Autore Topic: Musica: Korn "debut"  (Letto 3667 volte)

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Offline teokrazia

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Musica: Korn "debut"
« il: 17 Apr 2003, 18:16 »
[Musica] Korn: debut [1994 Immortal/Epic]

[Contesto]

1994:cerchiamo di fare il punto di una situazione assai complessa e sfaccettata.
In ambito hard rock/metal, dopo anni di "categorie", si intravedevano i germogli di scuole di pensiero più moderne: ora i kids oltre che affidarsi a generi "stagni" [il death metal, l'hard-rock, l'AOR, l'heavy metal and so on] avevano nuovi paladini: due su tutti Sepultura e Pantera. I Sepultura con lo splendido "Chaos A.D." dell'anno precedente si erano affrancati dai soliti cliché e si erano mossi verso territori nuovi e più cosmopoliti, i Pantera dopo aver coniato nel '92 i dogmi del metal-core con "Vulgar Display of Power", avevano cominciato ad influenzare migliaia di band [chitarroni ribassati, scream gutturali, incedere monolitico] e non solo musicalmente, ma anche esteticamente [quanti cantanti si son fattti pelati diciamo a partire dal '93? quanti cantanti hanno imitato le pose di Phil Anselmo [debitore di Henry Rollins] e il suo look?rispondetevi da soli].
Fra i tantissimi figli dei Pantera debuttavano i Machine Head, e pubblicavano un ep tecnicissimo e freddissimo gli svedesi Messhugah [il cui primo album del '92 era un clone dei Metallica che furono]. Altre cose importanti ci arrivavano dai Queensryche ["The promised land"] e dai Gorefest ["Erase"] due album che aprivano notevolmente gli orizzonti dei rispettivi generi di appartenenze [per tacere dei Brutal Truth che ormai in questo forum conosco anche i sassi]. Il trend più importante e trascinante dell'intera scena metal era la comunque la Panterizzazione.
Ma il '94 fu un anno straordinario anche per altro: prendiamo la cosiddetta scena alternative. I Soundgarden pubblicavano l'imprenscidibile "Superunknow", Jeff Buckley ammaliava i palati più raffinati con il suo "Grace", gli Alice in Chains pubblicavano il delicato e bellissimo "Jar of flies", i Sonic Youth proseguivano sulla strada della ricerca della forma-canzone perfetta in "Experimantal Jet Set Trash & No Star" mentre i Nirvana sarebbero morti insieme a Kurt Cobain in una giornata dei primi di aprile. Ma non finisce qui: i Prong coniavano un monumento del noise alla newyorkese più aperto con "Cleansing", idem i Killing Joke con il loro"Pandemonium", mentre i Nine Inch Nails davano in pasto alle masse il loro manuale di autodistruzione ["The Downward Spiral"]. L'anno prima debuttarono i Rage Against the Machine, e misero su tutte le bocche la parola crossover, fregando sul tempo gente più sfortunata come i Downset, che poterono debuttare solo nel '94 o come i misconosciuti Clawfinger [from Sweden]. Per chiudere il discorso americano segnalo una buona edizione del Loolapaloza [e quindi il rock alternativo Usa se la passava abbastanza bene], e i primi consensi commerciali di gente come gli White Zombie [dopo anni di gavetta] e di un ex giornalista musicale che ora si faceva chiamare Marylin Manson.
Veniamo all'Europa in belgio debuttava un gruppo con uno strano nome [dEUS], mentre tanta bella roba arrivava dall'Inghilterra: i Radiohead dopo un debutto così così ["Pablo honey" opinione personale] coniano il loro masterpiece "The Bends": semplicemente il disco di rock inglese più influente degli ultimi 10 anni. I Massive Attack danno il là al cosiddetto trip-pop con il secondo album ["Protection"] mentre il fuggitivo Tricky si inventa un debut bomba ["Maxinquaye"]. Tanto per rimanere a Bristol esce "Dummy" debut dei Portishead, altra imitatissima icona del trip-hop/bristol sound/downtempo o come volete chiamarlo voi. Mentre i misconosciuti e sfortunati Dub War debutteranno con il loro "Pain": un cocktail insuperato di dub, funk, metal, noise, hip-pop ed elettronica [sorry Dub War eravate troppo avanti ed i tempi non erano maturi....] Per venire a cose più estreme i Napalm Death cercano di scimmiottare i Gorefest, ma non basta la produzione di Colin Richardson a riempire il nulla. Sempre su Earache i Pitch Shifter diranno la loro sul rapporto tra metal ed industrial con il loro "Desentetized", prima di abbandonarsi a lidi più sperimentali ma anche più commerciali. Continua l'autoimmolazione dei GodFlesh con "Selfless": un gruppo che onesto, non ho mai capito. Ottimo anche il disco dei Therapy? ["Troubleglum"] anche se il loro album più bello ce lo porterà l'anno seguente ["Infernal Love"]. Si affermano i primi esponenti del cosiddetto drum 'n bass. Ma questa è un'altra storia...
Venendo al bel paese, nascono o continuano ad alimentarsi realtà influenzate da tutto quello che succede nel mondo:i Kaoslord, gli Almamegretta, gli Electrocution, i Marlen Kuntz, i Ritmo Tribale, gli Uzeda, i Raw Power, i Casino Royale, i Pankow e tantissimi altri dimostrano che c'è una scena musicale eclettica e ricettiva di tutto quello che succede nel mondo e che spesso le proposte musicali italiane non sono da meno [e di li a pochi anni infatti la scena esploderà anche a livello commerciale].
Questo è il quadro, bene o male. Scusatemi, ma non potevo essere esauriente per motivi di spazio e memoria [se invece vi lamentate perché non ho parlato di Litfiba, Oasis e Ligabue sappiate che non so chi sono, giuro].

