Non esiste un parere oggettivo su Journey, come non esiste su Flower, come non esiste su Dear Esther (altro titolo dall'impostazione analoga).
Sono titoli che richiedono talmente tanta partecipazione emotiva da parte del fruitore che l'esperienza varia enormemente da persona a persona.
Non sei solo tu videogiocatore a giocare, ma la tua sensibilità, il tuo bagaglio culturale, le tue esigenze.
Ieri sera alla fine ero un po' stralunato. Oggi ho metabolizzato e ritengo che, per un ipotetico mio clone, sarebbe un'esperienza imperdibile.