Misteri della fede. Conosco gente con abitazioni in centri storici anche di posti rinomati che non riescono a dar via manco a regalarla.
voi non avete idea di quanti "quasi poveri ma ben patrimonializzati a livello immobiliare" ci siano in giro: gente che non ha - letteralmente - la liquidità per arrivare a fine mese, ma si ritrova con 2/3 immobili sul groppone, OLTRE la prima casa: una situazione indotta dalla classica "malattia del mattone" di noi friulani (ma in generale l'Italia è così) a cui si sommano lasciti ereditari et similia...
Oggi come oggi - salvo particolarissime situazioni in cui la domanda supera sempre l'offerta - avere immobili OLTRE la prima casa è un onere quasi insostenibile: per attutire le spese di manutenzione/tasse e sarcazzi varii è assolutamente necessario affittare, accollandosi al tempo il rischio di morosità dell'inquilino e le enormi difficoltà burocratiche in caso di sfratto per giusta causa.
Quindi sì, investire su immobili per ottenere una rendita è oggi una scelta assai discutibile e molto faticosa/rischiosa.
Da qui - però - a giungere a sconsigliare l'acquisto della "prima casa", c'è un abisso: non riesco a giustificare il mero calcolo economico di Seppia se non nelle more di una altissima mobilità dovuta al lavoro (ma mi piace pensare che la stragrande maggioranza degli Italiani interessati ad una casa abbia - di contrasto - una scarsa propensione alla mobilità).
Siam mica tutti globetrotter (... detto con un misto di invidia, e reale piacere)