[Korn]

Da un sobborgo di Los Angeles arrivano 5 freak che con il loro debut omonimo sconvolsero la scena rock [prima americana e successivamente] mondiale.
Mentre tutti i macho tatuati e pelati andavano appresso ai Pantera, o i chinos imitavano i RATM, questi tizi proponevano una miscela sonora assolutamente personale ed inedita: chitarre ribassate, strumentazione e suoni vintage [dovevano sembrare vecchi], sezione ritmica funk ed un cantante quantomai versatile e schizzato.
Inutile dire che i signorini portarono con loro anche un look e delle pose tutte da imitare, e resero un guru il loro producer e talent-scout Ross Robinson.
Nota importante per le lyrics: i Korn si definevano 5 sfigati reietti e cantavano [meglio mettevano in scena] la disperazione, la paranoia, il dolore, la frustrazione per non avere ripagato i torti subiti, i buchi neri che devastano l'infanzia. Insomma tutti i freak e gli infelici di questo mondo avevano trovato un motivo per sentirsi meno incompresi e soli. Di più: avevano trovato i loro portavoce.
Raggiunti l'anno successivo dai Deftones, che si muovevano su linee per certi aspetti analoghe ma diversissime, i Korn nel giro di un paio di anni sarebbero diventati delle starlette e sarebbero diventati il gruppo di rock pesante più influente di tutti gli anni successivi [nu-metal? che parola del cazzo...però è vero].
Grazie a Dio mi sono fermato qualche anno dopo, ogni tanto accendo la tv e vedo che c'è gente con la faccia pulita-pulita che mischia i Depeche mode con i Deftones e poi vengono chiamati "profeti" [mi sembra che si chiamino Linkin' qualcosa...ma per piacere...]. Dio invece abbia in gloria i System of a Down [successo meritato vista la gavetta che han fatto].
Inutile stare a raccontarvi che il mio disco preferito dei Korn è il debut [di cui fra poco leggerete finalmente la mia review] ma i nostri pubblicarono anche:

-"Life is Peachy" [1996 Immortal/Epic]: un LP in cui lo stile Korn si andava perfezionando: molte canzoni erano godibili, il rischio era però la reiterazione della stessa formula [in pratica le song tendevano ad riciclare la stessa abusata struttura, a parte alcune godibili eccezioni]. Estremo ed autocelebrativo.
-"Follow the Leader"[1998 Immortal/Epic]: un disco molto eclettico, ma anche molto mainstream, al mondo ormai non si contavano più i "children of the Korn". Cosmopolita ed importante.
-"Issues" [1999 Sony]: una parziale marcia indietro: tolta molta "della roba in più" presente nell'album precedente, questo disco si dava a sonorità più dark ed oscure. Valido.
-"Untochables"[2002 Epic]: sorry questo disco non ce l'ho. Ho letto alcune review, e conosco il primo singolo [quello del video del bambino davanti alla tv]. Se posso esprimere un'opinione basata solo su quella canzone: sembra un deciso, sincero e poco gentile ritorno alle origini. Ritrovati.

