Autore Topic: [Snes] Super Mario Kart  (Letto 3088 volte)

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Offline Lee Boon

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[Snes] Super Mario Kart
« il: 12 Ott 2007, 13:55 »
Super Mario Kart non può essere considerato con i soliti, arcinoti canoni che spesso vengono riservati per la valutazione di un normale videogioco. A dirla tutta Super Mario Kart non può essere neppure considerato come un normale videogioco, perchè con esso si è venuto a creare un nuovo genere. Molti giochi hanno provato a copiarlo, imitarlo, superarlo; Nintendo stessa ci ha riprovato negli anni successivi, senza però riuscire nell’intento. I motivi possono essere molteplici, infiniti, talvolta indecifrabili. Super Mario Kart introduceva per la prima volta in assoluto il concetto di armi in un gioco di corse. Servendosi di speciali bonus e trappole era, infatti, possibile rallentare la corsa degli avversari. Un’idea semplice, se vogliamo, ma che si rivelava alla prova dei fatti dannatamente divertente. “Tutti i mezzi sono leciti, l’importante è tagliare per primi il traguardo” sembra essere il motto alla base di questo gioco. L’uso sapiente del Mode 7, una particolare caratteristica, già adoperata con F-Zero, permettava di ruotare in tutta scioltezza gli sprite presenti su schermo, dando un senso di tridimensionalità, e ciò regalava quel qualcosa in più ad un gioco che come unico obiettivo aveva quello di tenere incollato allo schermo il giocatore di turno. E ci riusciva, eccome se ci riusciva. Quello che ancora oggi, a distanza di anni, stupisce di questo gioco è il gameplay. Incredibilmente raffinato, curato,  privo di sbavature ed errori, complice anche il perfetto bilanciamento dei kart.. Non c’è nulla che possa minare l’esperienza di gioco, che possa scalfire una struttura che si presenta agli occhi del giocatore come perfetta sin dalla prima partita, dal primo circuito, dalla prima derapata. Quello che forse lascia maggiormente di stucco è il track-design delle piste, che rasenta lo stato dell’arte. Strade strette, irte di ostacoli, dove basta una traiettoria sbagliata, una curva presa a velocità troppo sostenuta per vedere la propria gara irrimediabilmente compromessa. Ad ogni giro di un qualsivoglia circuito, dal più semplice Mario Circuit 1, fino ad arrivare a quell’orgia di colori che risponde al nome di Rainbow Road, il giocatore assiste, senza quasi rendersene conto, ad un crescente e inarrestabile senso di meraviglia. Nulla è messo lì per caso, qualsiasi cosa ha un suo perchè. Il giocatore è consapevole dei propri sbagli, si rende immediatamente conto dei propri errori, e la colpa non la da al gioco, ma a se stesso. Il giocatore è reso partecipe, in quanto è il gioco stesso ad invogliarlo, a fargli percepire quell’unicità tipica solo delle grandi produzioni, dei grandi giochi. Insomma, la parola capolavoro, spesso abusata, in questo caso non fa una piega, non stona minimamente. L’attenzione per i dettagli, anche quelli meno importanti, ha dell’eccezionale e non deve assolutamente passare in secondo piano la presenza della modalità Time Trial, dove si corre il rischio di perdersi nell’ammirare le singole sfaccettature che ogni tracciato è capace di regalare. È in questo primo capitolo che vengono introdotti per la prima volta i miniturbi, che si possono sprigionare in curva in seguito ad una derapata abbastanza lunga e che ci consentono di ottenere un piccolo boost. Un’aggiunta che porta a livelli ancora più alti il sistema di guida, capace di dare tante ma tante soddisfazioni ai giocatori più esperti. Novità assoluta è il ghost: il nostro tempo migliore apparirà sottoforma di fantasmino e tale funzione si può attivare se eseguiamo una gara (sempre nel Time Trial) perfetta. Ma non è soltanto la modalità in singolo ad essere stata realizzata in maniera incantevole. Semmai, la cura rivolta a questo titolo è resa ancor più evidente dalla splendida modalità multiplayer, che agli occhi di Nintendo doveva a tutti gli effetti rappresentare il fulcro di questo gioco. Sfidare un proprio amico, lungo gli splendidi e coloratissimi tracciati resi a nostra disposizione è una vera e propria gioia, ma è l’inedita Battle Mode a mietere i maggiori consensi. Lo scopo di questa modalità non è rappresentata dall’arrivare primi, ma dall’abbattimento del proprio avversario, in quanto si gioca in arene chiuse, utilizzando le tipiche armi che abbiamo potuto apprezzare nel gioco vero e proprio. Una sorta di Deathmatch, capace di acchiappare come non mai chiunque, dal giocatore più avvezzo fino al cosiddetto casual. Una filosofia, un’idea di gioco che ben ricalca la Nintendo attuale. Cos’è allora Super Mario Kart? Tante cose: innanzitutto un’istituzione, uno dei migliori titoli presenti nel ricco catalogo del Super Nintendo, un capolavoro, una pietra miliare nella storia dei videogames. Ma non solo questo. Un gioco che in maniera spontanea, con una facilità a tratti imbarazzante, riesce ad eliminare con un sola pennellata barriere e limiti tipici dei “normali” giochi di corse. Un titolo che miscela in maniera saggia e genuina caratteristiche diverse senza mai perdere il filo logico, il punto d’arrivo, l’unica cosa che realmente importa a noi giocatori: saper divertire. E Super Mario Kart ci riesce con estrema maestria.

P.S: consiglio a tutti la versione NTSC. La versione PAL, come molti sapranno, presenta vari limiti dettati dalla conversione da NTSC a PAL (riassumibili in una maggiore lentezza dell’azione di gioco).

Voto: 9.5