Per me Earthworm Jim è sempre stato sopravvalutato. Il primo episodio lo giocai su Game Boy: era difficile da strapparsi i capelli, ma in qualche modo lo finii, anche se dovetti sforzarmi un bel po'. Il secondo le riviste non ebbero il coraggio di dire che era facilissimo: tentennarono un po'... ma sì, il livello Hard è bello tosto, non è che sia uno di quei giochi che si finiscono in due giorni... e invece lo era! Meno male che lo affittai invece di comprarlo.
Il primo l'ho poi provato in versione SNES tramite emulatore. Be', non so se sia colpa dell'emulatore, ma trovo che le collisioni siano discutibili e che distinguere ciò che è piattaforma e ciò che è fondale sia spesso molto difficile. Dal momento che la stessa cosa accade anche in Aladdin versione Mega Drive, programmato dalle stesse persone, direi che non è colpa dell'emulatore. Certo, uno dei modi in cui questi giochi nascondevano i loro segreti era proprio dietro muri o piattaforme che sembravano solidi e in realtà si potevano attraversare, ma secondo me rende il gameplay più complicato del necessario.
Poi boh, l'ironia: un boss è un ciccione sudicio che sputa pesci marci, un altro un mostro da combattere penzolando da un filo di moccio, se lo lasci fermo appeso a una sporgenza Jim si gratta il culo, c'è una stanza segreta che si raggiunge infilandosi in un cesso... è così diverso da Boogerman? Sono divertenti alcuni giochi di parole nei titoli dei livelli (Snot a problem, Lorenzen's soil) e il gioco a quiz in EJ2, ma a parte quello, il protagonista è un lombrico e la maggior parte del gioco è fatta di rifiuti e animaletti schifidi: vorrebbe essere una parodia di Mario? Non è un brutto gioco (a parte la difficoltà oscena del primo, a cui senz'altro contribuiscono le collisioni), ma solo il design, l'animazione e la fama di fighetto superanimatore che Perry si conquistò (non so bene come) all'epoca gli hanno permesso di godere di tanta considerazione. Ripensando al successo di critica di EJ mi rendo conto di quanto i recensori di allora si lasciassero influenzare dalla grafica e dalle animazioni, nonostante tutte le belle parole.