Autore Topic: [DS][PS3] Ni no Kuni  (Letto 72509 volte)

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Offline The Dude

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Re: [DS][PS3] Ni no Kuni
« Risposta #630 il: 25 Giu 2013, 15:39 »
dudo tu hai giocato final fantasy 9, non 11.

 :)
:yes:
Maledetti numeri romani.

Offline Thar

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Re: [DS][PS3] Ni no Kuni
« Risposta #631 il: 25 Giu 2013, 16:11 »
Non lo so, magari come hanno fatto in inglese, termini arcaici e slang.
Non sempre un adattamento alla lettera è la scelta migliore, c'è sempre da contestualizzare.

Appunto, a me sembra che questa localizzazione preservi in qualche modo l'essenza e non traduca alla lettera.

No.
Non preserva ne l'essenza ne niente altro.
Quando in una localizzazione di un testo da una lingua ad un'altra ci si mettono approssimazioni, invenzioni e/o cambiamento arbitrari che tradiscono la fedeltà al testo (alla lettera e alla sostanza) si fa sempre un lavoro abominevole, in quanto le variazioni inserite arbitrariamente dal localizzatore impediscono all'usufruitore di godere di un suo diritto inalienabile, ovvero di godere dell'opera originale col massimo di fedeltà (di forma e di sostanza) che sia possibile ottenere*.




*avendo ben presente che una corresponsione 1:1 di una localizzazione di un testo straniero non è possibile, in quanto alcune strutture letterali son differenti da una lingua all'altra (tipo proverbi, modi di dire e/o frasi offensive (in giapponese, dare del testa di cazzo si tradurrebbe, letteralmente, in "testa di melanzana". E' evidente che lo scopo della frase, se tradotto letteralmente, si perderebbe ed è in queste occasioni (e SOLAMENTE ed ESCLUSIVAMENTE in questi frangenti) che la necessità di una fedeltà letterale può essere "tradita" da una "interpretazione", per rispettare la sostanza della frase come intesa ab origine)).




Non lo so, magari come hanno fatto in inglese, termini arcaici e slang.
Non sempre un adattamento alla lettera è la scelta migliore, c'è sempre da contestualizzare.

Appunto, a me sembra che questa localizzazione preservi in qualche modo l'essenza e non traduca alla lettera.
se non ricordo male in giapponese parla il dialetto di osaka.
Non so quanto sia diverso dal giapponese, ma qualcosa di sicuro cambia.
Cambia l'intonazione e qualche parola e sicuramente come spirito si avvicina all'originale.

http://www.cultura-giapponese.it/societa_dialetti_kansai_giapponesi.php?vocemenu=10

Se volevano rispettare il "senso" del dialetto, avrebbero dovuto farlo parlare in toscanaccio, lingua "ufficiosamente ufficiale"(vista l'enorme suddivisione del territorio italico in staterelli più o mendo grandi che c'era all'epoca) italiana prima dell'adozione dell'italiano moderno.

O in napoletano, visto che alcuni trovano attinenze tra il modo di parlare dell'Osakaiben (il dialetto di Osaka) e il dialetto napoletano:

http://guide.supereva.it/lingua_giapponese/interventi/2004/05/159861.shtml
Il giusto è giusto, anche se tutti gli sono contrari; è lo sbagliato è sbagliato, anche se tutti sono per esso.
 (William Penn)

Offline Ryo_Hazuki

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Re: [DS][PS3] Ni no Kuni
« Risposta #632 il: 25 Giu 2013, 17:36 »
Io,  parlando di senso,  thar,  dicevo che la traduzione italiana ne ha di più rispetto a quella inglese :)
Se si vuol parlare della traduzione italiana in sé,  allora ti do ragione ma il toscano avrebbe reso poco da scritto(e forse sarebbe stato un bene) e il napoletano sarebbe stato più difficile da leggere... Ma sono idee mie....

Offline Toki 81

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Re: [DS][PS3] Ni no Kuni
« Risposta #633 il: 25 Giu 2013, 18:01 »
Ho appena acquisito il calderone alchemico.