Vi siete addormentati? Spero di no perchè ancora dovete leggere la review....


[Il disco]

VIOLENTATO NELL'ANIMA. Questo era lo stato d'animo che maturai dopo aver ascoltato il disco alla fine del '94. Avevo uno stomaco molto forte, abituato ai peggior suoni provenienti dall'elettronica più bastarda e dal metal più estremo, eppure il debut dei Korn mi aveva tramortito e sfinito. Ma non era solo una questione di mero impatto sonoro, no no, c'era di più: i Korn andavano senza vergogna a pescare a piene mani in zone dell'anima assai pericolose, che pochi [nessuno] tirerebbero fuori volentieri e ti rendevano partecipe...Jonathan Davis era un singer straordinario, riusciva a cantare TUTTO, e lo faceva con una personalità ed una capacità interpretativa senza precedenti. Per la loro messa in scena, i Korn si appropriavano di linguaggi musicali assai diversi, di un suono di chitarra che era si pesante, ma che non scimmiottava i Pantera [succesivamente dichiararono che il producer aveva fatto loro utilizzare per questo scopo della strumentazione vecchia di anni], ma roba alla Pitch Shifter, alla Helmet o alla Unsane: insomma l'American way of life aveva trovato altri nemici...e questa volta più pericolosi del solito, perchè la demolizione del sogno americano non avveniva tramite assalti frontali, ma si consumava dall'interno...c'erano mostri [la violenza domestica] e deficienze [la fragilità e il mal de vivre] che tormentavano i figli d'America, ed impedivano loro di diventare come non sarebbero mai potuti essere, ossia come l'America li voleva.
Chitarre e sapori noise, songwriting sui generis [difficile trovare una song che rispetti la canonica struttura: strofa-ritornello-strofa] e quindi codifica di una forma-canzone tutta personale, sezione ritmica eccellente per tecnica e versatilità, nella musica dei Korn, anche il silenzio ed il rumore hanno un ruolo importante. Il tutto completato da un cantato che non conosce limiti nelle influenze, né regole preconcette o freni inibitori nell'interpretazione [anche l'uso dei cori è qualcosa di assolutamente personale].
Il debut dei Korn è impregnato da un'urgenza fenomenale, i dischi e le band a venire [unica eccezione i Deftones e i Tool, questi ultimi però con i Korn musicalmente non hanno NIENTE a che fare], perderanno parecchio di questa "purezza" per diventare già "genere" e "maniera".  
L'opening-track ["Blind"] parte con una intro che diverrà il liet motiv di tutta la musica dei Korn: riffettino-silenzio-riffettino-rumore-silenzio-riffone-esplosione-riffone-silenzio-esplosione. L'alternanza continua degli umori, ossia il non offrire una base emotiva stabile e razionale, è l'aspetto più riconoscibile della musica dei Korn, e sarà [insieme al cantato] la loro caratteristica più imitata dalle centinaia di epigoni che seguiranno negli anni a venire. Ma torniamo alla song: dopo un'esplosione di energia, le atmosfere diventano più delicate ed intimiste, Jonhatan canta in maniera pacata, confidenziale e trascinata [letteralmente appiccicato al microfono] quasi fosse sull'orlo del collasso, nel refrain la bolgia: le chitarre impazziscono e si susseguono a cascata degli intrecci vocali devastanti, in mezzo ai quali l'ascoltatore perde ogni punto di riferimento. La song prosegue alternardo gli umori di cui sopra e [una volta esaurita ogni energia] si scioglie in uno stacchettino funk [nu-funk?] [Folgorante]. Ma non c'è tempo di riprendersi, se con "Blind"  i nostri mettevano in musica la disperazione più cieca, con la successiva "Ball Tongue", sarà la schizofrenia la patologia psichiatrica di riferimento: i chitarroni in apertura, lasciano spazio ad una personalissima e psicosissima visione dell'hip-hop, il basso strepitosamente espressivo e ballerino di Fieldy,  il cantato bipolare di Jonathan in primo piano e rumorismi chitarristici vari in sottofondo, ci condurranno all'implacabile refrain dove i soliti intrecci vocali raggiungeranno nuove vette di violenza emotiva [il singer che sbraita, che ringhia e dà di matto, mentre tutti gli altri urlano come ossessi: benvenuti al reparto psichiatria di L.A.]. Prima di concludersi la song alternerà altri umori a quelli appena raccontati [Iconoclasta] . La successiva "Need to", nonostante sia attraversata dal solito terremoto emotivo, vede i nostri alle prese con una song apparentemente più "convenzionale" e "melodica": il risultato è seduttivo ed ammaliante. [Tra le mie preferite]. La track n.4 ["Clown"] dopo una divertita intro "in studio", ci ripropone i 5 alle prese con la forma-canzone,  il risultato è una fra le piu antemiche song del disco, quasi un inno da cantare ai concerti o se preferite sotto la doccia [Fresca e divertente]. Ma evidentemente per i nostri non c'è pace, perchè quello che li aspetta [e con loro l'ascoltatore] è un tour de force sonico che non conosce momenti di cedimento alcuno:
