Autore Topic: [Amiga] King Of Chicago  (Letto 2241 volte)

0 Utenti e 1 visitatore stanno visualizzando questo topic.

Offline fulgenzio

  • Reduce
  • ********
  • Post: 22.628
    • Players
[Amiga] King Of Chicago
« il: 01 Mag 2003, 13:29 »
Prima di Mafia ,c’era King Of Chicago.
Nella sua continua ricerca volta alla creazione di prodotti frutto della contaminazione tra cinema e videogiochi ,Cinemaware, nel 1987, già onusta di premi e vendite miliardarie, diede alla luce il suo personalissimo contributo alla saga del “Padrino”.
King Of Chicago immergeva il giocatore nell’America antiproibizionista e l’intero gioco grondava di riferimenti al film capostipite del genere (tra l’altro nello stesso anno di uscita del gioco nei cinema appariva Gli Intoccabili). La storia vedeva il giocatore impersonare Pinky , giovane gangster desideroso di impossessarsi di una Chicago senza padrone ,dopo l’arresto di Al Capone. L’intero gioco si basava sulle scelte: eliminare subito il vecchio e reticente “Old Man” o cercare di convincerlo a lasciare il suo posto di comando senza spargimento di sangue? Agire da solo o crearsi una gang di brutti ceffi pronti a tutto? Aiutare il candidato a sindaco per avere appoggi politici o fare piazza pulita di tutti con una raffica di mitra? Il concetto di film interattivo con King Of Chicago raggiungeva il sua massima espressione. Il gioco era infarcito di sequenze arcade di notevole difficoltà e il perfetto bilanciamento con la fase strategica necessaria per pianificare le future mosse rendeva il gioco assolutamente imperdibile. A differenza dei giochi precedenti, c’è molta più varietà nelle azioni perfomabili dal giocatore: si passava da missioni di puro cecchinaggio a raid di vera distruzione di massa con lancio di granate . Memorabile era la sequenza in cui si veniva inseguiti e bisognava centrare gli avversari sparando attraverso il vetro posteriore della propria vettura. Cinemaware superò sé stessa con una regia attenta ad esaltare i numerosi colpi di scena offerti dalla storia e la caratterizzazione di tutti i personaggi, compresi quelli meramente di contorno, era  in sintonia con i classici del genere: dall’amico d’infanzia diventato poliziotto al boss anziano e disilluso ,dai componenti della gang, avidi e sanguinari al tuo braccio destro con la faccia da boia assetato di sangue ma in fondo dal cuore d’oro.
 I momenti più intensi erano sottolineati con dei primi piani dei protagonisti e dei classici baloons che offrivano due o più opportunità di scelta. Ogni partita quindi ,poteva essere davvero diversa dalla precedente e ciò allungava enormemente la longevità di un gioco, che peraltro, già a causa della sua notevole difficoltà, rendeva necessario un certo impegno ed un buon lasso di tempo per essere domato. Come in ogni produzione Cinemaware grande attenzione era dedicata alla colonna sonora e quella di King Of Chicago non deludeva le attese: un mix di swing e jazz orchestrato in modo superbo e perfettamente aderente all’azione in-game. Tra le svariate chicche del gioco è senz’altro da ricordare le scena della madre piangente al capezzale del figlio condannato alla sedia elettrica. Strappacore in tutti i sensi.
Ulteriore dimostrazione di forza da parte di una casa capace di tirare fuori il 100% delle potenzialità grafico-sonore dell’Amiga, King Of Chicago resta a tutt’oggi un titolo altamente giocabile e dalla visionaria spettacolarità grafica. Come sempre, dalla Cinemaware, un must.
ANCHE UN TANUKI PUO’ SORPRENDERE UNA TIGRE CHE DORME.