Autore Topic: [PC] The Dig  (Letto 2096 volte)

0 Utenti e 1 visitatore stanno visualizzando questo topic.

Offline fulgenzio

  • Reduce
  • ********
  • Post: 22.628
    • Players
[PC] The Dig
« il: 01 Mag 2003, 13:28 »
E’ difficile stabilire il peso di The Dig nella storia dei videogiochi. E’ stato un punto di svolta per la Lucasarts ,fino ad allora votata alla creazione di giochi dalla spiccata vena umoristica e demenziale, è stato il primo gioco ad avvalersi del supporto, almeno in fase embrionale, di un regista di fama mondiale come Steven Spielberg, ed ha posto una pietra tombale su un certo modo di intendere le avventure grafiche, mandando in pensione Scumm ,Imuse e tutta la terminologia con la quale riempivamo le nostre bocche sporche di nutella 15 anni fa. Eppure, vuoi per lo scarso successo commerciale ottenuto al tempo, vuoi per la seriosità dell’approccio al tema fantascientifico (chiunque può decidere cosa sia stato causa e cosa effetto),di The Dig non si sente parlare molto oggi. Certamente Boston Low ,il protagonista del gioco, non è celebre come Guybrush, Indiana o Bernard di Day of the Tentacle, ma anch’esso ha lasciato una impronta indelebile nel mondo dei videogames.
The Dig ha il miglior incipit della storia delle avventure grafiche.
La Terra è minacciata dall’impatto di quel che all’inizio del gioco è creduto un asteroide in rotta di collisione con il nostro pianeta. Il comandante Boston Low, il geologo Ludger Brink e la giornalista Maggie Robbins vengono spediti nello spazio assieme ad altri membri di un equipaggio scelto della Nasa, per far detonare delle cariche atomiche sul corpo celeste. Il team, una volta raggiunto l’obiettivo, inavvertitamente innesca dei comandi che rivelano che ciò con cui hanno a che fare non è un meteorite ma una nave spaziale che ,dopo averli intrappolati, li spedisce in un pianeta sperduto ai confini della galassia. The Dig era un gioco maturo, orientato ad un pubblico smaliziato. Forse troppo.
La caratterizzazione di ogni singolo elemento del team era perfetta ed il giocatore dopo poche ore  provava risentimento contro la logorrea e presupponenza di Brink e stima per il rigore e l’umanità di Low.
Il doppiaggio del gioco era splendido ,alla pari con l’altro hit Lucas, Sam and Max, e rendeva l’esperienza ancora più coinvolgente.
La combinazione Sean Clark in cabina di regia e Orson Scott Card ai dialoghi faceva scintille. Gli appassionati di sci-fi (e solo loro purtroppo) impazzirono  per un gioco che si rivelò fin dalle prime battute ostico. Molto ostico. Una pessima idea dei programmatori della Lucas fu il piazzare l'enigma più difficile proprio all’inizio dell’ esperienza ludica, praticamente appena arrivati sul pianeta sconosciuto, ed in molti abbandonarono The Dig senza perseverare . A difesa del titolo va detto che ,a differenza dei successi passati della casa non c’era puzzle o enigma che non fosse logico o basato sulla deduzione. Da questo punto di vista alcuni ostacoli da superare in Monkey Island e Sam and Max erano molto più complicati e cervellotici.
Le “chicche” le gioco si sprecavano ed per elencarle tutte non basterebbero 10000 caratteri. Ricorderò perciò quella che ai tempi mi lasciò più stupefatto nonostante fosse oggetivamente un accorgimento banale. Il suono di un microfono. Davvero. Durante la sequenza iniziale, veniva mostrata la conferenza stampa  nella quale i protagonisti spiegavano al mondo come si sarebbe svolta la loro missione: il classico sibilo di un microfono non perfettamente tarato mi fece capire che quello che mi accingevo a provare era un’esperienza nuova, e più simile ad un vero film interattivo che ad una mera avventura grafica. Un parere ,ahimè, condiviso da pochi.
ANCHE UN TANUKI PUO’ SORPRENDERE UNA TIGRE CHE DORME.