Autore Topic: [Multi] Rise of Argonauts  (Letto 11246 volte)

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Offline Darrosquall

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[Multi] Rise of Argonauts
« il: 07 Mar 2009, 17:09 »
Wannabe. Rise of the argonauts, con 6-8 mesi in più di sviluppo, sarebbe divenuto il mass effect epico di questa generazione. Invece, il sapore che resta sulle labbra al termine delle 13-14 ore per portarlo a termine, è quello tipico che ti lascia il granello di sale trovato in mezzo a una fetta di cassata siciliana. Il gioco è di quello potenti da cui è impossibile staccarsi, soprattutto per chi è cresciuto leggendo la mitologia greca. Portato a compimento in 3 giorni, fate un po' voi i conti delle full immersions giornaliere. La storia narrata prende piede dall'uccisione della bella Alceme nel giorno delle sue nozze col re di Jolco, Giasone, nipote di Pèlia. Una freccia scoccata da un linguanera, interrompe l'idillio nell'isola benedetta e protetta da Zeus. La furia di Giasone è incontrollabile, e in poco tempo scaccia i maledetti invasori che hanno portato via da lui la sua amata. Ma non si vuole rassegnare, e a differenza del suo amico Ercole, che non si oppose al destino del fato per la morte di Deianira e figlio, Giasone decide di non eseguire il rito funebre: vuole partire alla ricerca del Vello D'Oro, l'antica pelle dell'ariete d'oro creato da Epimeteo in contrapposizione all'uomo di Prometeo. La prima tappa sarà Delfi, per parlare con l'oracolo di Febo, il Dio del Sole e delle mille virtù. Giasone, per trovare la collocazione del Vello D'Oro (che non sarà Colchide), dovrà prima cercare i discendenti di Ares, Athena e Hermes. Il suo viaggio lo porterà nell'isola di Citra, dove tutti gli uomini sono pietrificati; a Micene, nella terra protetta da Marte, in cui Re Licomede comanda e spadroneggia col pugno di Ares. E poi nella terra selvaggia dei Centauri, dove un'antica bestia, insieme ai satiri, mette a soqquadro le radure fuori dal villaggio degli uomini bestia. Ognuna delle tre destinazioni, dopo aver preso possesso della nave più bella di sempre, Argo, sarà raggiungibile, a discrezione del giocatore. I personaggi incontrati durante l'avventura, sono diversi, e molti già visti nei video dimostrativi. Qualcuno a dire il vero con le argonautiche c'entra poco o niente, ma combattere contro di lui è estremamente fascinoso e catartico, e le situazioni di gioco hanno un respiro epico senza precedenti, soprattutto in questa generazione. L'arena di Micene, il tempio di Athena, e altre e numerose locations, in cui verrà raccontata anche la storia del mondo, sono luoghi che suscitano nel giocatore quel sense of wonder tanto caro. E tutto questo nonostante un comparto tecnico che definire grezzo significa essere misericordiosi; i modelli poligonali sono ben fatti, ma tanti spigoli, tante compenetrazioni, texture a bassa definizione a go go, sembra essere tornati indietro di 3 anni. A maggior ragione è da lodare il lavoro di stile che soggiace ad una realizzazione tecnica vergognosa.
L'intento primario del gioco è quello di narrare una storia, e la maggior parte delle risorse sono state investite nello script. Ottime le "situazioni" secondarie in cui ci si troverà coinvolti, processi, uomini obbligati a combattere per i debiti, bambini sfruttati da uno schiavista, tutte situazioni con cui Giasone entrerà a contatto. Attraverso i dialoghi multipli e l'azione sul campo, potrà dare una mano a tutti, se lo vorrà. Nella mappa di gioco, molto utile, gli eventi principali saranno segnati da un pallino d'oro, quelli secondari da uno blu. I combattimenti, a livello normal, assicurano una non sfida. Veramente difficile morire, ma