Autore Topic: [PS3] Journey  (Letto 99492 volte)

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Offline femto88

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Re: [PS3] Journey
« Risposta #645 il: 03 Apr 2012, 18:46 »
Credo che il discorso sia troppo tagliato con l'accetta. Anche il cinema è summa di parti singole; La fotografia, la sceneggiatura, la scenografia, la musica ecc...
Eppure a nessuno verrebbe in mente di ridurlo alla sua essenzialità primaria, qualsiasi essa sia. Gli elementi che ho citato più su non sono elementi di contorno, sono parti integranti dello stesso. Certo si può realizzare un film senza colonna sonora, ma non per ciò diverrebbe più puro, più cinema.
Però ci sono film muti considerati opere d'arte. O film estremamente essenziali.
Probabilmente hai ragione comunque.
« Ultima modifica: 03 Apr 2012, 18:50 da femto88 »
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Offline vudux

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Re: [PS3] Journey
« Risposta #646 il: 03 Apr 2012, 18:50 »
togli la musica, togli la trama, togli i dialoghi e la parte scritta, tutta roba considerata arte da secoli, quello che rimane è arte?
gameplay è arte?

Ecco, secondo me è un errore molto grosso e ampiamente diffuso . L'arte per quel che vuol dire la parola in un media come il videogioco non si può misurare di certo come si fa per un quadro o una scultura. L'arte si deve misurare in maniera differente ogni volta , diversamente da settore a settore usando diversi metri.
Cos'è l'arte ? quando è arte un videogioco? Io trovo che lo sia quando ti lascia dentro qualcosa, quando lo si gioca e si provano emozioni durature, quando una volta finito si continua a fissare la tele impensieriti e si esclama un wow. Quando dietro incipit si fanno ricerce o si leggono libri spinti dall'onda della curiosità. L'aspetto visivo trovo sia in assoluto l'ultimo punto.
Quindi si, decisamente il gameplay è arte, o meglio, è quel fattore che mi permette di giudicare arte (per quel che vuol dire) un vg
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Offline SuperStar Siro

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Re: [PS3] Journey
« Risposta #647 il: 03 Apr 2012, 20:16 »
c'è il punto dove attivi le cose, quello dove salti, quello dove ti devi riparare...
A me sembra gameplay.

 :D

Oh, detta cosi', sembra proprio un G I O C O N E

 :D

:D
Capisco che scritto cosi fa un pó ridere, peró è quello che fai. Salti e svulazzi ed emetti cerchi.Ovvio che poi questi elementi vanno considerati nel contesto. Non puoi separarli.

Vorrei inoltre aggiungere che a me Journey è sembrato molto più "onesto" per come si pone rispetto a flower e flow o altri titoli indie che vogliono spacciarsi per "esperienze" come il giochino della nonnina del cimitero. Quello si che non aveva gameplay. Journey è un videogioco "classico" da qualunque parte lo si guardi. A parte il fatto che non si puó perdere ( credo), peró in questo titolo è accettabile.
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Offline Dan

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Re: [PS3] Journey
« Risposta #648 il: 03 Apr 2012, 21:48 »
Ma che poi non è nemmeno vero che "Journey il gameplay non ce l'ha". Non c'è la sfida nella sua concezione canonica, ma è una questione differente.
Non è quastione di sfida. E' questione di interazione. In Journey è minima; al giocatore è richiesto poco più che premere la levetta in avanti. Il level design, fatta eccezione per il sottosuolo, non è pervenuto; è un susseguirsi di scenari evocativi su binari ben precisi. Journey è tipo Outrun insomma, solo senza bivi. Emblematico il set-piece del tramonto.

Quanto all'antipatia per gli indie, il mio pensiero andava soprattutto alle produzioni dei Tale of Tales (Graveyard, The Path, Fatale e dintorni). Ripeto, l'impressione è che molti sviluppatori indie giochino a fare "arte" per distinguersi dalla "non arte" dei blockbuster; e l'ambiente della critica indie gli va dietro. Il paradosso è che escono fuori prodotti che del videogioco hanno poco o nulla ma che, allo stesso tempo, vengono incensati come baluardo artistico del medium; oppure, al contrario, il valore artistico di certe grosse produzioni non viene riconosciuto perché "è un gioco per la massa". E' un elitarismo irritante, secondo me figlio di un complesso d'inferiorità che gli utenti e gli sviluppatori indie sentono nei confornti dei media più maturi e già ascritti nel novero delle "arti". E così si assite pure a casi come Braid: un titolo dal level design brillantissimo ma che si vergonga di essere "solo" un videogioco.
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Offline The Fool

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Re: [PS3] Journey
« Risposta #649 il: 03 Apr 2012, 21:51 »
Se il gioco è bello visivamente in stile Ico non vedo il problema nell'assenza di gameplay. C'avete tutta 'sta voglia di gameplay? Venite su SF o SFxT che vi faccio passare la voglia a forza di mazzate. Vi faccio venire i muscoli al buco del culo (cit.)
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Offline Dan

