Autore Topic: Parere...  (Letto 5886 volte)

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Offline RRobe

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Parere...
« il: 16 Set 2007, 17:58 »
Sto scrivendo un nuovo pezzo su Game Pro e contavo di incentrarlo nella differenza di fruizione tra media, nello specifico, nel fatto che i media tradizionali permettessero a chiunque di fruirli nella totalità della loro esperienza e i videogiochi no.

Mi spiego meglio:
vado al cinema, pago il biglietto, vedo il film.
Dall'inizio alla fine.
Senza nessun tipo di problema.
Certo, il film può non piacermi, oppure non riesco a capirlo, ma nulla mi impedisce di vederlo dal suo fotogramma iniziale e quello finale.

Idem per la letteratura: non c'è alcun ostcaolo che mi impedisce di terminare la lettura di un romanzo, anche non dovessi capire nulla di quello che leggo. Potrei annoiarmi, ma nulla mi impedirebbe di leggere tutte le parole di un libro che ho comprato.

Con i videogiochi non succede.
Con i videogiochi può capitare che magari, anche il livello più basso di difficoltà, sia troppo difficile per qualche utente.
Quindi l'utente X compra il prodotto e non ha modo di fruirlo nella sua piena interezza e quindi di vederlo tutto.

La tesi mia sarebbe che i videogiochi dovrebbero implementare un livello di difficoltà "intrattenimento", dove chiunque possa terrminare il gioco e fruirne nella sua interezza senza grossi ostacoli.
Come la vedete voi? Ci sono giochi di cui non siete riusciti a vedere la fine perché troppo difficili o troppo dispendiosi in termini di tempo?
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Offline MaxxLegend

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Re: Parere...
« Risposta #1 il: 16 Set 2007, 18:10 »
Citazione da: "RRobe"
Sto scrivendo un nuovo pezzo su Game Pro e contavo di incentrarlo nella differenza di fruizione tra media, nello specifico, nel fatto che i media tradizionali permettessero a chiunque di fruirli nella totalità della loro esperienza e i videogiochi no.

Mi spiego meglio:
vado al cinema, pago il biglietto, vedo il film.
Dall'inizio alla fine.
Senza nessun tipo di problema.
Certo, il film può non piacermi, oppure non riesco a capirlo, ma nulla mi impedisce di vederlo dal suo fotogramma iniziale e quello finale.

Idem per la letteratura: non c'è alcun ostcaolo che mi impedisce di terminare la lettura di un romanzo, anche non dovessi capire nulla di quello che leggo. Potrei annoiarmi, ma nulla mi impedirebbe di leggere tutte le parole di un libro che ho comprato.

Con i videogiochi non succede.
Con i videogiochi può capitare che magari, anche il livello più basso di difficoltà, sia troppo difficile per qualche utente.
Quindi l'utente X compra il prodotto e non ha modo di fruirlo nella sua piena interezza e quindi di vederlo tutto.

La tesi mia sarebbe che i videogiochi dovrebbero implementare un livello di difficoltà "intrattenimento", dove chiunque possa terrminare il gioco e fruirne nella sua interezza senza grossi ostacoli.
Come la vedete voi? Ci sono giochi di cui non siete riusciti a vedere la fine perché troppo difficili o troppo dispendiosi in termini di tempo?

Il gioco è appunto gioco. Se non ci fosse il fattore ludico -con la sfida che esso comporta- staresti appunto parlando di un altro media, non di videogioco.

Riguardo difficoltà, finali alternativi, extra sbloccabili: Al cinema gli extra mica li vedi. E non è detto che tu il film non debba vederlo più volte per cogliere certi particolari e certi sottotesti "Kubrickiani".
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Offline atchoo

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« Risposta #2 il: 16 Set 2007, 18:15 »
Esiste un "diritto alla fruizione globale"? Per me, no.
Per i giocatori "vecchia scuola" l'attuale considerazione del livello Normal è già come quella che auspichi. Figuriamoci l'Easy.
Però...
E' anche vero che chi produce un videogioco deve soddisfare e adattarsi alle esigenze dell'acquirente, essendo il suo un prodotto commerciale.
La "selezione naturale" infatti sta riservandoci giochi mediamente più corti e mediamente più facili. Per la gioia di alcuni e il fastidio di altri.

Offline MaxxLegend

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« Risposta #3 il: 16 Set 2007, 18:19 »
Citazione da: "atchoo"
Esiste un "diritto alla fruizione globale"? Per me, no.
Per i giocatori "vecchia scuola" l'attuale considerazione del livello Normal è già come quella che auspichi. Figuriamoci l'Easy.
Però...
E' anche vero che chi produce un videogioco deve soddisfare e adattarsi alle esigenze dell'acquirente, essendo il suo un prodotto commerciale.
La "selezione naturale" infatti sta riservandoci giochi mediamente più corti e mediamente più facili. Per la gioia di alcuni e il fastidio di altri.

Quoto, il trend attuale è:
-Gioco falcile
-Longevità scarsa
-Finale in sospeso

Insomma più che giochi, demo giocabili.
Il perché è ovvio, aprire la strada ad eventuali sequel senza "saturare" la voglia ludica del giocatore.
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Offline Gabrifox

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« Risposta #4 il: 16 Set 2007, 19:09 »
Secondo me è la sfida che il videogioco offre a doverci stimolare di vederne la fine, al contrario di un film o di un romanzo, il mezzo videoludico ci fornisce un contesto di gioco e degli strumenti per fruirne (ossia il gameplay,  inteso come l'anello di congiunzione tra la fruizione passiva di un film\romanzo e l'interattività di un videogioco). Sta a noi il compito di padroneggiare il gioco e maturarne una "esperienza" necessaria per completarlo, svilire questo processo di "maturazione" svilirebbe il significato stesso di videogioco.

