La noia di aspettare che un negozio apra, la dolcezza di una bambina alle prese con un gattino, l'imbarazzo [mascherato da indifferenza] e il non sapere come comportarsi con una bella rossa che ti fa il filo spudoratamente, litigare con dei balordi nei pressi di una sala giochi, arrangiarsi con lavori umili e pesanti... Queste ed altre delle cose vissute da Ryo Hazuki, le ho vissute anch'io [con l'unica differenza che la ragazza non era rossa ma castana], e credetemi la verosomiglianza con cui sono rappresentate in Shenmue a volte mi ha lasciato interdetto... Prima che la storia di una vendetta, Shenmue [per il sottoscritto] è rappresentazione [con accettabili compromessi] ed elogio [senza riserve] della vita. In tutte le sue sfumature. L'opera di Yu Suzuki è così coraggiosa in tal senso da non vergognarsi e da non farsi problemi nel rappresentarne aspetti molto poco ludici, 2 su tutti: la noia e la fatica. Il processo di identificazione tra il protagonista [Ryo H.] ed il sottoscritto, non si è mai minimamente avvicinato dal compiersi: le vicende ed i sentimenti di Ryo generavano un certo interesse da parte mia, ma sono sempre rimasti i suoi, perchè mentre giocavo a Shenmue, ero troppo impegnato a farmene di miei... Certo spesso si avverte l'artificio, e si capisce che è tutto finto [e meno male aggiungo io], ma il grado, e sopratutto l'impegno mosso nel raggiungere la verosomiglianza è da applausi. Tolta "la vita" cosa rimane? Non poco: UN'ALTRA VITA. Quella del protagonista: la sua formazione, le sue scoperte, i suoi dolori, le sue soddisfazioni and so on...
Shenmue la narrazione:se mettiamo per un attimo da parte SM il gioco, e prendiamo in esame la sua componente narrativa, sarei in grado di affermare senza riserve che ci troviamo davanti alla più riuscita e compiuta narrazione applicata ad un videogioco che mi sia mai capitata sottomano... Badate: non la storia più bella dei videogiochi, ma quella MEGLIO raccontata.
L'argomento della vendetta è molto stereotipato, ma la sua lunga [e al momento in cui scrivo incompleta] messa in scena, con tutto quello che accadrà nel mezzo non ha eguali. E' ormai più di un anno che ho terminato il 2° capitolo, e ancora molte sono le cose che conservo dentro me e che desidero che vadano via il più tardi possibile.
Shenmue il gioco: dal punto di vista del gameplay, lasciando per un attimo perdere definizioni pretenziose [FREE] anche se autorevoli, il gioco si appropria senza incertezze di una serie sterminata di linguaggi ludici: adventure [le esplorazioni], beat'em up [le risse], Virtua Fighter [incontri one vs one], i laser game [i quick time events], gli RPG [il sistema di crescita del repertorio di mosse] e molto altro ancora fino ad arrivare a prendersi interi giochi[!] nel caso si abbiano 2 spicci da spendere in sala giochi. Tutto è così ben amalgamato e dosato che non ho mai avvertito come sbilanciate o poco opportune certe componenti o certe sezioni.
Grafica e sonoro al momento dell'uscita si collocavano senza incertezze fra le cose più belle mai viste e sentite [nota del sottoscritto: per le musiche è ancora così], ma cosa più importante, erano sempre assolutamente all'altezza di mettere a video ciò che si intendeva rappresentare. Pretendere di più [frame rate più stabile o passanti meno ectoplasmatici] da Dreamcast[unica macchina degna di far girare quel gioco] era impossibile.
Shenmue conclusioni: la cosa che rende Shenmue così speciale è che non esiste nessun gioco del suo genere, anche perchè [grazie al cielo] nessuno si è mai cimentato nel tentativo di proporre qualcosa di analogo e quindi per il momento SM non "fa genere". L'unicità [rarità è poco] e la specialità del gioco, ne escono ulteriormente rafforzate se pensiamo alla lunga e sofferta gestazione [iniziata 10 anni fa se non erro], alle peripezie e difficoltà economiche di un progetto che non ha precedenti nella storia dei videogames, che è completo/forse no/chissà se esce l'ultimo capitolo/vedremo... Tutte difficoltà combattute e superate in primo luogo da un uomo innamorato di una sua creatura, e dimostratosi pronto ad affrontare qualsiasi cosa in nome dell'AMORE per il proprio lavoro [o così almeno narra la leggenda...].
A detta di chi scrive definire Shenmue un masterpiece è riduttivo, secondo Teokrazia Shenmue è un MITO MODERNO.