Autore Topic: Digital Delivery: considerazioni  (Letto 73566 volte)

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Offline zombievil

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Re: Digital Delivering, considerazioni
« Risposta #75 il: 03 Ago 2014, 09:40 »
Report annuale di Stardock in pdf
Cose interessanti dalla 4a pagina:

Citazione
Retail is dead
Only five years ago, our survey showed that 58% of our customers bought their software in a box, at retail.
Further, 24% of them expected to be still doing so five years from then. In reality, it turned out to be 6%.
Retail disappeared even faster than our tech-savvy customer base imagined it would.


Digital Distribution is consolidating
The barrier to entry for developers to create and sell software and games has been greatly reduced. This is
a wonderful thing and has created a new renaissance in the making of innovative and interesting software.
On the other hand, it has also ushered in a flood of drek that has made it a lot harder for developers to
get
 noticed.
If you make software/games in 2014 you will almost certainly be dealing with either Microsoft, Amazon,
Google, Valve, Sony, Nintendo or Apple. That is a lot of consolidation in a very short amount of time.

 
Mobile development is [generally] not viable as a business model...yet
This will undoubtedly result in some criticism but we’ve spent the past 2 years interviewing countless
developers (big and small) and concluded that making games or software for mobile (iOS or Android) is
not a viable business model yet. That isn’t to say money isn’t being made on those platforms. But a viable
business model requires that someone be able to reasonably project that an investment of $X will result in
a return of $Y within a margin of error. iOS and Android more closely resemble a lottery system. If you win
that lottery, you can stand to make millions. If you do not, you will not likely even come close to recouping
your investment.

That market may change but I don’t see it happening any time soon. These three reasons represent
 the core problems that prevent it from being viable:
1. Discoverability is terrible. It is difficult for quality products to float to the top. They’re flooded
with drek and the user experience for exploring what is available is terrible. This is not
something easily addressed.
2. Price sensitivity is too severe. Prices are traditionally determined by supply and demand.
There are not remotely enough active consumers to justify $2 on any mobile platform.
3. Attachment rates are terrible. This is the nature of a mobile device. We do not expect to
spend a lot of time actively interacting with our mobile device as compared to other devices
(TVs with consoles or computers). As a result, users do not tend to become very attached to
any particular item (with notable exceptions, which is why they’re notable).
I think most consumers would be shocked if they knew the actual dollars earned by reasonably
“popular” iOS and Android games and apps. It is one of the better kept secrets in our industry that few
people discuss but everyone trying to make a living developing for mobile knows.

Once a game or piece of software leaves the very very top of the sellers, the income fall-off is severe. Our
poorest-selling DLC for PC games generates more income than nearly every iOS or Android developer app
we’ve gotten numbers for.
Let me emphasize this, we’ve talked privately to a considerable number of
developers who have made “successful” iPhone/Android games, games you’ve probably heard of, and
their numbers are depressing. Lest someone take this quote out of context, let me also emphasize that I
don’t think this will be a long-term problem. The “gold rush” metaphor used for mobile is more accurate
than intended.

Tutto prevedibile, agghiacciante la parte in rosso

Offline naked

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Re: Digital Delivering, considerazioni
« Risposta #76 il: 03 Ago 2014, 10:46 »
Io non vedo il mio smartphone come un oggetto videoludico.
Se fosse un’orchestra a parlare per noi Sarebbe più facile cantarsi un addio Diventare adulti sarebbe un crescendo Di violini e guai I tamburi annunciano un temporale Il maestro è andato via Metti un po’ di musica leggera Perché ho voglia di niente Anzi leggerissima

Offline DRZ

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Re: Digital Delivering, considerazioni
« Risposta #77 il: 03 Ago 2014, 14:49 »
Io ho smesso di usare telefono e tablet in tal senso quando mi sono accorto che per trovare un gioco decoroso non infarcito di microtransazioni fino al midollo devo farmi strada tra pile e pile di quella che possiamo definire senza dover correre molto con la fantasia come merda fumante in formato elettronico.

Offline naked

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Re: Digital Delivering, considerazioni
« Risposta #78 il: 03 Ago 2014, 16:59 »
E' il classico gatto (cane?) che si morde la coda.
Le società non investono nello sviluppo perché i volumi di vendita sono bassi, i giocatori non sono attratti dai giochi scadenti.
A prescindere da questo il vero problema rimane il controller virtuale.

Se fosse un’orchestra a parlare per noi Sarebbe più facile cantarsi un addio Diventare adulti sarebbe un crescendo Di violini e guai I tamburi annunciano un temporale Il maestro è andato via Metti un po’ di musica leggera Perché ho voglia di niente Anzi leggerissima

Offline Jenbrother

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Re: Digital Delivering, considerazioni
« Risposta #79 il: 05 Ago 2014, 09:19 »
Secondo me il digital delivery mi ha rovinato il buon senso sui prezzi.
Salvo qualche eccezione su giochi per me imprescindibili che compro in retail, il resto ormai voglio pagarlo meno di un caffè, possibilmente in bundle.
Così facendo, anche andando in qualsiasi negozio retail anche di fronte a tagli di prezzi consistenti, là dove in passato avrei acquistato ad occhi chiusi, ora passo sempre.
Secondo me sto esagerando, sono consapevole di demolire la industria come ai tempi in cui si "scaricava a manetta", solo che ora pago una cifra variabile tra i 1 e 5 dollari/euro, per portarmi a casa un bundle di giochi, ma la sensazione di fare più un danno che un beneficio è percettibile.

