Io trovo sbalorditivo che non esistano praticamente frontiere per il prodotto fisico, salvo qualche dazio doganale che non sempre viene applicato, e invece i prodotti digitali, distribuibili istantaneamente, siano soggetti a limitazioni territoriali (vedi soprattutto Apple, ma non solo).
I motivi dietro alla situazione attuale sono principalmente due:
1) E' stato deciso, a livello di accordi istituzionali sul commercio, che quando si vende qualcosa online, la vendita avviene nel luogo in cui risiede il compratore, non il venditore. Il che credo abbia motivazioni che stanno nelle diverse tassazioni degli stati. Questo spiega perché non è un problema comprare un libro fisico da Amazon.com ma lo è comprarlo come ebook dallo store US Kindle.
2) Gli autori vendono i diritti dei propri libri una nazione alla volta. E spesso prendono anticipi per ogni nazione in cui vengono distribuiti. Quindi mettiamo che ci sia l'autore John Smith che pubblica un libro in USA. All'inizio non vende i diritti per la pubblicazione UK/Europa. Poi però il suo libro vende un sacco in patria. Quando si tratta di distribuirlo in Europa, Smith ottiene un anticipo milionario. Se avesse venduto i diritti una sola volta non avrebbe avuto lo stesso totale. A questo va aggiunto che una casa editrice inglese spenderà soldi per la promozione di un autore solo se ha la sicurezza che chi compra il libro di quell'autore porterà soldi in tasca a lei, e non alla casa editrice americana.
Insomma, è un'inculata per gli utenti, ma non è roba campata per aria: ci sono dei motivi per i blocchi territoriali.
OK, Ferruccio, son cose che sapevo e posso capire. Ma io posso andare in USA e comprare in loco il libro di John Smith, libro dunque soggetto a tassazione USA e diritti USA. Secondo la logica della vendita online, invece, se io sono fisicamente in USA ma ho un account iTunes Store italiano, non posso comprare e-book USA, non posso con la mia carta di credito italiana pagare un film del negozio USA, mentre la mia carta di credito può pagare oggetti fisici all'estero.
Insomma, se cerco un prodotto sul negozio
americano è chiaro che mi interessa
quel prodotto e che non intendo pagare il prodotto per cui Smith ha ricevuto i diritti per la distribuzione in Italia e che è soggetto alla tassazione italiana, pertanto non vedo che senso abbia non permettermi di acquistarlo. Infatti, il libro cartaceo posso acquistarlo.
Dunque, ci saranno pure dei motivi, ma non voglio concedergli il beneficio di pensare che siano dei motivi
logici,
validi,
sensati e
da accettare passivamente Come si può parlare di progresso, se i prodotti nuovi vengono sottoposti a leggi e sistemi vecchi mentre si sdoganano i prodotti vecchi? E' un totale controsenso.