Autore Topic: [Colecovision] Cabbage Patch Kids  (Letto 2468 volte)

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Offline fulgenzio

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[Colecovision] Cabbage Patch Kids
« il: 23 Apr 2003, 23:44 »
Il primo salto generazionale nel mondo dei videogiochi casalinghi si può far risalire all’epoca della commercializzazione del Colecovision. Fino ad allora Atari e Mattel Intellivision si erano equamente ripartiti il mercato seguendo strade diverse: il primo facendo cassa con le conversioni dei coin-op più popolari (anche se con risultati altalenanti….Pac Man docet) ,il secondo con una serie di giochi sportivi e di strategia di altissima qualità.
Il progresso, rapidissimo all’inizio degli anni 80 nell’ambito dei giochi arcade ,portò presto ad un gap che già alla fine del 1981 era diventato incolmabile per le due attempate console che avevano dato il là alla storia dei videogiochi. L’arrivo del Colecovision sui cataloghi colorati dei grandi magazzini e sulle poche riviste  pubblicate in quei tempi ebbe un effetto dirompente: litri e litri di saliva colavano copiosi sulle foto dei giochi, perfette riproduzioni di quegli stessi cabinati nei quali noi, piccoli- grandi consumatori ,inserivamo un quantitativo indecente di monete.
Finalmente era possibile ammirare Zaxxon nello splendore del 3d isometrico, e Donkey Kong identico alla versione da bar . Persino i Puffi producevano un appeal incredibile, con le loro casette a forma di fungo ipercolorate e ultradefinite.
Tra i numerosi giochi che decretarono il successo sbalorditivo ed effimero al tempo stesso del Colecovision ,c’era l’antesignano mediatico dei Pokemon e delle tartarughe ninja , la prima licenza commerciale extravideoludica, il primo caso di co-marketing della storia dei bit e dei byte.
Cabbage patch kids.
I Cabbage (letteralmente :i nati sotto al cavolo) erano bambolotti.
Teneri innocui bambolotti.
L’aspetto significativo è che avevano venduto in America qualcosa come 10 milioni di pezzi e a qualcuno (lungimirante e visionario) era venuta la bella pensata di rendere la bambola più famosa protagonista di un videogames: era il Natale del 1981,quello prima dell’anno zero, della Crisi ,del crollo.
Il gioco era a tutti gli effetti un clone di Pitfall! Gioco di piattaforme nato dalla geniale mente di David Crane. La grafica era una gioia per gli occhi: i laghetti, gli alberi sullo sfondo ,i nemici multicolori: rispetto all’originale su Intellivision era veramente tutto un altro mondo.Una manna per bimbi di ogni età e sesso. Il gioco era di una difficoltà ragguardavole ,dovuta anche al pessimo controller dato in dotazione con la console ,forse il peggiore mai realizzato per un sistema di intrattenimento casalingo , e non brillava per originalità nonostante alcuni passaggi cercassero di introdurre novità rispetto all’avventura del buon Harry. La struttura del gioco a schermate fisse permetteva una pianificazione strategica molto accurata , utile per affrontare i nemici che attaccavano con patterns predefiniti di una semplicità disarmante. Tuttavia la velocità di gioco, unita alla sopradetta disgustosa reattività del plasticoso controller della console rendeva l’esperienza ludica piuttosto frustrante e solo l’abbacinamento permanente dovuto allo splendore grafico permetteva ai giocatori di non perdere la pazienza e di non scaraventare gioco e console fuori dalla finestra.
Il vero successo al tempo e autentico prodigio dei marketing manager fu però l’abbinare all’acquisto della cartuccia il bambolotto. L’offerta si rivolgeva alle famiglie con più di un figlio e fu un successo clamoroso: del resto al povero  genitore sull’orlo della crisi di nervi nel periodo prenatalizio il poter optare per la combo pupazzo-gioco non pareva vero (intera figliolanza soddisfatta in una sola mossa!!)  e questa strategia permise alla Coleco di vivere un Natale felice ed economicamente eccellente. Pochi giorni dopo iniziò però il 1982…
ANCHE UN TANUKI PUO’ SORPRENDERE UNA TIGRE CHE DORME.