Autore Topic: [Libri] Mordecai Roshwald - Livello 7  (Letto 957 volte)

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[Libri] Mordecai Roshwald - Livello 7
« il: 06 Dic 2007, 14:21 »
Sono in pericoloso arretrato con le mie recensioni.

Eccovene una, senza però estratto:

Mordecai Roshwald - Livello 7 (Level 7, 1959)

L'intento di Roshwald, con questo libro, era di dare una profonda scossa alle coscienze dei lettori riguardo un tema molto sentito all'epoca della scrittura del romanzo, gli anni della Guerra Fredda: una possibile guerra nucleare.



Forse Roshwald non è riuscito a cambiare la Storia, non è arrivato a smuovere gli animi di chi governa la politica e gli Stati interessati alla corsa all'armamento bellico, ma ha sicuramente scritto delle pagine splendide, che ritraggono un futuro ancora (ahinoi) possibile.

Il romanzo è scritto in forma di diario, redatto dal protagonista, un addetto alla pressione dei pulsanti adibiti al lancio di testate nucleari. Ma quest'uomo ed i suoi colleghi, e questa è l'idea geniale di Roshwald, per questioni di sicurezza sono costretti a vivere nelle viscere della terra, in un'enorme costruzione progettata per durare 500 anni. Tra loro figurano tecnici, medici, psicologi e psichiatri, operai, addetti a varie mansioni, riserve.
Queste persone sono però state addestrate, scelte e inviate al Livello 7 con l'inganno: solo una volta rinchiusi nel Livello 7 hanno ricevuto informazioni sul loro stato di pseudo-carcerati.

Al Livello 7 vivono quindi 500 persone alle quali viene inculcato, con una lenta opera di convincimento e propaganda, che quello è il migliore dei mondi possibili: è un mondo autosufficiente, ciascun individuo ha il suo lavoro che lo soddisfa, non esiste il denaro... è una vera democrazia!
Inoltre il Livello 7 è quello posizionato più in profondità rispetto agli altri 6: è il micro-mondo più sicuro possibile!
Grazie alla pre-selezione dei componenti del Livello 7, queste teorie vengono abbracciate totalmente, con pochissime eccezioni.

La promiscuità tra i 500 individui è descritta alla perfezione ed è resa realistica e plausibile grazie a spiegazioni, sparse qua e là, sull'autosufficienza della colonia.
Dal mondo esterno arrivano anche inviti a convolare a nozze, per poter poi produrre la prole del futuro, anche se marito e moglie dovranno continuare a vivere separati, ciascuno nel proprio cubicolo, a condividere un bagno con 10 persone, visto che lo spazio è poco e prezioso.

Il romanzo prosegue con l'inevitabile conflitto nucleare mondiale, che termina dopo appena due ore dal suo inizio.

Se prima dell'Evento la situazione di quelle 500 persone poteva essere in un certo senso compresa, se pure provando vivo terrore verso la mancanza della libertà di cui oggi godiamo, dopo la distruzione totale degli esseri viventi del Pianeta scompare del tutto la speranza nel genere umano, fanno la loro comparsa interrogativi inquietanti, si spalanca il baratro della follia.

Questo romanzo è una continua pugnalata nelle viscere: spietato, violento nel suo contenuto, beffardo, volutamente privo di vie di uscita, così come il Livello 7. Il finale è in tono con questi aggettivi: lascia la bocca amara, che con il suo sapore sveglia mille interrogativi sull'Uomo, la sua Storia, il suo Destino, i motivi della sua Esistenza.

Ancora di più, tutto ciò stride con lo stile lineare, distaccato, quasi giornalistico, con cui il protagonista scrive il suo diario.
In fondo, lui è stato progettato per obbidire a degli ordini, cosa si può pretendere da un uomo che è stato privato della proprio umanità?