Ineccepibile l'osservazione di Max sulla coerenza di gameplay, ma l'ultimo bossifight mi è piaciuto mille volte di più di quello del primo.
E' proprio il suo rimescolare tutte le carte in tavola a pompare adrenalina. Hai camperato per tutto il gioco? Ora corri. Sei abituato a prendere la mira con calma da una comoda copertura? Ora devi sparare agli esplosivi di spalle mentre corri. Sei abituato a nemici che saltano con una granata? Questo continua a rialzarsi e ti dà la caccia come a un coniglio nella brughiera. I brividi ogni volta che si girava la visuale senza sapere di trovarselo addosso o a distanza di sicurezza, il batticuore di quando ci si scapicolla via con lo schermo già bianco nella speranza di non prendere il colpo fatale. I tuffi a destra e a manca quando il porco inizia a spammare granate.
I grandi action emozionano stabilendo delle regole e trasgredendole nel finale. Esempio sommo è Zoe2: un intero sistema di combattimento giocato sul calcolo delle distanze... Quando alla fine acquisisci il teletrasporto la sensazione è sovrannaturale. Qui il meccanismo è opposto ma parimenti efficace.
Inoltre, a volte, trasgredire le regole del medium dà risultati superiori alla loro pedissequa osservanza. Ci riflettevo ieri mentre giocavo a NGII, così pieno di strafalcioni ma con quanto fuoco e anima in più dell'impiegatizio Sigma 2.
Dopotutto anche il Signore degli Anelli si beffa delle più elementari regole della narrazione. Dicono abbia venducchiato.