considerando che ci si trova ad impersonare Giasone, è anche comprensibile. L'unico scontro difficile è quello con il pelìde Achille; anche il boss finale, una volta capito cosa fare, si può terminare in un minuto scarso. E' possibile armeggiare con una mazza (la più potente, ma lenta), una spada (l'arma più versatile), e un arco (quello più difensivo e veloce), tenendo sempre presente che lo scudo serve. L'alternanza di attacco potente e attacco normale, unita alle combo, più i poteri speciali che è possibile acquistare in una sorta di sferografia simile a quella della fantasia finale numero 10, sono le soluzioni adottabili. E' esaltante vedere Giasone s   quartare in due i nemici, o teste decapitate che volano via, tutto molto d'effetto. Vi ritroverete a scegliere i poteri del vostro Dio preferito nella sferografia (Ares, Atena, Hermes e Apollo, ognuno di loro ha la propria scacchiera di poteri tra cui è possibile scegliere e diversificare), piuttosto che optare per reali necessità. Come detto prima, scontri difficili, a livello eroe (il successivo è leggenda), sono ben pochi.
Il teatro di gioco messo su dai Liquid Entertainment è massiccio, e i pareri negativi dei network letti per la rete, si possono spiegare benissimo. Analizzando il gioco analiticamente, mettendo sulla bilancia freddamente tutti gli elementi, Rise of Argonauts può essere distrutto con poca fatica. Le scelte multiple non hanno ripercussioni sulla trama, e quando si tratterà di salvare un personaggio o finirlo, al termine di un duello, lo stesso sarà in ogni caso messo fuori gioco. I modelli poligonali dei NPC si ripetono fin troppo spesso, anche se quelli presenti sono veramente ben delineati e caratterizzati, ogni viso ha il suo perchè. Tecnicamente, lo abbiamo detto prima, è uno scempio, e i combattimenti non sono difficili, "grazie" ad un IA dei nemici risibile. Ma parlare di un gioco così in questi termini, a mio modesto avviso, significa fare un torto colossale in primis a se stessi. Mettendo da parte questi difetti oggettivi, e lasciandosi trasportare dalle ambientazioni, i dialoghi fantastici(vedrete quando dovrete partecipare ad un dibattito tra filosofi), musiche che,seppur ripetitive, sono consone all'ambiente di gioco, ci si trova a vivere un esperienza memorabile. E lo capisci quando ti restano impressi anche i nomi dei personaggi secondari, che magari hai aiutato nel giro di 10 minuti. Bogo, Petìa, Sinone, il capitano Idas, svolgono un ruolo secondario, ma restano ugualmente nella memoria, al pari degli Argonauti che accompagnano Giasone. La rivisitazione della storia e della mitologia messa in atto dagli sceneggiatori, riesce veramente ad appassionare. E non ha pari in questa generazione. Il giudizio sarebbe stato ulteriormente lusinghiero se il finale di gioco fosse risultato più coinvolgente,anzichè fare il compitino.
 

Versione PC: il gioco, con una 9800gtx+ e un amd4800+ dual core a 2,5 ghz, a 1900*1200, soffre di rallentamenti improvvisi nel momenti in cui viene caricata una zona nuova. Ci sono crolli da 60 a 35-40 frame, e il gioco risulta molto scattoso in questi frangenti. Si mantiene per un buon 90 per cento di gioco sui 60 senza problemi, ma questi passaggi infastidiscono, considerando che tecnicamente il gioco non è per nulla eccezionale.  Poco ottimizzazione quindi sul versante pc, considerando anche che l'unico parametro modificabile è la risoluzione. I tasti inoltre non sono riconfigurabili a piacere, ci sono 3 preset tra cui è possibile è scegliere. In ogni caso, mouse e tastiera svolgono senza patemi d'animo il loro dovere.
Non è necessario un pad per godere appieno del gioco.     

7,5 su 10 
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