Wisky sta per scrivere una risposta piena di cose ovvie, lo sento :cry:
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Offline Wis

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Re: Outcast - La voce dei videogiocatori borderline
« Risposta #12 il: 02 Feb 2011, 14:55 »
No, anche perchè sono d'accordo quasi su tutto.
A parte l'utilizzo del termine pseudoculturale "set piece". Fino a qualche mese fa nessuno aveva mai usato questi termini, e ora se ne parla anche quando si esamina Space Invaders.
Deve essere un morbo contagioso.
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Re: Outcast - La voce dei videogiocatori borderline
« Risposta #13 il: 02 Feb 2011, 15:03 »
Se non ti piace l'uso del termine inglese sono abbastanza con te, il problema è che non saprei bene che termine utilizzare in italiano senza parafrasare abbestia... però l'ho usato esattamente come si usa nel cinema tipo da sempre, non capisco lo "pseudoculturale^__^''

In effetti lo si usa da meno tempo nei videogiochi, ma solo perché è da meno tempo che gli sviluppatori ne fanno uso (direi dai tempi di Half-Life).
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Offline dave182

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Re: Outcast - La voce dei videogiocatori borderline
« Risposta #14 il: 02 Feb 2011, 15:04 »
No, anche perchè sono d'accordo quasi su tutto.
A parte l'utilizzo del termine pseudoculturale "set piece". Fino a qualche mese fa nessuno aveva mai usato questi termini, e ora se ne parla anche quando si esamina Space Invaders.
Deve essere un morbo contagioso.

Un po' come Uber-qualcosa o megaton :D
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