Ascoltato tutto, mannaggia la miseria se parlate regà!
Questo è senza dubbio il migliore episodio di Ringcast, che secondo me ha trovato la formula giusta. Vi trovo affiatati (forse Vincenzo dovrebbe parlare un pochino di più, Ferruccio di meno), competenti, alle volte divertenti e fortunatamente per nulla sboroni!
Perfetta la divisione in sezioni, fantastico il Now Playing e in generale la voglia di "raccontare" i videogiochi attraverso una trasmissione radiofonica.
In alcuni casi avete espresso delle opinioni discutibili, ma la maggior parte delle volte avete tratto delle conclusioni ed espresso delle tesi ampiamente condivisibili.
Credo che l'unico appunto che non posso evitare di farvi è quello di porre più attenzione a certi dati come nomi di software house o di game designer.
Cavolo, siete ferratissimi e mi tocca sentire cose del tipo "quelli di Sam e Max", oppure sentir nominare David Cage come se fosse un tizio venuto dal nulla insieme a Fahreneit; un accenno ai Quantic Dream sarebbe stato doveroso.
E' molto interessante il punto di vista di Vincenzo sul discorso "videogioco", che a volte emerge anche nei suoi pezzi su Babel.
Sarei d'accordo con lui, nel senso che Wii Fit o Brain Training (o anche Second Life) non abbiano molto a che fare con il "videogioco", che appunto dovrebbe fare leva sugli aspetti ludici, sulla sfida, su tutto quello che insomma ha costituito la base dell'intrattenimento elettronico.
Non ritengo però giusto dire che queste produzioni non aiutano il "videogioco".
Brain Training per molti può essere un primo passo per esplorare altri generi, altre esperienze, per cui qualunque tipo di avvicinamento da parte di nuovi tipi di pubblico è da considerarsi positivo, per cui appoggio le stesse conclusioni di Ferruccio su questo argomento.
Bravi, continuate così!