Ricordo che Fulgenzio lo mise tra le poche pecche del gioco, intendeva cosa di preciso? A me per ora sembra abbastanza semplice ed intuitivo.

Gioco a dir poco meraviglioso, sarà che sono in buona in sto periodo ma mi sta piacendo a livelli top generazionali.

Oh, io ogni due per tre mi giro a parlare con Lucciconio,mi fa crepare, idolo totale.
Freeplaying.it

Offline RALPH MALPH

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Re: [DS][PS3] Ni no Kuni
« Risposta #634 il: 25 Giu 2013, 18:24 »
il calderone è gestito male, puoi creare una pietanza alla volta, non puoi salvare le ricette che scopri da solo (solo quelle di cui trovi/ti danno la ricetta), insomma ci passi dentro le ore per farci due cose  :no:
bosseggiando: destiny - mario kart

Offline Andrea Rivuz

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Re: [DS][PS3] Ni no Kuni
« Risposta #635 il: 25 Giu 2013, 18:28 »
Più che altro non serve a una mazza.

Offline RALPH MALPH

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Re: [DS][PS3] Ni no Kuni
« Risposta #636 il: 25 Giu 2013, 18:31 »
hai voglia a far crescere i famiglio col cibo normale... purtroppo serve
bosseggiando: destiny - mario kart

Offline Andrea Rivuz

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Re: [DS][PS3] Ni no Kuni
« Risposta #637 il: 25 Giu 2013, 18:33 »
Boh io usavo solo i cibi trovati in giro, mai creato niente nel calderone.

Giusto un paio di pietroni per farli evolvere e un paio di oggetti necessari per delle subquest.

Probabilmente aiuta ma non è una necessità, e visto che come hai detto non è il massimo della comodità ho preferito farne quasi del tutto a meno (senza alcun problema).
« Ultima modifica: 25 Giu 2013, 18:39 da Andrea Rivuz »

Offline nikazzi

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Re: [DS][PS3] Ni no Kuni
« Risposta #638 il: 26 Giu 2013, 00:54 »

Appunto, a me sembra che questa localizzazione preservi in qualche modo l'essenza e non traduca alla lettera.

No.
Non preserva ne l'essenza ne niente altro.
Quando in una localizzazione di un testo da una lingua ad un'altra ci si mettono approssimazioni, invenzioni e/o cambiamento arbitrari che tradiscono la fedeltà al testo (alla lettera e alla sostanza) si fa sempre un lavoro abominevole, in quanto le variazioni inserite arbitrariamente dal localizzatore impediscono all'usufruitore di godere di un suo diritto inalienabile, ovvero di godere dell'opera originale col massimo di fedeltà (di forma e di sostanza) che sia possibile ottenere*.

Ma qui si parla di mantenere inalterato la comicità del personaggio, come traduzione immagino che più o meno dicano le stesse cose. Il senso di ilarità che fa scaturire il personaggio con una traduzione più vicina all'originale sarebbe andato perso perché alcuni passaggi non ci avrebbero fatto ridere, non sarebbero stati curiosi... Anch'io sono per la traduzione che non alteri il testo originale, magari spiegandolo con delle note, in un manga è possibile, in un videogioco no...


http://www.cultura-giapponese.it/societa_dialetti_kansai_giapponesi.php?vocemenu=10

Se volevano rispettare il "senso" del dialetto, avrebbero dovuto farlo parlare in toscanaccio, lingua "ufficiosamente ufficiale"(vista l'enorme suddivisione del territorio italico in staterelli più o mendo grandi che c'era all'epoca) italiana prima dell'adozione dell'italiano moderno.

O in napoletano, visto che alcuni trovano attinenze tra il modo di parlare dell'Osakaiben (il dialetto di Osaka) e il dialetto napoletano:

http://guide.supereva.it/lingua_giapponese/interventi/2004/05/159861.shtml

Secondo me non avrebbe mantenuto la caratterizzazione del personaggio. Il toscano non è rozzo come il romano... inoltre come dice giustamente Ryo, è difficile da rendere scritto... non sarebbe stata la stessa cosa... Perciò mi sembra la scelta più adatta e "vicina" in qualche modo all'originale. Avrebbero potuto tradurre in italiano senza usare il dialetto, ma non sarebbe stata comunque una traduzione corretta...
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armandyno

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R: [DS][PS3] Ni no Kuni
« Risposta #639 il: 26 Giu 2013, 08:29 »
Si sai che scandalo se parlava napoletano. Io penso che anche se non può piacere -a me non piace- quella del dialetto riadattato alla propria nazione è l'unica soluzione praticabile.

