Autore Topic: [NGC] Pikmin  (Letto 2420 volte)

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Offline Videodark

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[NGC] Pikmin
« il: 25 Apr 2003, 15:05 »
Olimar è il protagonista inconsapevole del primo strategico nintendiano per Gamecube. Olimar è il guidatore inconsapevole di un’intera razza di esserini chiamati pikmin. Olimar è il caos inconsapevole mutatore di equilibri
nell’ ecosistema ambientale, diretto al ritrovamento dei pezzi della sua astronave.
Il gioco si apre appunto con un breve filmato che mostra l’avvenuta sventura dell’ essere alieno mentre si accorge di essere precipitato su un pianeta sconosciuto. Lo scopo del gioco è di ritrovare i pezzi dell’astronave con l’aiuto di creature umili ed ubbidienti chiamate Pikmin. Il giocatore si adopera per far germogliare nuovi Pikmin partendo da natura morta o da caramelle, entrambe da riportare alla base con l’ aiuto dei piccoli esseri vegetali perché la forza dei Pikmin è nel loro numero e nella completa sudditanza nei confronti di Olimar.  Attraverso 6 aree il giocatore mette in atto la ricerca dei pezzi del mezzo, ma impatta anche con altri esseri e con ostacoli naturali da evitare e risolvere con la forza del gruppo dei Pikmin, da utilizzare per costruire ponti, abbattere muri e più spesso per porre fine alla minaccia di esseri nocivi nelle vicinanze. Attraverso una perfetta impostazione dei controlli, una discreta longevità ed un design superbo si sviluppa un videogame che sa di nuovo, impossibile infatti definire il genere di appartenenza senza mischiarne i fattori. Volendo forzare la classificazione si potrebbe catalogare Pikmin nel genere degli strategici in tempo reale, ma l’immediatezza del gioco e l’ambiente atipico sono eccezioni che indispongono il giudizio. In Pikmin nulla è fine a se stesso, per completare il gioco bisogna sfruttare al meglio le caratteristiche dei tre tipi di creaturine: rosse che resistono al fuoco e sono più forti, gialle che son più leggere e riescono a prendere bombe e blu che resistono all’acqua. E questo è uno dei pochi elementi che creano lo studio di una pianificazione da parte del giocatore. Un ‘altro di questi fattori è il tempo limitato a 30 giorni entro i quali ritrovare i pezzi essenziali dell’astronave, passati i quali il piccolo alieno proverà a ripartire con esiti e finali molteplici.
Pikmin è uno scrigno di natura, una vetrina per gli esseri, per la loro violenza e la loro particolarità. Nintendo con il pretesto del ritrovamento dei pezzi, simula in ottima maniera un ecosistema naturale, mostrando  i rapporti che intercorrono in un universo in cui la legge del più forte vince. Partendo da stile e fantasia, il mondo di Pikmin si snoda con fantastiche specie animali e mostra persino risvolti riflessivi. Scavando a fondo Pikmin mostra senza mezze misure eventi crudeli, come una marea di Pikmin divorati da una sorta di coccinella gigante, oppure uno scarabeo che li calpesta con forza e cattiveria, o ancora gli stessi Pikmin che uccidono esseri indifesi e propensi alla fuga sotto l’influsso distruttore del giocatore al comando. Pikmin ci ricorda l’essenza del vivere allo stato brado, perché Olimar rappresenta il giocatore che invade un luogo in cui non è affatto desiderato e che si interessa solo parzialmente di quello che crea con il suo peregrinare in ricerca.
Il capitano Olimar ogni notte si interroga sulla giornata trascorsa e pensa alla natura stessa dei Pikmin, del loro scopo vitale e, indirettamente sul cambiamento che ha creato nel piccolo mondo su cui è naufragato.
Pikmin è esercizio di stile e di design, con personaggi e creature caratterizzate in maniera fantasiosa ed attinente all’ambiente ed è anche e soprattutto la realizzazione di un’idea, quella di simulare un universo mostrando e mettendo al servizio del giocatore  l’azione di un essere all’interno di un ambiente naturale ed ostile. Sotto questo punto di vista Pikmin centra perfettamente lo scopo affascinando e divertendo come da tradizione Nintendo e riuscendo, nel giocatore attento e sensibile, a scatenare riflessioni sulla vita non filtrata dalla comodità della tecnologia.