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Re: [PS3] Journey
« Risposta #650 il: 03 Apr 2012, 22:04 »
Sì ma ICO mica è solo bello da vedere. Non sarebbe nemmeno sto capolavoro di gameplay, in effetti. Ma il concept alla base è talmente potente che l'interazione con Yorda è più che sufficiente a reggere tutta la baracca. Nel momento in cui ti senti responsabile per lei il coinvolgimento è assicurato.
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Offline The Fool

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Re: [PS3] Journey
« Risposta #651 il: 03 Apr 2012, 22:16 »
Gli sviluppatori indipendenti fanno film interattivi e fanno giochi veri. Quelli mainstream fanno solo film interattivi, per ragazzini di 15 anni in stile action di Michael Bay. Se ci mettiamo a criticare gli sviluppatori indipendenti è meglio che cambiamo hobby, sono praticamente l'ultimo baluardo rimasto a sostegno del vero videogioco. Uno che pretende il gameplay e poi si gioca Uncharted è come uno che fa il poser culinario e poi va a mangiare da McDonald's.
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Offline Dan

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Re: [PS3] Journey
« Risposta #652 il: 03 Apr 2012, 22:24 »
Ma nel post precedente non avevi scritto che se un gioco è bello visivamente, allora può essere pure senza gameplay?
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Offline Gaissel

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Re: [PS3] Journey
« Risposta #653 il: 03 Apr 2012, 22:33 »
Ahò, più passano i giorni e i mesi e anche i minuti, e più questa cosa del "gameplay uber alles", del gioco che deve "divertire", mi scartavetra la wuallera.

Io ho passato l'ultima mezz'ora di Journey piangendo e ridendo e coi brividi lungo la schiena, qualcosa che raramente ho provato con libri, film, fumetti, musica e tutte le altre cosiddette arti.

Non me ne frega proprio nulla che non sia challenging. L'artisticità di un vg, la sua peculiarità rispetto alle altre forme espressive, dovrebbe risiedere solo ed esclusivamente nella capacità di comunicare con il fruitore attraverso l'interattività.

Per me il discorso è completamente all'opposto di quanto sostiene Dan. Sul videogioco pesa da trent'anni come un macigno quella seconda parola di cui si compone, gioco, che ne ha in buona parte decretato il destino fino ad ora.
Ma i tempi sono maturi perché ci si renda conto che l'interattività può essere utilizzata per creare ottimi giocattoli, oppure per generare esperienze estetiche e artistiche. I due elementi possono convivere, chiaro, ma anche esprimersi del tutto separatamente; il problema è che non abbiamo un nome per definire l'interattività senza il gioco in mezzo.

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Offline Dan

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Re: [PS3] Journey
« Risposta #654 il: 03 Apr 2012, 22:38 »
Gaissel, quarda che stiamo dicendo la stessa cosa! Io quando parlo di "gameplay" NON lo intendo in senso di sfida.
Uso "gameplay" per indicare tutto quello che è peculiare del medium videogioco; cioé - come dici tu - l'interattività.
Ora: per me Journey è troppo poco interattivo. E' questo che voglio dire quando parlo di "assenza di gameplay". ;)
« Ultima modifica: 03 Apr 2012, 22:45 da Dan »
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Re: [PS3] Journey
« Risposta #655 il: 03 Apr 2012, 22:54 »
Io reputo Journey un buon videogioco proprio perchè capace di suscitare le emozioni tramite il gameplay, e le azioni che compiamo volontariamente durante il gioco (ad esempio attendere un compagno, richiamare la sua attenzione, mostrargli un segreto, comunicando gioia cinguettando nel momento adatto, svulazzando insieme,  oppure cercare di incoraggiare l' altro quando la situazione è dura, ma la voce esce smorzata...)

E' la parte di gioco che dona forza a queste situazioni. Se fosse stato laser game o un fumetto interattivo à la Imaginary Range, non sarebbe riuscito a comunicare con questa forza. In questo senso intendo che ha un ottimo gameplay.

Poi bello eh il tramonto e il paesaggio, ma è l' interazione attraverso di esso che appaga.

Poi è palese che le varie situazioni sono prestabilite ed i comandi adattati a seconda del momento, però è un artificio atto a creare l' atmosfera. E' molto curato in questo senso.

Non è un titolo che ti butta lì uno scenario sbalordente, una musica coinvolgente e ti dice "toh beccati l' arte". C'è il gioco.

« Ultima modifica: 03 Apr 2012, 22:59 da SuperStar Siro »
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Offline Gaissel

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Re: [PS3] Journey
« Risposta #656 il: 03 Apr 2012, 23:30 »
Gaissel, quarda che stiamo dicendo la stessa cosa! Io quando parlo di "gameplay" NON lo intendo in senso di sfida.
Uso "gameplay" per indicare tutto quello che è peculiare del medium videogioco; cioé - come dici tu - l'interattività.
Ora: per me Journey è troppo poco interattivo. E' questo che voglio dire quando parlo di "assenza di gameplay". ;)
Allora ho frainteso, scusa.
Forse perché non riesco a mettermi neanche lontanamente nei tuoi panni, dato che si è trattato per me dell'esperienza interattiva più coinvolgente e stimolante di sempre :)
Da grandissimo fan di Ueda, Journey mi ha portato a guardare con malinconica tenerezza alle pastoie del "divertimento giocoso" da cui le sue opere non sono riuscite ad affrancarsi del tutto, a differenza di questo straordinario Genova Chen. Per questo mi è parso di posizionarmi all'opposto di te.



