Autore Topic: [NES] The Guardian Legend  (Letto 2522 volte)

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Offline Ema81

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[NES] The Guardian Legend
« il: 17 Apr 2003, 02:04 »
La storia insegna come, nella maggior parte dei casi, la categoria di prodotti classificabili come " ibridi " sia caratterizzata da una mediocre qualita' globale. Come dire, la presenza di sezioni profondamente diverse all'interno dello stesso gioco spesso lo rende di fatto "nè carne nè pesce". Fortunatamente, non è questo il caso di The Guardian Legend, che può essere considerato un titolo ibrido sicuramente riuscito.
Sviluppato da Compile e prodotto da Irem nel lontano 1988, il gioco è
sostanzialmente uno sparatutto, che presenta elementi di esplorazione e ragionamento (seppur piuttosto limitato). Il bello è che TGL ha una doppia anima, nella quale tuttavia l'elemento dominante rimane sempre lo stesso: sparare, sparare, sparare. E sopravvivere (possibilmente...).  Accesa la console e premuto Start, siamo da subito nel pieno dell'azione:  la nostra navicella, che scopriremo poi essere una ragazza in una cybertuta "trasformabile", armata di un solo, sfigatissimo sparo, si prepara a raggiungere la stazione spaziale nella quale si svolge poi tutto il gioco. Sparatutto a scorrimento verticale, veloce, istintivo, fin da subito maledettamente difficile. E semplice: un solo tasto di sparo (arma primaria invero sempre insufficiente a far fronte ai nemici) al quale
se ne affianca un altro adibito allo sparo "secondario" o "speciale" che dir si voglia. Ma premendo Start, da subito viene tradita l'iniziale banalità presente in ogni sparatutto: un inventario degno di un perfetto gioco di avventura si mostra al giocatore. Mappa, chiavi, armi, livello di scudo a di attacco... viene da chiedersi cosa possa servire in un gioco come questo. Finito il primo livello, TGL mostra l'altra faccia. Siamo sulla
stazione spaziale, che ci toccherà esplorare per intero alla ricerca di chiavi e abilità necessarie a proseguire. La visuale riprende il nostro personaggio dall'alto, il gioco si snoda in una serie di labirinti, più precisamente un Hub centrale al quale si collegano un totale di dieci diverse aree, caratterizzate il piu' delle volte da un particolare
ambiente (marino, desertico, tecnologico...). Si avanza per quadri (come nel primo Zelda per NES) facendosi largo tra i numerosi nemici che li popolano: a nostra disposizione lo stesso sparo che avevamo nella sezione "sparattutto verticale" affrontata all'inizio, lo
stesso inventario che ora comincia a mostrarsi realmente utile. Poche ma mirate le cose da fare: esplorare, accumulare armi secondarie, energia, "chip" (sorta di mana che costituisce
le munizioni per le armi secondarie), potenziare il proprio scudo così come l'attacco. Di tanto in tanto alcuni quadri vengono "bloccati" quando ci si entra, e un allarme avvisa che stiamo per affrontare un mini-boss (di solito piuttosto ostico), che sconfitto donerà i potenziamenti di cui sopra. Tutto ciò per un particolare fine: all'inizio una sola delle aree è accessibile, sta a noi conquistare la chiave per accedere via via alle successive. Per fare ciò, occorre trovare (sono indicati comunque sulla mappa) e aprire (attraverso particolari azioni che ne sbloccano i cancelli) i corridoi presenti nella stazione spaziale. Ci sono un totale di 10 corridoi principali affiancati da altri dieci opzionali, ognuno con un particolare boss. Un totale di venti cattivissime sezioni in cui TGL si trasforma di nuovo, ritornando ad essere uno sparattutto a scorrimento verticale, proprio come nella fase iniziale. E si procede così, tra una furiosa sezione "sparatutto verticale" e una "sparatutto labirintico", passando da una all'altra con estrema scioltezza, usando le stesse armi, la stessa (breve) barra energetica, lo stesso metodo di controllo... ed è puro delirio. Perché il livello di sfida offerto in entrambe spazia dall'apparentemente impossibile al ridicolo. TGL chiede al giocatore di provare. Provare a superare quell'area, quel corridoio, quel boss. Con l'arma giusta, con i giusti potenziamenti, con un minimo di
abilità, diventano presto acqua passata. Ma se qualcosa manca... il gioco è realmente impossibile. Ma il bello è che comunque si può provare, e a volte compiere veri miracoli. Aiutano le password, comunque scomode perché troppo lunghe (se si sbaglia a scriverle...), ma TGL rimane una grande sfida.

Bottom Line: TGL è una piccola perla, che va capita, giocata, odiata, amata. Grafica e sonoro si attestano su buoni livelli (per un NES, tranne alcuni sfarfallamenti nelle fasi più concitate), ma è la struttura di gioco a stupire. C'è realmente da chiedersi perché, con tutti i sequel odierni, nessuno abbia pensato ad un gioco così... un gioco che incredibilmente miscela The Legend of Zelda e Starsoldier, un gioco che, immaginato, ripensato e rivisto oggi, farebbe felice qualsiasi videogiocatore, primi fra tutti gli amanti degli sparatutto. A conti fatti, alcune somiglianze si notano (la trama, la ricerca...) con una serie oggi tornata in voga: Metroid.

Voto: 8.5 su 10