Io ho sempre l'impressione che Israele si sia "rassegnato" a mantenere lo status quo perchè ne ha tutto l'interesse: fa il cazzo che vuole con i diritti dei palestinesi, occupa tutti i nuovi territori che vuole nel modo che più gli garba, ignora i crimini commessi dai coloni più fanatici (che fanno coppia con hamas) etc
Premesso che ti ringrazio per la pacatezza e l'educazione del tuo post, non concordo con questo passaggio, che mi sembra essere quello dirimente in merito all'argomento di cui stiamo parlando (l'atteggiamento di Israele)
Non esiste, da parte Israeliana, nessun interesse a occupare territorio a Gaza, né a insediare coloni, né a fare altre cose di questo tipo.
Questo te lo posso garantire perchè, molto semplicemente, i coloni c'era già (quasi 10.000) ed è stato proprio Sharon a farli evacuare unilateralmente da Gaza nel 2004 (e cacciando coi bulldozer quelli che non lo volevano fare), lasciando Hamas a festeggiare la “vittoria” abbattendo le sinagoghe e bruciando bandiere.
http://it.wikipedia.org/wiki/Piano_di_disimpegno_unilaterale_israeliano Chi gliel'ha fatto fare, se il loro fine fosse quello di guadagnarsi lebensraum?
Lo scopo di Israele è mantenere la sua sicurezza e la sua prosperità. Naturalmente il suo modo di farlo è decisamente distante dalle abitudini (almeno da quelle confessate) delle "democrazie occidentali". Sicuramente la loro disinvoltura nel ricorrere alla violenza dell'azione militare mette a disagio, in particolare noi europei che siamo in questo momento la popolazione al mondo che ha raggiunto il punto di massima distanza da una realtà di conflitto (a parte il Costa Rica?).
Detto questo, la loro situazione di conflitto semipermanente con buona parte delle nazioni circostanti nel corso degli ultimi 60 anni (ma, in realtà, da ben prima) ha costituito una spinta evolutiva ineludibile, che li ha resi una nazione-fortezza. Una micro-nazione occidentale altamente tecnologizzata ma priva di una delle caratteristiche principi delle democrazie, ovvero l'ipocrisia (nella sua accezione più tecnica). In sostanza, non hanno un'immagine da difendere, o comunque non la antepongono all'efficacia della propria autodifesa.
Vivono (salvo i più giovani o quelli abituati a vivere all'estero) una dimensione mentale di autodifesa perenne, la sindrome d'accerchiameno di chi non ha mai trascorso più di qualche anno della propria storia senza essere sotto attacco per questioni etniche o religiose.
L'Occidente che secondo alcuni gli ha “fornito” una patria (e che in realtà glie l'ha solo riconosciuta obtorto collo - questa è una cosa su cui quasi tutti sono terribilmente disinformati) è lo stesso occidente che li ha ghettizzati, umiliati e sterminati per secoli, una visione repressiva rispetto alla quale la Shoah è stato solo la messa in atto più scientifica, NON un'aberrazione o una discontinuità.
Il Sionismo, alimentato da quell'evento, ha assunto tratti di aggressività e disperazione che prima non aveva, alimentando l'afflusso (in particolare dall'est europa) verso la promessa patria di tutti quanti, sconvolti dalla Shoah, sentivano di non essere più sicuri in alcun luogo del mondo. Di questo, NOI siamo colpevoli, in particolare noi italiani ex fascistelli pentiti per convenienza e in realtà eternamente tentati di tornare tali. Non certo loro, che si sono visti sull'orlo dell'estinzione. Non capire questo significa non voler capire nulla del conflitto arabo-israeliano.
Da allora ci sono state una ventina di guerre (grandi e piccole) in medio oriente, quasi tutte scatenate CONTRO Israele che, essendo un osso parecchio duro, ha sempre tratto il massimo dalla goffaggine e dall'impreparazione dei suoi nemici, terminando le guerre con più terreno di quanto ne avesse prima. La loro è una spietata storia di survival of the fittest applicata su scala geopolitica. Fa brutto? Se ne sono fatti una ragione da tempo. Significativamente vi ricordo che l'80% e oltre per cento della popolazione israeliana considera sacrosanto il recente intervento militare.
Bisogna fare i conti con tutti questi aspetti, prima di illudersi che vi sia qualcosa di sbagliato nell'atteggiamento di Israele che, se corretto, magicamente trasformerebbe la Palestina in una terra di pace e concordia.
Israele vuole mantenere la sua sicurezza e la sua prosperità., ed è disposto ad atti terribili per farlo. Il tandem Hamas-Hezbollah vuole, per ragioni prettamente ideologiche e religiose, l'annientamento di Israele ed è disposta ad atti ancora più terribili. Il vantaggio tecnologico mantiene le mani di Israele relativamente più pulite, ma anche ai loro occhi si tratta di un nice to have, cui si può rinunciare in caso di stringente bisogno.