P.S. comunque condivido molto le parole di SSS e di Nhilizem e lascio volentierissimo la parola a loro, il cui sprint argomentativo come al solito mi sfugge in fretta. Largo ai "giovani" ;P


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Offline RBT

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Re: [PS3] Journey
« Risposta #657 il: 03 Apr 2012, 23:40 »
In realtà in questo forum il gioco è stato sottodimensionato dopo che "nonmiricordochi" lo ha giocato in anteprima e lo ha stroncato per rigiocabilità nulla.
Io per primo l'ho stroncato a catena pur non avendolo provato, ma poi, dopo aver letto più recensioni e dopo averlo giocato, mi sono ricreduto ampiamente.

Quotone sulla religiosità, che in periodo Pasquale non sembra buttata lì a caso (che abbiano studiato la data d'uscita?). Tra l'altro credo se ne sia parlato pure poco dell'aspetto religioso.
Non essere ricordato da te lo considero un complimento.
Bella poi la frase "l'ho stroncato a catena pur non avendolo provato", ti fa onore.

Ad ogni modo la tua reazione è assolutamente normale, di questo simpatico meccanismo ne ho parlato in RetroSpectives12, coming soon.


Che dici, vai a sfogare le tue manie di protagonismo altrove?  ;D

Non ricordavo che eri tu, ehmbè?
Se poi ammettere errori lo reputi spunto di derisione, beh....manco ti rispondo.

 :)
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Re: [PS3] Journey
« Risposta #658 il: 04 Apr 2012, 00:22 »
Ma nel post precedente non avevi scritto che se un gioco è bello visivamente, allora può essere pure senza gameplay?
Eh. Perché, dopo ho scritto qualcosa che contraddice quella frase?
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Offline Nihilizem

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Re: [PS3] Journey
« Risposta #659 il: 04 Apr 2012, 01:47 »
Gli sviluppatori indipendenti fanno film interattivi e fanno giochi veri. Quelli mainstream fanno solo film interattivi, per ragazzini di 15 anni in stile action di Michael Bay. Se ci mettiamo a criticare gli sviluppatori indipendenti è meglio che cambiamo hobby, sono praticamente l'ultimo baluardo rimasto a sostegno del vero videogioco. Uno che pretende il gameplay e poi si gioca Uncharted è come uno che fa il poser culinario e poi va a mangiare da McDonald's.
lulz
Io non sono un fanatico di Uncharted, ma ho giocato con molto piacere sia il primo che il secondo (che comunque devo ancora finire). Convengo che il merito principale della saga non sia la libertà, ma parlarne come di un gameplay di secondo ordine o assimilarla ad una specie di fast-food del videogioco mi sembra ingeneroso.
Credo di avere posizioni totalmente divergenti rispetto a quelle di Dan, ma non sono nemmeno d'accordo nell'incensare a prescindere gli indies a favore delle produzioni ad alto budget. Prima di tutto perchè per ogni sviluppatore indie che sforna un concept ed un gioco di altissimo livello ce ne sono altri cento che producono cloni su cloni o giochi semplicemente mediocri. Non credo quindi che l'essere indie di per sè sia un'etichetta di qualità, è semplicemente una definizione applicata in base alla posizione che lo sviluppatore occupa in seno all'industria. uno sviluppatore indie che un domani andasse a lavorare presso una grande software-house perderebbe forse ogni talento? Sono conscio che essere indipendenti permetta spesso di realizzare titoli che possono prescindere dalle logiche di mercato per originalità e coraggio nel concept, ma non basta a fare giochi migliori. La qualità dei titoli prescinde dall'essere indie o meno.
La nomea di "ultimo baluardo rimasto a sostegno del vero videogioco" mi sembra quindi poco obiettiva. O almeno, così posso evincere dando un'occhiata ad un Bayonetta, Vanquish, Batman Arkham City, Dark Souls, Deus Ex: Human Revolution, God of War 3, Crysis 2, Fallout 3 e via andare. E anche senza andare a scomodare titoli tripla A ci sono titoli di profilo minore che però offrono idee interessantissime e gameplay a sfare.
Non capisco quindi il bisogno di fronteggiarci tra talebani del mainstream e dell'indie gaming.

Sul gameplay di Journey credo che altri abbiano già detto degnamente la loro. Concordo quando mi si dice che non offre un'interattività degna di titoli più blasonati, ma basta fermarsi un attimo e pensare che se Journey fosse stato un fumetto o un film sarebbe stato sicuramente bello, ma non avrebbe avuto lo stesso impatto. E sono profondamente grato che escano anche videogiochi simili che cercando di andare oltre, siano essi indie o mainstream.
« Ultima modifica: 04 Apr 2012, 01:52 da Nihilizem »
Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati.