Due settimane fa ho visto i Judas Priest a Milano; chi non c'era si è perso un gran concerto!
Ammetto che la scaletta non era delle migliori (molto buona comunque), ma la è la band ad aver dato spettacolo, con un Halford in grande forma che ha fatto i numeri durante Victim of changes e Painkiller (semplicemente da brividi la parte finale) , con acuti che hanno messo a tacere l'intera arena; in generale, il cantante si è mosso agilmente per tutto il concerto, eseguendo per bene tutti i brani; solo in un paio di essi (come Electric Eye) ha lasciato che il pubblico cantasse il ritornello, ma per il resto non ci si può proprio lamentare.
Il giovane Faulkner scatenato sul palco attizzava costantemente il pubblico, oltre a suonare ottimamente, esibendosi in pose "metallare" insieme al mitico Rob in più di un'occasione.
Un pò più ritirati Hill e Tipton ( ma ci può stare vista l'età
), eseguendo comunque con precisione il loro lavoro.
Alla fine, un'ora e quaranta di grande metallo suonato con perizia e grande attitudine.
Note negative: il pubblico: non c'era molta gente; sicuramente i Judas meritavono una folla più numerosa; la scaletta, volendo, poteva essere giusto un pelino più corposa, togliendo un paio di tracce dell'ultimo disco per mettere un due classici in più. Ma si tratta di trovare il pelo nell'uovo in una prestazione granitica.