Offline Thar

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Re: [DS][PS3] Ni no Kuni
« Risposta #640 il: 26 Giu 2013, 16:18 »

Appunto, a me sembra che questa localizzazione preservi in qualche modo l'essenza e non traduca alla lettera.

No.
Non preserva ne l'essenza ne niente altro.
Quando in una localizzazione di un testo da una lingua ad un'altra ci si mettono approssimazioni, invenzioni e/o cambiamento arbitrari che tradiscono la fedeltà al testo (alla lettera e alla sostanza) si fa sempre un lavoro abominevole, in quanto le variazioni inserite arbitrariamente dal localizzatore impediscono all'usufruitore di godere di un suo diritto inalienabile, ovvero di godere dell'opera originale col massimo di fedeltà (di forma e di sostanza) che sia possibile ottenere*.

Ma qui si parla di mantenere inalterato la comicità del personaggio, come traduzione immagino che più o meno dicano le stesse cose. Il senso di ilarità che fa scaturire il personaggio con una traduzione più vicina all'originale sarebbe andato perso perché alcuni passaggi non ci avrebbero fatto ridere, non sarebbero stati curiosi... Anch'io sono per la traduzione che non alteri il testo originale, magari spiegandolo con delle note, in un manga è possibile, in un videogioco no...

No. Anche perchè trovare comico un dialetto piuttosto che un altro è un qualcosa di assolutamente soggettivo.
Quindi è assolutamente arbitrario voler utilizzare un dialetto piuttosto che un altro in assenza di valutazione oggettive che indichino che tale dialetto è la trasposizione perfetta del dialetto utilizzato nel testo originale.

E l'introdurre un elemento per valutazione soggettiva è un "inquinamento" del testo originale che non ha ragione logica d'esistere, "inquinamento" che, peraltro, non assicura che venga rispettato il volere autorale originale proprio perchè fatto partendo da presupposti soggettivi (ad esempio, a me Shizuru in romanesco procura orticaria varia e non mi dà nessun senso di comicità, ma anzi dà un senso di snobberia burina che non esiste in originale).

Tra l'altro, la comicità originale la potresti pure ottenere semplicemente facendo parlare Shizuru in maniera particolare, con un intercalare particolare in ogni frase e/o con una costruzione della frase un pò strana abbinata, magari, ad una sinstassi "povera".




http://www.cultura-giapponese.it/societa_dialetti_kansai_giapponesi.php?vocemenu=10

Se volevano rispettare il "senso" del dialetto, avrebbero dovuto farlo parlare in toscanaccio, lingua "ufficiosamente ufficiale"(vista l'enorme suddivisione del territorio italico in staterelli più o mendo grandi che c'era all'epoca) italiana prima dell'adozione dell'italiano moderno.

O in napoletano, visto che alcuni trovano attinenze tra il modo di parlare dell'Osakaiben (il dialetto di Osaka) e il dialetto napoletano:

http://guide.supereva.it/lingua_giapponese/interventi/2004/05/159861.shtml

Secondo me non avrebbe mantenuto la caratterizzazione del personaggio. Il toscano non è rozzo come il romano... inoltre come dice giustamente Ryo, è difficile da rendere scritto... non sarebbe stata la stessa cosa... Perciò mi sembra la scelta più adatta e "vicina" in qualche modo all'originale. Avrebbero potuto tradurre in italiano senza usare il dialetto, ma non sarebbe stata comunque una traduzione corretta...

Problema è che Shiozuru non è rozzo, è solo molto diretto e sarcastico.


Si sai che scandalo se parlava napoletano. Io penso che anche se non può piacere -a me non piace- quella del dialetto riadattato alla propria nazione è l'unica soluzione praticabile.

