Io mi accorgo di essere una voce fuori dal coro.
Non so se sia colpa di una scarsa predisposizione d'animo che ho in questo periodo o dell'attesa di 9 anni o di chissà che, ma non riesco a trarre da questo gioco tutto l'amore che altri ne hanno colto.
Così, pronti via, ritengo TLG un gioco bellissimo ma comunque il peggiore del trittico ICO/NICO/TRICO.
Non posso negare di essermi subito affezionato a Trico, anche solo per le movenze feline che, da amante dei gatti, mi hanno stregato da subito. Non posso negare di aver amato passeggiare fra luoghi abbandonati dall'uomo e avvolti nell'abbraccio della natura. Non posso negare di essermi emozionato e aver pianto.
Eppure la trovo un'opera riuscita solo fino a un certo punto, priva dell'essenzialità di ICO e della maestosità di Shadow.
Certo, TLG racconta una storia diversa e apprezzo come Ueda abbia saputo variare la propria formula senza snaturarsi troppo, eppure ci sono diversi elementi scomposti, forse frutto dello sviluppo travagliato.
Come altri hanno segnalato, l'insistere dei suggerimenti è una nota davvero sgraziata e francamente inspiegabile. Anche l'idea di far iniziare il gioco con lo scudo e toglierlo dopo poco mi è sembrata una scelta lontana dal minimalismo coerente di Ueda (trovando peraltro pessima, per concetto ed esecuzione, la meccanica legata allo scudo).
Non sono nemmeno riuscito ad apprezzare fino in fondo l'ambiente circostante che, a parte il titanismo, offre davvero pochi scorci memorabili. Intendiamoci, è tutto bello ma non c'è niente che non abbia già visto altrove.
Per quasi tutto il gioco, assistiamo ad una sequela di rovine randomiche, apparentemente scollegate fra loro. Non c'è l'omegenea compattezza del castello di ICO, in cui ogni 2x3 c'era una panoramica sulle sezioni già percorse/da raggiungere, ne c'è la diversificata punteggiatura delle architetture di Shadow.
Salvo solo:
la Torre Bianca con la sua architettura aliena
Chiariamoci, non sono rimasto indifferente dagli echi lontani che riverberano da quelle rovine, ma è il medesimo rieccheggiare del castello di ICO il quale però offriva maggiore variabilità e viste più significative (fatte le debite proporzioni tecnologiche).
In TLG mi è addirittura sembrato che ci sia qualche oretta di troppo, vista la ripetitività dell'azione e del contesto visivo.
Di TLG ho invece MOLTO apprezzato la porzione finale e il finale in particolare. Ueda è riuscito a creare una conclusione sufficientemente originale e toccante.
Pur ritenendo TLG l'opera meno significativa di Ueda, non posso che riconoscere l'eccezionalità del gioco, con il suo gusto remoto, fatto di emozioni silenziose. Il legame che si sviluppa fra il giocatore/bambino e Trico è reale ed è il vero perno dell'esperienza cui il resto non fa che da suggestivo contorno. In tal senso, il gioco riesce egregiamente in quello che è il suo obiettivo principale.