se lo modificano per farlo diventare Ninja Gaiden Sigma 2.5 affinché la stampa non vada in sbattimento e non debba imparare a giocare se lo possono anche tenere.
Credo che neanche sia possibile adattare
Ninja Gaiden 3 alla formula di uno dei prequel, farebbero prima a riprogrammare daccapo un altro episodio ^___^.
Comunque il rapporto controverso con la critica nasconde IMO una questione di fondo, che
Ninja Gaiden 3 non è un seguito dei
Ninja Gaiden d’Itagaki è proprio un altro sport (e in tal senso ci sono alcuni elementi che non mi sembrano ottimizzati per la nuova struttura… tipo i QTE, che risultano avvilenti, spezzano il ritmo e sono solo fumo negli occhi per far credere che la componente ‘atletica’ di Hayabusa sia stata conservata o, per lo meno, presa in considerazione).
Ninja Gaiden 3 non riesco proprio a inquadrarlo come un action tout court (categoria eterogenea, in cui rientra uno spettro di giochi che va da
Tomb Raider a
Castelvania, ma dove sono comunque presenti gli aspetti tattici legati alla collezione/gestione di armi/oggetti e al rapporto dinamico con l’ambiente). Piuttosto, lo ripeto, è assai vicino a una versione supertecnica del picchiaduro da mischia (o picchiaduro a scorrimento, come si chiamava una volta) e mi sembra portare avanti un discorso intrapreso da titoli non molto popolari, ma che, con le dovute proporzioni, già avevano cercato d’integrare il tecnicismo dei beat ‘em up a incontri one on one nel contesto dei brawler… così su due piedi mi vengono in mente
Urban Reign di Namco e
Guilty Gear Judgment per PlayStation Portable.
È ovvio che tale passaggio abbia ridotto ai minimi termini tutta l’architettura extra-combat-system dei primi due episodi e mi sembrano coerenti con questo tipo di game design alcune feature vituperate dalla critica, come il nuovo ruolo assolto dal ninpo. Ciononostante, trovo comprensibilissimo il disappunto da parte di chi (come me, by the way) ha amato i passati
Ninja Gaiden nel loro complesso e, davanti a questo lavoro, si trova perplesso. Come picchiaduro,
Ninja Gaiden 3 è molto solido, ben fatto, e mi prometto anche di riprenderlo in mano per approfondirlo, non appena mi libero di altre cose, ma già dopo una run e mezza mi è sembrato come di giocare alla versione beat 'em up di
Quake 3: Arena con dei bot cazzuti, ondata dopo ondata, sino allo sfinimento o sino alla noia… (per dire, mi è pure passato per la testa il pensiero “ma a ‘sto punto chiamo un amico e vedo di smaliziarmi un po’ di più a
Street Fighter IV").
I primi due
Ninja Gaiden, invece, assolvevano bene al loro compito di action game single player, non richiedendo solo di esaltare la skill nel combat system, ma anche di costruire/evolvere/migliorare il proprio stile di gioco in funzione di scelte da operare sul piano ‘strategico’: scelta delle armi e di come gestire i potenziamenti delle stesse, ricorso all’ambiente per negoziare i combattimenti, selezione del come/quando/quale ninpo utilizzare, ecc.. In questo quadro avevano un qualche senso finanche i boss ‘sgravati’ (‘rotti’ per dirla con un neologismo), che se ti pigliavano ti svuotavano, ma con un mix di abilità, paraculaggine, attenta gestione delle risorse, studio dei pattern (sì, ovvio) e sudore freddo ti facevano gridare “yatta!” quando li avevi atterrati a livello di difficoltà avanzato (e nei primi due
Ninja Gaiden ce n’erano un botto di sub-boss, mostrazzi più tosti, divagazioni varie ed eventuali, più o meno riuscite, per carità). Nel complesso, non si tratta di dettagli, ma di una chiara scelta di game design diretta verso una struttura varia e dallo sviluppo organico, non è un caso che dopo una run non potevi selezionare gli stage singolarmente e che a ogni livello di difficoltà ricominciavi da zero per quel che riguardava mosse, armamenti, potenziamenti, ecc.. Insomma c’era un altro ‘respiro’, che, appunto, è proprio di un altro genere ludico.
Detto questo, alcune affermazioni su
Ninja Gaiden 3, come ‘gioco à la Musou’, ‘è troppo facile’ o ‘è troppo casualone’, sembrano anche a me un po’ azzardate, ma ciò è principalmente frutto di un altro problema, più generale, ovvero che la net-ification del giornalismo di settore comporta il dover trattare qualsiasi cosa entro una settimana al massimo dal lancio. In caso di titoli controversi o di non facile ‘lettura’, ecco che le perplessità individuali si traducono in un’esegesi approssimativa (senza contare la moda attuale del “rant” becero, come nel caso di IGN, o quella del voto a stroncatura, come nel caso di Edge, dove la recensione è piuttosto onesta e ragionevole, ma il volto è inutilmente punitivo).
Ninja Gaiden 3, peraltro, ha pure la sfiga di presentare una modalità normal accessibilissima, che prima delle battute finali della run non stimola ad approfondire le feature insite nel combat system (alcune delle quali, però, potevano un attimino essere proposte all’utente in maniera decente, eh).
Insomma, al di là dell'estetica in stile 'shinobi tai jieitai' (che non riesco personalmente a digerire), a me a lasciato molto l’amaro in bocca come “terzo episodio di
Ninja Gaiden”, mentre come picchiaduro tecnico, al di là del finissimo combat system, mi sembra avere qualche incertezza sul piano del game design… in tal senso mi PARE inquadrato meglio il prossimo
Anarchy Reigns di Platinum (con feature come la presenza dello story mode giocabile in cooperativa, in stile beat ‘em up old school), ma è tutto da vedere
.