E' una soluzione praticabile se e solo se c'è aderenza tra lo "stile" del dialetto originale e quello della lingua d'adozione.
Altrimenti meglio affidarsi ad altre forme di adattamento per mantenere inalterato lo stile (o, meglio, l'intenzione) della parlata e del testo originale.
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Offline nikazzi

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Re: [DS][PS3] Ni no Kuni
« Risposta #641 il: 28 Giu 2013, 00:19 »
No. Anche perchè trovare comico un dialetto piuttosto che un altro è un qualcosa di assolutamente soggettivo.
Quindi è assolutamente arbitrario voler utilizzare un dialetto piuttosto che un altro in assenza di valutazione oggettive che indichino che tale dialetto è la trasposizione perfetta del dialetto utilizzato nel testo originale.

E l'introdurre un elemento per valutazione soggettiva è un "inquinamento" del testo originale che non ha ragione logica d'esistere, "inquinamento" che, peraltro, non assicura che venga rispettato il volere autorale originale proprio perchè fatto partendo da presupposti soggettivi (ad esempio, a me Shizuru in romanesco procura orticaria varia e non mi dà nessun senso di comicità, ma anzi dà un senso di snobberia burina che non esiste in originale).

Tra l'altro, la comicità originale la potresti pure ottenere semplicemente facendo parlare Shizuru in maniera particolare, con un intercalare particolare in ogni frase e/o con una costruzione della frase un pò strana abbinata, magari, ad una sinstassi "povera".

Soggettivo sì, puoi preferire il toscano al romano, ma i traduttori hanno optato per il romano proprio perché fa ridere la stragrande maggioranza delle persone molto di più che non gli altri dialetti italiani.

Ma per curiosità: hai giocato la versione originale? Capisci il giapponese? Non si spiega altrimenti questo tuo modo così sicuro di esplicare i fatti quasi fosse oggettivo (e quindi verità inoppugnabile).


Problema è che Shiozuru non è rozzo, è solo molto diretto e sarcastico.

Boh, puoi usare tutti i sinonimi che vuoi, ma la sostanza è comunque quella.
Inoltre, non capisco di quale chara parli, intendi Drippy/Lucciconio? In jap, comunque, è Shizuku non Shizuru o altre amenità che hai scritto...

Si sai che scandalo se parlava napoletano. Io penso che anche se non può piacere -a me non piace- quella del dialetto riadattato alla propria nazione è l'unica soluzione praticabile.

E' una soluzione praticabile se e solo se c'è aderenza tra lo "stile" del dialetto originale e quello della lingua d'adozione.
Altrimenti meglio affidarsi ad altre forme di adattamento per mantenere inalterato lo stile (o, meglio, l'intenzione) della parlata e del testo originale.

Ma come fa ad esserci aderenza tra due dialetti? Sono praticamente due fonti diverse a cui la lingua attinge... poi qui si parla di due radici/lingue completamente diverse, ovviamente, non ci può essere aderenza... ergo si opta per la scelta "meno peggio"...

Sarebbe interessante avere l'opinione del traduttore in merito a codesta scelta.

Come si evince dai miei discorsi, mi trovo d'accordo con la scelta del traduttore, come mi trovai d'accordo con la scelta che fecero i traduttori di FFIX all'epoca, la ritengo una delle migliori localizzazioni mai realizzate su un vg, proprio perché la traduzione avvenne dal giapponese all'italiano e non dall'inglese all'italiano dove si sarebbe perso moltissimo. C'è un articolo interessantissimo di Cryu se non sbaglio, se lo trovo lo posto.
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Offline Thar

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Re: [DS][PS3] Ni no Kuni
« Risposta #642 il: 28 Giu 2013, 13:25 »
No. Anche perchè trovare comico un dialetto piuttosto che un altro è un qualcosa di assolutamente soggettivo.
Quindi è assolutamente arbitrario voler utilizzare un dialetto piuttosto che un altro in assenza di valutazione oggettive che indichino che tale dialetto è la trasposizione perfetta del dialetto utilizzato nel testo originale.