Sotto con "Divine", canzone dal forte impatto frontale [e già mi immagino ai concerti la gente che si scanna...], e dal groove molto dinamico, in cui Davis si dimostrerà grande istrione e trascinatore mentre il resto della band [sezione ritmica in primis] farà sfoggio di una preparazione tecnica di tutto rispetto [Energica].
La trascinata, sofferta e pachidermica "Faget" [una delle tante traduzioni possibili: fighetta], è il teatro in cui si consuma l'espiazione da parte del singer delle torture psicologiche subite a scuola a causa del suo aspetto delicato e femminile [o almeno così vuole la leggenda]: la messa in scena si traduce in una lunga e sofferta alternanza di disperazione e rabbia compressa, la song sembra non trovare mai un'apertura, uno sfogo, una via di fuga, o almeno non così facilmente. Unica soluzione: la repressione [Scheletri nell'armadio]. Ora tocca alla famosa "Shoots & Ladders": introdotta placidamente dalla cornamusa [suonata dallo stesso Davis], la song in questione è una delle più rappresentative dei Korn "prima maniera". Tono melodico e recitativo, alla riscoperta di una purezza infantile [la litania "...London bridge is fallin' down..."] che forse non è mai esistita [e fin qui "tutto bene"], poco dopo sospiri e fraseggi paranoici introducono ad un inferno sonoro [ed interiore] che non conosce eguali per la violenza con cui è esercitata [neanche il grind più feroce ti sgretola in quella maniera, fidatevi]. In chiusura il singer si cimenta in un personalissimo ed allucinato fraseggio hip-hop [Disordine interiore ma ordine nel paese].
"Predictable": mood molto meno teso e più "appacificato", Jonathan ci offre anche qualcosa di [forse lontanamente] cantabile. Tra le cose meno ispirate all'interno di un album eccellente [Non così male]. "Fake" segue abbastanza fedelmente la linea della precedente, ma sulla serenità della canzone piovono letteralmente delle mazzate grosse come macigni, alternate a momenti di fintissimo "idillio" [da applausi] e alle sfuriate nevrotiche del nostro [Controversa].
Facciamo ora spazio alla bellissima "Lies", una delle song più violente, meglio strutturate ed interpretate dell'intero album: la canzone viene aperta da un riff di chitarra GROSSO COSI', subito incalza pestatissima la batteria, Jonathan canta leggero e a suo agio quando ad un tratto...tutto viene spazzato da un brutalissimo refrain con una voce ai limiti del death metal, avvicendamento delle stesse situazioni per un paio di volte ancora poi piccolo volo pindarico e melodicissimo di Jonathan quando il demonio si fa ancora sotto, conclusione DEVASTANTE E ICONOCLASTA QUANDO JONATHAN E IL DEMONIO DIVENTANO TUTT'UNO, una volta "liberato" il cantante collassa su stesso...[Formidabile]. "Helmet in the Bush" aperta da un sample procede sospirata ed eterea per gran parte della sua durata, forse finalmente i nostri hanno trovato la serenità tanto agognata, ma purtroppo non è così: nel finale una colata lavica sostenuta dalla voce di un'orco e da un tappeto sonoro tellurico spazzano via i germogli di qualsiasi buon proposito precedentemente seminati [Delirio febbricitante].
Il disco si conclude con la bellissima, lunghissima e soffertissima "Daddy": la leggenda vuole che Jonathan venne violentato da un familiare [o da un vicino di casa] in tenera età. La song in questione è la messa in musica del tentativo di Davis di rievocare l'esperienza per poterla raccontarla [non creduto] al padre. Semplicemente una perla: dopo un'intro sussurrata a più voci, ed un procedere sofferto, controverso e disperato, nel finale il singer si sfoga abbandonandosi ad un lungo e sentitissimo pianto [per la cronaca: J.D. pianse veramente e venne lasciato solo in studio a posta per evitare troppi imbarazzi] [Liberatoria].
Insomma, il debut dei Korn è uno dei dischi di rock pesante [per favore ne ho le palle piene di parole come crossover e nu-metal] più importanti ed influenti degli anni '90. Un disco che si presta alla grande a ruolo di "termine di paragone": al di là infatti dei numerosissimi e validissimi meriti propri, offriva e tracciava la linea per tante di quelle aperture, boccate d'aria fresca ed intuizioni per il rock moderno, che lo stesso da quel momento non sarebbe stato più lo stesso. Riascoltato oggi,suona ancora valido, urgente ed attuale. Di tutti i cd dei Korn, non me n'è rimasto neanche uno: ho preferito solo conservare la cassetta del debut, e conservare tutto per me il ricordo di 5 freak in tuta da ginnastica disperati ed incazzati piuttosto che quella di 5 nababbi in lustrini e pailettes come appaiono oggi nei poster appesi nelle camerette dei ragazzini di mezza America. Pace & rispetto anche per loro.

