Il capofficina dell'azienda dove lavoro è uno che andrebbe ucciso dai suoi stessi connazionali (è albanese), perchè è un generatore spontaneo di razzismo nel prossimo.
Detto questo, spesso incontro fuori dall'azienda una ragazza con due bambini che, ho scoperto solo recentemente, è sua moglie. Per cortesia (e per empietà, visto che conosco quel prepotente arrogante idiota del marito e posso solo immaginare che inferno di vita debba tollerare una che vive con lui) la terzultima volta che l'ho incontrata l'ho salutata: "buongiorno", lei ha risposto "buongiorno".
La volta successiva di nuovo stessa scena: "buongiorno", e lei, seria: "buongiorno".
Ora, visto che siamo ragazzi entrambi, che con il marito (essere ignobile che estinguerei volentieri dalla faccia della terra) comunque ci diamo del tu, e visto che, sì, insomma, ti sono vicino per quello che stai vivendo, ho deciso di salutarla con un più familiare "ciao", come spesso accade con i compagni dei miei colleghi che non abbiano più di 60 anni di età.
Quindi la incontro, dico "ciao" e lei contestualmente, quasi contemporaneamente, mi risponde "buongiorno". Ok, non se l'aspettava, la prossima volta mi dirà "ciao" anche lei, mi dico.
Ieri sera di nuovo la incrocio per strada, la anticipo cordialmente (con sorriso) con un bel "ciao!" e lei, con disprezzo: "BUONGIORNO", scandendo così bene la parola da non lasciare dubbi sul suo significato.
Forse se si sono sposati un motivo c'era.