Il medium del videogioco si è evoluto, e con lui i tutti gli oneri del caso.
I giochi di oggi hanno dei costi estrememamente alti; in alcuni casi per i progetti più grandi sono paragonabili alle produzioni Hollywoodiane, è innegabile quindi che i rischi di flop debbano essere valutati con molta più attenzione rispetto al passato; la fusione fra Sqaresoft ed Enix e quest'ultima presumibile fra Namco e Sega, sono qui a dimostrare le difficoltà e i rischi economici che ci stanno dietro.
Essendosi esteso il videogioco alla massa (intesa come numero e come età) le software house (purtroppo) tendono a utilizzare delle tipologie di gioco collaudate e poco innovative, atte a minimizzare il rischio di fallimento.
Il vero problema è che la massa, nonostante sia "esplosa" a partire dall'epoca PlayStation (ovvero ormai 7 anni fa) è ancora composta in gran parte da casual gamer che non hanno un vero e proprio interesse e una esperienza che li indirizzi verso giochi più completi e non stereotipati.
I produttori di conseguenza sono "costretti" a seguire le scelte della massa continuando a proporre prodotti di sicuro successo.
Parliamoci chiaro, in fondo non hanno tutti i torti; le software house non sono aziende a scopo filantropico, per quanto interesse e passione possano mettere nelle loro opere rimangono pur sempre delle imprese commerciali che al denaro devono la loro sopravvivenza.
Ciò che veramente dovrebbe cambiare secondo me è l'interesse nelle scelte che i videogiocatori più navigati devono dimostrare per migliorare "di rimbalzo" la produzione odierna; attenzione però, io intendo "interesse" in tutti i sensi perché la pirateria è sempre in agguato e, si sa, non va molto a braccetto con i dati di vendita.
Quoto.
In questi ultimi anni (grazie soprattutto a psx) il mercato dei viggi', almeno qua in Europa è cresciuto molto, anche in termini di vendite.
Il vero problema però, è che tutti i giochi delle console a 128 bit hanno subito un livellamento di difficoltà verso il basso.
Oramai un gioco si finisce in poche ore, max 8, e ho constatato che le sfide cpu-umano sono sempre più insignificanti.
Giochi del blasone di Tomb Raider, Mgs2, Dmc2, saranno si belli e divertenti, ma più per bambini che solo adesso si avvicinano al mondo dei videogames.
La verità è che il MASS MARKET STA DISTRUGGENDO IL CONCETTO DI VIDEOGIOCO, come noi lo conoscevamo tempo fa.
Un gioco facile è accessibile a tutti = più soldi che entrano per le Major, però..........a me sinceramente non va bene.
Se devo spendere 60 euri per un gioco e finirlo in un pomeriggio......allora mi butto sulla pirateria (no, non è il mio caso...).
Il videogiocatore esperto è stanco di vedersi proporre identiche meccaniche di giuoco, senza innovazioni (a parte rari casi, come Ico, infatti andate a vedere i risultati in termini di vendite raggiunti...).