Offline master of puppets

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Musica: Korn "debut"
« Risposta #1 il: 17 Apr 2003, 19:29 »
Complimenti per ciò che hai scritto( non ho letto ancora la rece dell'album). I korn sono fra i migliori in assoluto. Un grandissimo gruppo e ti consiglio di uscire immediatamente a comprare l'ultimo album, perchè ne vale la pena. Fottutamente meraviglioso. :o

Offline Darkside

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Musica: Korn "debut"
« Risposta #2 il: 17 Apr 2003, 19:53 »
Respect ai Korn.
Da come scrivi vedo che ci sai a pacchi.Comunque di "Korn" ricordo solo la copertina e Twist.Ho apprezzato molto di più Follow the Leader e Issues.
Ricordo poghi solitari mentre ero ubriaco l'ultimo dell'anno... :D
L'ultimo me lo sono perso : ormai sono direzionato solo verso l'hip hop.

Offline teokrazia

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Musica: Korn "debut"
« Risposta #3 il: 17 Apr 2003, 20:07 »
Anch'io ormai da anni ho virato verso altri suoni... 8)
Cmq "Twist" era la intro di "Life is peachy".... :wink:

Offline kadio

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Musica: Korn "debut"
« Risposta #4 il: 17 Apr 2003, 21:29 »
Korn rulez!!!!

cmq a mio parere i korn di Untouchables sono al livello del debut album
quindi compratelo e nn perdere tempo :)
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Offline theblackpages

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« Risposta #5 il: 17 Apr 2003, 22:50 »
Ho smesso di seguire i Korn dopo l'uscita di Issues: hanno intrapreso un percorso musicale a me non congeniale.

Il loro capolavoro resta, IMHO, proprio il primo omonimo album: grinta ed energia a profusione.