E l'introdurre un elemento per valutazione soggettiva è un "inquinamento" del testo originale che non ha ragione logica d'esistere, "inquinamento" che, peraltro, non assicura che venga rispettato il volere autorale originale proprio perchè fatto partendo da presupposti soggettivi (ad esempio, a me Shizuru in romanesco procura orticaria varia e non mi dà nessun senso di comicità, ma anzi dà un senso di snobberia burina che non esiste in originale).

Tra l'altro, la comicità originale la potresti pure ottenere semplicemente facendo parlare Shizuru in maniera particolare, con un intercalare particolare in ogni frase e/o con una costruzione della frase un pò strana abbinata, magari, ad una sinstassi "povera".

Soggettivo sì, puoi preferire il toscano al romano, ma i traduttori hanno optato per il romano proprio perché fa ridere la stragrande maggioranza delle persone molto di più che non gli altri dialetti italiani.

Il problema (relativo) di questo tuo ragionamento è che l'introduzione di un elemento deciso in base a valutazione soggettive è sempre e comunque un errore, in quanto basato (per l'appunto) su gusti e convinzioni personali (che possono non essere condivisi) invece che sull'analisi del testo.



Ma per curiosità: hai giocato la versione originale? Capisci il giapponese? Non si spiega altrimenti questo tuo modo così sicuro di esplicare i fatti quasi fosse oggettivo (e quindi verità inoppugnabile).

Non ho giocato la versione originale (omissione di poco conto, visto che, volendo, la versione italiana ha il doppiaggio in giapponese).
Non conosco il giapponese (solo alcune frasi, non sò leggerlo ma, con l'aiuto di un dizionario* (e di tempo, chè cercare tra i kanji quello corretto non è operazione veloce  :) ) riesco a capire quel che una frase dice).
Per mia fortuna, sono in contatto con persone che, di mestiere, traducono ed adattano anime giapponesi (tra i quali annovero Shito (aka Gualtiero Cannarsi) traduttore ed adattatore dei film Ghibli per la Lucky Red), coi quali più volte mi son confrontato in merito ai metodi utilizzati, sia in passato che oggigiorno, per tradurre ed adattare un prodotto.

Le argomentazioni di cui sopra (che, tra l'altro, son abbastanza generiche da potersi riferire ad un qualsivoglia prodotto e non specificatamente dirette verso Ni no Kuni) son figlie di quelle "confrontazioni", ed anche di discussioni (sempre civili, comunque) con altri esponenti quel mondo che pensano siano legittimati ad operare qualsivoglia modifica ai testi di un altro autore (considerandole, tra l'altro, "miglioramenti" del testo originale).





*dovrei cambiare quello in uso attualmente, visto che alcuni termini in uso oggi non compaiono


Problema è che Shiozuru non è rozzo, è solo molto diretto e sarcastico.

Boh, puoi usare tutti i sinonimi che vuoi, ma la sostanza è comunque quella.

Non proprio, visto che essere sarcastico non necessariamente significa essere anche rozzo (anzi, spesso e volentieri è vero il contrario).
Se mi trasformi un personaggio da sarcastico a rozzo, operi una modificazione inaccettabile della caratterizzazione dei personaggi, modifica che può (come, di fatto, spesso succede) alterare la percezione del personaggio e, di conseguenza, rompere la sospensione d'incredulità necessaria affinchè un prodotto di fantasia possa funzionare/essere godibile.


Inoltre, non capisco di quale chara parli, intendi Drippy/Lucciconio? In jap, comunque, è Shizuku non Shizuru o altre amenità che hai scritto...

Diconsi slati.
Anche se non sò dattilografare, scrivo piuttosto velocemente e, spessissimo, compio errori di battitura.
Errori che a volte, sfuggono anche se rileggo 2-3 volte quel che ho scritto. :-[


Si sai che scandalo se parlava napoletano. Io penso che anche se non può piacere -a me non piace- quella del dialetto riadattato alla propria nazione è l'unica soluzione praticabile.

E' una soluzione praticabile se e solo se c'è aderenza tra lo "stile" del dialetto originale e quello della lingua d'adozione.
Altrimenti meglio affidarsi ad altre forme di adattamento per mantenere inalterato lo stile (o, meglio, l'intenzione) della parlata e del testo originale.