Offline kobaino

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Re: Digital Delivering, considerazioni
« Risposta #80 il: 05 Ago 2014, 10:32 »
No, non penso. Non mi sembra di fare danno, visto che prima non compravo e ora su steam ho più di 700 giochi, presi in bundle e non. Quindi da zero a tanto e abolendo completamente la pirateria. Ho cancellato tutto e uso solo i miei contenuti in dd su steam (ho anche origin, gog, desura ecc. con molti giochi, ma quelli non li uso molto). Per la storia del retail, anche io prima avrei comprato ad occhi chiusi, ora se un gioco da 50 euro lo mettono anche a 15 non lo considero, almeno che non sia un titolone che adoro. E la scena indie, che prima snobbavo, ora la apprezzo moltissimo (vi consiglio la visione di Indie Game The Movie, bellissimo).

Offline SalemsLot

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Offline l'Amico

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Re: Digital Delivering, considerazioni
« Risposta #82 il: 16 Set 2015, 23:20 »
Tutto molto bello (e gia' fatto), ma si deve trovare qualcuno a cui piacciono i giochi che PIACCIONO A TE, altrimenti non serve a niente. Ma proprio a niente. Se io voglio Fallout 4, CoD 17 e Assassin's Creed 12 e al mio amico 'sta roba non interessa e anzi vuole altri giochi che non piacciono a me? Come si fa? Ba'. No perché basta comprare un paio di volte un gioco di cui non ci frega nulla solo per accontentare l'amico che il risparmio e' andato a farsi fottere.
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Offline Scorreggione

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Re: Digital Delivering, considerazioni
« Risposta #83 il: 16 Set 2015, 23:28 »
Per me conviene solo per indie e dd che costano e pesano poco. Già per titoli retail non conviene perché non sempre c'è il preload, pesano un quintale, non tutti hanno connessioni veloci e soprattutto materialmente si possono fare sempre preorder su altri titoli.
Poi si, bisogna trovare uno che ha i tuoi stessi identici gusti e non è facile, anzi, molto raro, soprattutto se uno è selettivo e di gusti difficili.
"Non è stupido avere un'opinione, è stupido convincersi sia per forza giusta quando la possibilità che sia sbagliata, soprattutto quando tratta argomenti di cui non siamo competenti, è molto alta." (cit.)

Offline SalemsLot

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Re: Digital Delivering, considerazioni
« Risposta #84 il: 17 Set 2015, 05:44 »
Se consideriamo che su One si può acquistare anche su alcuni store esteri ecco che anche al day one si può prendere roba a 20/25 euro a testa.
Parlo di tripla A e non indie.
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Offline Fabrizio1701

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Re: Digital Delivering, considerazioni
« Risposta #85 il: 15 Mar 2016, 19:51 »
Oggi mi è successa una cosa stranissima, o almeno è strana per i nostri standard da videogiocatori di vecchia data attaccati alle scatolette.

Mio figlio voleva giocare a Little Big Planet 3, e gli dico che serve il disco e deve andare a prenderlo sennò non parte. Lui mi guarda e dice: "Ma uffa, perchè per alcuni giochi hanno i dischi? E' scomodo!"

Vedete le nuove generazioni? sono già pronte al DD e non gli interessa nulla di avere l'oggetto fisico, che robe!  :D
« Ultima modifica: 15 Mar 2016, 22:41 da Fabrizio1701 »

Offline SixelAlexiS

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Re: Digital Delivering, considerazioni
« Risposta #86 il: 15 Mar 2016, 20:20 »
Oggi mi è successa una cosa stranissima, o almeno è strana per i nostri standard da videogiocatori di vecchia data attaccati alle scatolette.

Mio figlio voleva giocare a Little Big Planet 3, e gli dico che serve il disco e deve andare a prenderlo sennò non parte. Lui mi guarda e dice: "Ma uffa, perchè per alcuni giochi fanno i dischi? E' scomodo!"

Vedete le nuove generazioni? sono già pronte al DD e non gli interessa nulla di avere l'oggetto fisico, che robe!  :D
è la generazione delle "app", mi avrebbe sorpreso il contrario  :D

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Offline DRZ

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Re: Digital Delivering, considerazioni
« Risposta #87 il: 15 Mar 2016, 21:33 »
Faccio parte di quella generazione pur essendo del '79: si chiama Generazione Pigri.

Offline Giobbi

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Re: Digital Delivering, considerazioni
« Risposta #88 il: 15 Mar 2016, 22:55 »
non capisco cosa ci sia di triste

Offline tonypiz

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Re: Digital Delivering, considerazioni
« Risposta #89 il: 15 Mar 2016, 23:04 »
Io sono un giocatore di vecchissima data, ma non sono per niente attaccato alle scatolette.
Pigliano spazio, e polvere.
^^
Credo di aver comprato l'ultimo gioco scatolato nel 2007, più o meno.
Give a man a fire and he's warm for a day, but set fire to him and he's warm for the rest of his life.
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