Offline Darkside

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« Risposta #6 il: 17 Apr 2003, 22:59 »
Citazione
Cmq "Twist" era la intro di "Life is peachy

Hai ragione!Sto invecchiando....
Allora mi ricordo solo la copertina (la bimba in altalena?)...è vero,non l'ho mai ascoltato! :shock:

Offline teokrazia

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« Risposta #7 il: 17 Apr 2003, 23:04 »
Citazione da: "Darkside"
Citazione
Cmq "Twist" era la intro di "Life is peachy

Hai ragione!Sto invecchiando....
Allora mi ricordo solo la copertina (la bimba in altalena?)...è vero,non l'ho mai ascoltato! :shock:


 :D  :D  :D  :roll:  :D  :D  :D

Offline 1c0n 0f s1n

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« Risposta #8 il: 18 Apr 2003, 03:21 »
Teo, visto che te capisci, non ti andrebbe di vederci davanti a un panone lurido e a un birro sgasato per parlare di musica? Tutto sommato tra un pò hai detto che te ne vai e non siamo lontanissimi.
Famme sapè, che appena torno dalle ferie magari combiniamo.
Chiaramente la cosa vale per chiunque altro legga...
Comunque bel topic.
Ciau!

Offline teokrazia

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« Risposta #9 il: 19 Apr 2003, 01:44 »
Citazione da: "1c0n 0f s1n"
Teo, visto che te capisci, non ti andrebbe di vederci davanti a un panone lurido e a un birro sgasato per parlare di musica? Tutto sommato tra un pò hai detto che te ne vai e non siamo lontanissimi.
Famme sapè, che appena torno dalle ferie magari combiniamo.
Chiaramente la cosa vale per chiunque altro legga...
Comunque bel topic.
Ciau!


Bene bene, ma sai quante serate da Punkkabbbestia mi sono fatto io?
Rispetto a certi tempi, stare sotto un ponte sarebbe un lusso!
TRA LE TANTE: pensa avevo 17 anni, io ed altri tizi abbiamo detto ANDIAMO A PONTE DI LEGNO A CAPODANNO:VAI! Arriviamo lì c'erano -40  gradi. La festa privata a cui dovevamo andare [per poi infiltrarci a dormire] ha cominciato a prendere una brutta piega. Alle 2 di mattina eravano in 7 in mezzo alla strada [-90°], incarichiamo quello con la faccia più da diplomatico di noi di andare a bussare nei motel per chiedere una sistemazione:
1-non ci aprivano
2-aveveamo le fazze troppo brutte
3-quando andava bene e superavamo le prime 2 condizioni, ce n'era un'altra: IL PREZZO ESOSO.

Morale siamo andati a DORMIRE IN CHIESA!!!! Un mio amico Edo con la maglia dei Morbid Angel, s'è addormentato in ginocchio nel confessionale FACENDO FINTA DI PREGARE!!!!!! TE LO GIURO!!!!! CI SIAMO SVEGLIATI PER IL FREDDO DOPO UN'ORETTA E C'HANNO PURE CACCIATO... :D  :D  :D
Minkia che tempi!!!!!!

Offline BIOblio

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« Risposta #10 il: 22 Apr 2003, 19:53 »
Sicuramente considero Korn come uno dei debut album più importanti degli anni 90' e fra i migliori e fondamentali storicamente, però ho delle riserve per quanto riguarda tutti gli altri cd che hanno fatto; nel senso che sono appetibili per i fans, loro o del "nu metal" chiamiamolo così, ma non più capaci di attirare nuovi ascoltatori o perlomeno capaci di ripagare appieno l'ascoltatore. Alla fin fine continuano (i Korn) a ricalcare i fasti del debutto non riuscendo più a "stordire" l'ascoltatore che vorrebbe avvicinarsi loro. Giusto per i fans ad oggi, per domani... vedremo. Io sono un fans, ma sto invecchiando.
Non si tratta di offrire alla nostra epoca la sedia nuova, ma quella migliore" Adolf Loos
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Offline teokrazia

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« Risposta #11 il: 22 Apr 2003, 20:08 »
Citazione da: "BIOblio"
Sicuramente considero Korn come uno dei debut album più importanti degli anni 90' e fra i migliori e fondamentali storicamente, però ho delle riserve per quanto riguarda tutti gli altri cd che hanno fatto; nel senso che sono appetibili per i fans, loro o del "nu metal" chiamiamolo così, ma non più capaci di attirare nuovi ascoltatori o perlomeno capaci di ripagare appieno l'ascoltatore. Alla fin fine continuano (i Korn) a ricalcare i fasti del debutto non riuscendo più a "stordire" l'ascoltatore che vorrebbe avvicinarsi loro. Giusto per i fans ad oggi, per domani... vedremo. Io sono un fans, ma sto invecchiando.