Ma come fa ad esserci aderenza tra due dialetti? Sono praticamente due fonti diverse a cui la lingua attinge... poi qui si parla di due radici/lingue completamente diverse, ovviamente, non ci può essere aderenza... ergo si opta per la scelta "meno peggio"...

Sarebbe interessante avere l'opinione del traduttore in merito a codesta scelta.

Ho parlato di aderenza di stile, non del testo e/o della terminologia. Anche se, mi accorgo, avrei dovuto parlare più specificatamente di rispetto per la caratterizzazione del personaggio originaria.
Se nessuno tra i dialetti italiani è adatto a rendere al meglio la parlata di Shizuku, semplicemente non devi utilizzarne nessuno, e se vuoi essere rispettoso dell'originale e rendere comunque particolare la parlata, lo fai utilizzando l'italiano corrente con, magari, l'ausilio di un intercalare (o altro espediente), cercando, comunque, di restare fedele al massimo possibile al testo ed alla caratterizzazione originale del personaggio.

Scegliere di utilizzare un dialetto perchè si pensa sia divertente è un errore se questo dialetto modifica l'intenzione originale di caratterizzazione del personaggio (il modo di parlare di Shizuku non è comico, nè rozzo come appare nel testo romanesco).

E, poi, perché scegliere sempre il "meno peggio"?
Perché, una volta tanto, non scegliere il "più meglio"? :)

Come si evince dai miei discorsi, mi trovo d'accordo con la scelta del traduttore, come mi trovai d'accordo con la scelta che fecero i traduttori di FFIX all'epoca, la ritengo una delle migliori localizzazioni mai realizzate su un vg, proprio perché la traduzione avvenne dal giapponese all'italiano e non dall'inglese all'italiano dove si sarebbe perso moltissimo. C'è un articolo interessantissimo di Cryu se non sbaglio, se lo trovo lo posto.

Per carità, se a te piace questa caratterizzazione buon per te. Quando si parla di gusti, si va sempre nel campo della soggettività e non è possibile, per esempio, oggettivamente affermare che il doppiaggio X è meglio del doppiaggio Y.

Per dire, anche a me piacque l'adattamento di FFIX all'epoca. Giudizio che, però, col tempo, mi son trovato a rivedere in senso contrario proprio in base ad una accresciuta consapevolezza dell'importanza di certe tematiche e del rispetto che ritengo sia obbligo mostrare sempre e comunque verso l'opera originale.

Mi piacerebbe vedere come sarebbe venuto fuori se l'adattamento fosse stato fatto in maniera più rispettosa dell'originale.
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Offline Ryo_Hazuki

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Re: [DS][PS3] Ni no Kuni
« Risposta #643 il: 28 Giu 2013, 16:49 »
Secondo me sarebbe "bastato" farlo meno ostentato.
Alle volte il romanesco sembra eccessivo, di troppo, quasi voluto a forza.
Per completezza, avendo messo in ballo Shito, posto ciò che scrisse qualche mese fa sul forum dedicato allo studio ghibli:
Citazione
Come scrivevo altrove, si tratta di una scellerata resa dell'Osaka-ben, il dialetto di Osaka, e dello stile del manzai, ovvero la commedia popolare di Osaka, con la coppia di 'tsukkomi' (il dritto) e 'boke' (il tonto). Alla fine lo tsukkomi è più scemo/ridicolo del boke, che è genuino. Come il furbo Arlecchino o Brighella che si fa tirar scemo dal tonto Pulcinella, per intenderci.

https://www.youtube.com/watch?v=G416c1OqAKQ

Se proprio, avrebbero piuttosto dovuto usare il napoletano (commedia dell'arte) , ma non ha senso comunque. Perché tradurre i dialetti di una nazione con quelli di un altra non ha alcuna credibilità, buca la quarta parete, e non andrebbe mai fatto. Non si può usare una variazione liinguistica diatopica locale per ricacalcare la variazione diatopica di un altro paese.

