Vediamo cosa dice l'intervistato nell'articolo:
Sono consapevole, come ho già segnalato sopra, dei profondi limiti di questa soluzione e penso che coloro che la attaccano dovrebbero proporre soluzioni alternative che vadano nella stessa direzione egualitaria.
Se non offrono altre opzioni e si limitano a riproporre l’obsoleto ‘maschile neutro’, retaggio dell’atavica subordinazione delle donne rispetto agli uomini, devo dedurre che dietro alle pur legittime obiezioni estetiche si nasconda un atteggiamento ostile alla parità tra i generi e più in generale all’evoluzione della società in senso paritario e antidiscriminatorio.
Dunque non dice che se non usi l'asterisco sei sessista, ma che forse sotto sotto lo sei se continui imperterrito a usare il maschile neutro nel rivolgerti a un pubblico anche femminile, senza cercare un'alternativa che più ti aggrada. E nell'articolo ne propone un'altra* già in uso (il raddoppio).
È piuttosto diverso
Esempio, il solito:
Se non ti piace
nero puoi usare
di colore. Oppure
afroqualcosa, o quello che ti pare.
Se invece continui a usare
negro perché "nero è un colore, suona male, si fa confusione, whatever", il dubbio che dietro l'obbiezione estetica si nascondano del razzismo o dell'ipocrisia, più o meno consapevoli, è logica stringente.
*Altre ancora qui:
TFP Link :: https://www.ultimavoce.it/linguaggio-inclusivo-proposte/