D'accordissimo, i Deftones ad esempio hanno avuto una crescita eccezionale pur rimanendo fedeli al loro suono.
In pratica i Deftones hanno creato un suono così policromo e profondo da poterci lavorare su per altri 3 dischi abbondanti [non voglio aprire polemiche, ma molti vedono il gruppo di Chino Moreno come derivativo dei Korn: SBAGLIATISSIMO]
Quelli sono artwork dei My Dying Bride vero? Cazzo quanto mi piacevano, fino al '94/'95 [periodo in cui ero un Death-metaller] erano UNICI.

Offline teokrazia

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« Risposta #12 il: 23 Apr 2003, 02:18 »
Sono le 2:12 di notte, fra 4 ore e mezza mi devo svegliare per andare a lavorare...L'ultima dose di TFP e poi stacco...
Ma volevo chiederVi: ma vi interessano solo il metal e i derivati?
Mazza ho parlato di una gemma di nuovo cantautorato [il debut di Badly Drawn Boy] e nessuno se lo incula. Posti un topic su dischi di 9 anni fa [Korn:debut e Brutal Thruth secondo Lp] e tutti accorrono come mosche...
Bah...
Allora vi chiedo in preventivo: ho da tempo pronta una review su un disco del '99 che ha segnato il passo tra rock, jazzy e musica elettronica...
Che faccio la posto?
Popolo di metallari e rockettari se per caso vi capiterà di scivolare su quel disco fidatevi, ne avete da guadagnare...basta aprire un pò la testolina...
mmm...quasi quasi la posto...o forse no.
Vabbé buona notte.
Fate i bravi in settimana!

Offline theblackpages

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Musica: Korn "debut"
« Risposta #13 il: 23 Apr 2003, 21:46 »
Citazione da: "teokrazia"
derivativo dei Korn: SBAGLIATISSIMO]


Beh, in Adrenaline, qualcosa del Korn-sound c'è.

Per fortuna, i Deftones sono in gamba e la naturale evoluzione sonora del gruppo, già dal secondo disco, ha permesso loro di vantare una formula originale (stracopiatissima da quasi tutti i gruppi nu-metal a venire). Tra l'altro, non so cosa aspettarmi dal nuovo disco (che, per quel che ne so, dovrebbe uscire a giorni), visto che White Pony è già stato una sorpresa, del tutto differente da quanto proposto da loro in precedenza: molto d'atmosfera, un approccio quasi progressive. Mi aspetto un ritorno alla vecchia aggressività, ma non si può mai sapere.

Offline teokrazia

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Musica: Korn "debut"
« Risposta #14 il: 23 Apr 2003, 22:58 »
I Deftones di Adrenaline avevano il baricentro più spostato verso l'Hc e l'hip-hop rispetto ai Korn ["7 words"] o più "progressivo"[nelle song molto "sfocate" e "lente"]. Chino Moreno poi aveva un modo di cantare molto personale e assolutamente allucinante...[quando è in forma dal vivo riesce a superarsi: non sempre però...].
Cmq rispetto agli album successivi è molto più acerbo e "ingenuo".
Per quanto mi riguarda mi sono fermato a "White Pony" e al fatto che Moreno stava lavorando ad un side-project influenzato da Massive Attack e Depeche Mode.
Le melodie dei Deftones e le cose di White Pony non devono stupire perchè i gruppi preferiti di Chino sono i Duran Duran, i Depeche mode e altra roba melodica.
Onesto, a 12 anni ascoltavo i dischi dei Duran di mia sorella abbestia! Però lo nascondevo...Grazie Chino: in seguito è stato più facile ammettere quell'amore giovanile...

I Korn sono stati i primi a fare un crossover molto strano e personale, e sono stati fortunati a debuttare prima. Ma dietro c'era gente tipo [again]Deftones, Manhole [poi Tura Satana], Snot [R.I.P] e Social Autonomy.