Qualcosa di analogo e alternativamente reso in italiano si può vedere nella coppia Arumi-Sasshi (letteralmente: porta scorrevole d'alluminio) in Abenobashi Mahoushoutengai. Arumi è lo tsukkomi, Sasshi il boke. Il loro modo di 'recitare' è tipico del manzai. E parlano con inflessione di Osaka, ragione per cui cercai di renderli con una morfosintassi più 'popolare' e 'giovanilisticamente colloquiale'.
Il link:http://www.studioghibli.org/forum/viewtopic.php?f=21&t=2440&hilit=ni+no+kuni&start=135

Offline nikazzi

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Re: [DS][PS3] Ni no Kuni
« Risposta #644 il: 02 Lug 2013, 01:51 »
Ho capito. Si tratterebbe quindi di una pratica da non utilizzare mai perché errata o comunque troppo accomodante.

Ho letto parecchi pareri in giro per la rete sull'argomento e l'idea che mi sono fatto è che il traduttore ha tradotto dalla versione inglese. Si capisce dal fatto che Shizuku nella versione inglese parla con un particolare accento gallese.

Riporto alcune opinioni di un utente che sembra abbastanza informato in merito alla faccenda.

Citazione
Per il secondo post, monte fornace sarà più evocativo di mountain of fire, ma stai paragonando comunque due traduzioni. L'originale è dekarokku-san: "san" sta per "monte", "deka" vuol dire "gigante", "rokku" è la traslitterazione di "rock". Una traduzione letterale suggerirebbe "Monte gigaroccia", o "Monte gigapietra", e personalmente avrei optato proprio per questa perchè dà meglio l'idea di tutta l'atmosfera ironica e scanzonata che permea il gioco (e tutti i nomi delle varie località sono ironici).

Il nome originale di Lucciconio è Shizuku, e vuol dire "goccia", nome in realtà femminile e kawaii. Anche qui è chiaro l'intento ironico e comico, perchè non c'entra niente con quello che è il carattere del personaggio, che è quello di un signore di mezz'età di Osaka, non proprio la quintessenza del kawaii. Chiaramente con un nome tipo Lucciconio (che personalmente trovo bruttissimo) tutto ciò si perde. Sarebbe stato meglio tradurre letteralmente con "Goccia" o addirittura "Gocciolina", avrebbe reso lo stesso effetto comico di un personaggio dal nome tenero e voce e carattere che non c'entrano niente, mantenendosi vicini all'originale (che poi è la cosa più importante).

Citazione
Non so come sarebbe dovuta essere una localizzazione ad hoc, ma di sicuro non una che stravolge tutto e reinventa un personaggio per farlo un perfetto buzzurro romano, con tanto di battute con non c'entrano niente con l'originale. Adesso io ammetto di non aver giocato la demo italiana, però ho letto delle frasi riportate da vari utenti da mettere i brividi (su tutte "ahò! Er guardiano de li mortacci sua!").

Personalmente se si voleva proprio puntare su un dialetto io avrei usato il napoletano, dato che Osaka viene sempre definita la Napoli del Giappone in quanto a unicità culturale rispetto al resto del Paese. Inoltre in un certo punto del gioco si va pure nella città natale di Lucciconio, che chiaramente nell'originale è tutto una parodia di Osaka, dal nome al carattere di tutti gli abitanti. E cercare di farne una parodia di Napoli sarebbe venuta molto meglio e più divertente di una parodia di Roma, dato che Napoli ha cultura e abitudini del tutto a se stanti e molto più "parodiabili". Inoltre avrei molto ma molto ammorbidito il dialetto, perchè leggo di vari utenti che hanno difficoltà a leggere e capire il dialetto parlato da Lucciconio. Io avrei usato un italiano infarcendolo ogni tanto di qualche termine napoletano dei più conosciuti, tipo "uè", "iamme" ecc., magari Oliver lo poteva chiamare "piccirì" (se non ricordo male nell'originale lo chiama "bouya", che vuol dire appunto tipo ragazzino) e così via. Ma mantenendo l'italiano e cercando di tradurre fedelmente quello che dice (nella città ci si sarebbe potuti prendere qualche libertà per renderla più simile a Napoli che a Osaka, ma chiaramente senza stravolgere troppo e comunque solo nelle cose di contorno).
« Ultima modifica: 02 Lug 2013, 01:53 da nikazzi »
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