Offline RRobe

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« Risposta #5 il: 16 Set 2007, 19:42 »
Eppure... tutti si ricordano di Monkey Island, molti meno di Zack McKracken.
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Offline atchoo

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« Risposta #6 il: 16 Set 2007, 19:55 »
Comunque non capisco perché quando si parla genericamente di videogioco si considera sempre quello di stampo narrativo, con un inizio e una fine uniti da una trama.
Prendiamo un Devil May Cry o un Ninja Gaiden: che soddisfazione darebbero giocarli in modalità "spettatore"?
Se voglio vedere un film, noleggio un dvd.

Offline RRobe

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« Risposta #7 il: 16 Set 2007, 20:00 »
Non parlo di una modalità spettatore. Parlo di una modalità assisistita.
Sei in crisi? In modalità "intrattenimento" il gioco si adatta e con una regia occulta ti permette di superare la difficoltà.
A te cosa toglie? Il gioco poi avrebbe sempre le sue modalità normali di sfida... ma in più potrebbe essere giocato e fruito pienamente da tutti.
E si eviterebbe pure la deriva di giochi sempre più corti e più facili, progettati per andare incontro al pubblico di massa.
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Offline atchoo

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« Risposta #8 il: 16 Set 2007, 20:14 »
Ho virgolettato apposta. Ma tra quella che indichi tu e una modalità spettatore vera e propria la differenza è sottile.
Davvero il "vedere tutto" equivale ad una "fruizione piena"?
Mi spieghi infine come potresti giustificare i "premi" per aver finito il gioco a livelli di difficoltà più elevata? Sarebbero sempre contenuti non accessibili a tutti!

Offline Gatsu

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« Risposta #9 il: 16 Set 2007, 20:15 »
Citazione da: "atchoo"
Esiste un "diritto alla fruizione globale"? Per me, no.


No, ma tra l'altro per me non esiste nemmeno con i libri, o i film (in misura minore). Leggi Hegel e non capisci un cazzo, è come non leggerlo. Leggi un libro di matematica e non capisci un cazzo, è come tentare di leggere un muro. Non hai assorbito nessun contenuto, hai solo perso tempo. Per i film almeno puoi dire "ho guardato le figure".

Ad ogni modo il livello "intrattenimento" viene ultimamente inserito in diversi prodotti, i primi che mi vengono in mente sono GoW2 (che abbassa la difficoltà) e Bioshock (dove puoi chiedere l'hint).

Offline atchoo

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« Risposta #10 il: 16 Set 2007, 20:22 »
Ma le parole, nei libri che acquisti, sono tutte a tua disposizione. I livelli avanzati di un gioco no! :)

Offline RRobe

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« Risposta #11 il: 16 Set 2007, 20:25 »
Citazione da: "atchoo"
Ma le parole, nei libri che acquisti, sono tutte a tua disposizioni. I livelli avanzati di un gioco no! :)


Però il punto è proprio quello.
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Offline Gatsu

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« Risposta #12 il: 16 Set 2007, 20:40 »
Citazione da: "atchoo"
Ma le parole, nei libri che acquisti, sono tutte a tua disposizione. I livelli avanzati di un gioco no! :)


Mah guarda, credo che sia un dettaglio irrilevante. E' come avere di fronte a te una tavoletta di creta scritta da un Babilonese, ce l'hai davanti a tua disposizione, e poi? Puoi imparare il babilonese. Ma a quel punto puoi anche "imparare a giocare" e sbloccare i livelli avanzati. Insomma, per riassumere, il babilonese è una lingua settata su HARD. L'inglese è EASY. L'italiano NORMAL.

Certo, avendo a disposizione da subito l'Hyper Hard magari un tentativo lo fai, ma se dopo 5 secondi muori lasci anche perdere subito.

Offline atchoo

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« Risposta #13 il: 16 Set 2007, 21:02 »
Concordo pienamente con la chiave di lettura di Gatsu.

Offline Giobbi

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Re: Parere...
« Risposta #14 il: 16 Set 2007, 22:46 »
Citazione da: "RRobe"


La tesi mia sarebbe che i videogiochi dovrebbero implementare un livello di difficoltà "intrattenimento", dove chiunque possa terrminare il gioco e fruirne nella sua interezza senza grossi ostacoli.
Come la vedete voi? Ci sono giochi di cui non siete riusciti a vedere la fine perché troppo difficili o troppo dispendiosi in termini di tempo?


Uhm a quel livello di difficoltà non sarebbe più "quel gioco", ergo la tesi non ha molto senso.

Anche un final fantasy, un silent hill o un mgs, "non giochi" per eccellenza, non possono essere ridotti ad un livello di sfida 0.

Il coinvolgimento verrebbe a mancare, la fruizione effettiva dell'opera cambia.

Perché se giochi da dio imbattibile di fatto il titolo diviene un altro, e qualsiasi possibile finezza di gameplay va a perdersi.

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Giochi che lascio perdere in partenza:
al momento tutti quelli lunghi, con punti di salvataggio distanti, o che necessitino di tv hd.

E quelli in cui si contrappongono 8 ore di storia a 60 ore di "gioco" primitivo ripetitivo tutto-eguale (leggi: jrpg)

E anche tutti i film in dvd che siano più lunghi di 15 min.
Ergo tutti i film :)

Ma non vedo cosa c'entri con la tesi, che secondo me é fallata ;)