mi riprometto di insultarti o darti ragione saltuariamente.
se sparisco ricordamelo
molto bene, sarà fatto ^^
aspetto con ansia soprattutto gli insulti
Il post sul femminismo è davvero inquietante, Seppia. Sembra di sentir parlare uno dei protagonisti masculi di MadMen (o un politico leghista a caso, fai tu)! Il tono di fondo suggerisce sostanzialmente che le donne VORREBBERO tutte essere casalinghe (e DOVREBBERO tutte essere tali) e sono corrotte dalla peer pressure a perseguire carriere indesiderate e a divertirsi in discoteca a 35 anni! E' francamente scioccante tutto questo. E no, in caso tu te lo stia chiedendo, non sono mai stato comunista (le canne me le faccio ancora, però, forse è questo che mi frega ).
mumble...
no non intendevo questo.
specifico un paio di cose quindi:
1) il blog, da parte mia almeno, è scritto anche con un po' d'ironia (pensa al mullett di Denis), non deve essere preso al 100% sul serio.
diciamo 98% sul serio e 2% in modo ironico
2) quello che intendevo dire nel post sul femminismo, riassumendo, è che a) essere madre e casalinga non è affatto svilente (lo è se si misura tutto col denaro, sbagliando) b) la madre casalinga ha il ruolo più importante nella nostra società, in quanto prima educatrice (e l'educazione oggi manca eccome) c) oggi vediamo come "vincenti" donne che guadagnano un sacco ma sono solo con 3 divorzi alle spalle e zero figli in quanto "emancipate" e "come gli uomini". wow. la verità è che per me essere soli senza figli ricchissimi con tre divorzi alle spalle è un fallimento per chiunque, uomo o donna che sia.
spero sia chiaro
Cmq, tutto ciò te l'ha già detto Kefka, e credo te lo diranno in molti altri, per cui passo invece al post sulle aziende cattive. Credo tu lì sia semplicemente fuori strada: ovunque (fuorchè in Italia, ovviamente) le aziende non hanno MAI avuto scrupoli a ridurre l'organico in caso ciò servisse a ottimizzare le operazioni e a massimizzare i profitti. Non hanno certo bisogno di una crisi per giustificare i licenziamenti.
non è vero.
gli anni 70 sono quelli in cui le aziende cercavano di rispondere a tutti i bisogni della gente delle famiglie ecc, creando una vasta gamma di prodotti "nuovi". in quegli anni comandavano i commerciali
gli anni 80 sono gli anni del marketing, in cui le aziende hanno iniziato a flirtare con il concetto (ugualmente aberrante) di "creare i bisogni". in quegli anni comandava il marketing
gli ultimi anni sono quelli della riduzione dei costi più spinta, in cui comandano i finance, che giocoforza hanno una visione molto più limitata al conto economico (meglio l'uovo oggi della gallina domani) e che traducono tutto in cifre. profitti che salgono in tempo di crisi a fronte di fatturati che scendono, in cosi tante aziende, è una cosa mai vista.
infatti l'herald tribune ci ha fatto un articolo
chiaro che le aziende hanno sempre licenziato per ottimizzare, ma mai a questi livelli.
per fare un esempio vent'anni fa ogni manager aveva la segretaria, per dire. secondo questi criteri nella divisione dove lavoro io ce ne sarebbero una quindicina. ne abbiamo una (per il nostro MD)
Un blog moralista potrebbe anche essere un'idea simpatica, ma la morale proposta per ora è abbastanza confusa: fascista in un post, un po' ingenua/idealcomunista in un altro. Molti Italiani si lamentano a ufo, santa verità; molti altri, però, predicano un po' per partito preso: cercate di non finire in questa ultima categoria!
ehh la morale proposta, nei miei post, è la mia.
non mi frega di essere apprezzato dai fascisti, dai sinistrorsi, o da altri. espongo il mio punto di vista e bon.
so che alle volte confonde un po' in quanto poco categorizzabile, ma è una cosa di cui vado fiero in quanto mi rafforza nel mio credermi poco modestamente un vero "libero pensatore".
sul predicare invece, credo che uno abbia il diritto di proporre una visione del mondo, se vive in accordo con le sue proposte. quello che infastidisce è il bue che da del cornuto all'asino.
e comunque sti commenti postateli sul blog che si sviluppa la discussione là, sono spunti interessanti cavolo!
^^