3) TW3: Blood and Wine. Ho sentore che TW3 stia invecchiando relativamente in fretta e relativamente male. Inoltre è un discorso che ho lasciato appeso da troppo tempo. Vorrei iniziare questa espansione prima che scatti il tipico sentimento da "ci amiamo ma non siamo più fatti per stare insieme". Teo @teokrazia come butta nel tuo rientro in madre Polonia? Is it now or never?
A me sta sderenando.
Sarà che non giocavo con continuità e quindi per davvero a The Witcher da quando ho finito Hearts of Stone, quattro anni fa, e il riassaporare le cose che mi piacciono della serie c'ha un impatto maggiorato? Sarà che, anche per questo, non ho termini di paragone adeguatamente freschi con le cose più riuscite di gioco base e prima espansione? Sarà che è un po' che non un gioco un open world [intendo uno con un livello minimo di competenza, che non mi faccia smoccolare di continuo per fintonate & schifo vario] e quindi mi sto riscoprendo a godere anche per caratteristiche intrinseche del genere? Sarà che, sì, bravi a dare quest'espansione un'identità visiva sua, ma 'sto verdino piattonatello esprime il controverso rendering del gioco in una direzione che inizialmente reputavo poco sconfifferante e poi, complice probabilmente l'essermi tarato coi precedenti tentativi di approccio a Blood and Wine, pian piano me lo son fatto scendere e ora mi piace un frego? Sarà sicuramente questo e altro che ora non mi viene in mente.
Peraltro lo sto approcciando sapendo benissimo a cosa andavo incontro in termini di ciò che di TW3 mi fa aggrottare il sopracciglio, mi fa pietà o mi fa imprecare per le occasioni sprecate, per cui tendenzialmente son messo nella condizione di sedermi e abboffarmi dei frutti che CD Projekt ha servito su quest'ennesima tavolona imbandita, fermo restando che certe cose a volte tornano a farsi sentire in una maniera che porca la loro puttana. È un gioco che mi riempie talmente tanto che, se avessi ancora voglia di discuterne anziché limitarmi a cazzeggiare in un misto di poltroneria e allegria polacca, dopo ogni sessione mi darebbe da scrivere per 15, 20, 30.000 caratteri e che riguardo cui, in definitiva, son contentissimo di esser riuscito a trovare l'occasione giusta per dedicarmici.
E veniamo al tuo "now or never?". Non so come la vedi tu, ma per quanto mi riguarda, come TW3 prima di lui, il vero valore di Blood and Wine trascende la percezione dei pregi e dei difetti che gli posso riconoscere e imputare e il relativo computo. E non solo a mente fredda, mentre ci rifletto su, ma anche quando proprio ci son dentro. È un mix di svariate cose che lo rendono un'esperienza unica, peculiare, che ti offre qualcosa che non trovi altrove, che ti fa invaghire della sua la generosità e del suo coraggio, nonostante le pavidate e i vorrei ma non posso, e di cui finisci per ammirare la virtuosa e romantica sublimazione di un discorso che non rinnega le sue origini, compresi gli aspetti di cui ci si vergognerebbe un po', tipo l'eurojank in cui, suo malgrado, affonda ancora le radici. Secondo me rischia solo relativamente di perdere di freschezza, vuoi in termini comparativi, vuoi nei suoi stessi riguardi [a parte recuperarselo 9 anni dopo, magari
]. Ma a prescindere che la si veda allo stesso modo su quanto detto, lo sai benissimo come funziona: è un'esperienza super-assorbente, che richiede dedizione, sennò si rischia di fare un torto tanto al proprio tempo quanto a ciò che eventualmente di buono se ne potrebbe cavare. E un po' secondo me ti rispondi da solo: sei lì che c'hai ancora voglia di sporcellare con i super gameplay di Dead Space 2 e DOOM Eternal? Allora not now.