Yes, insieme a mezza Itaja (e Rega, che magari mi era accanto ma ovviamente impossibile da incontrare).
Palco delamadonna e schermi enormi, direi indispensabili: non ero a neanche metà Circo Massimo ma l'area davanti era già occupata da quelli della notte prima e della mattina (io sono uscito di casa alle 19).
Anzitutto complimenti per l'organizzazione: fila all'entrata abbastanza ordinata e senza troppa calca, così come il deflusso a fine concerto. I soliti bagarini brutti sozzi, luridi e burini, così come i venditori di fascette e cagate varie (ma trovatevi un lavoro).
Incontro il resto della cumpa, parte John Mayer: chitarrista trentenne rock-blues un pò hipster (O_O ti piacerebbe, non perchè hipster ma perchè proprio caruccio*) ma aveva un che di commovente, quando faceva urlare o sussurrare la sua Strato. Davvero una bella scoperta.
Poi sono entrati gli inossidabili: due ore (e passa?) di concerto a vedere mio nonno che corre e salta più di me: spero che un giorno vendano quello che danno a Jagger, con tutto il cuore.
Keith, come prevedevo non stupiva per assoli ma per il tocco, senza contare che ogni volta che dava una pennata il volume triplicava, pareva avere metà amplificazione solo per la sua Tele (e la sua melodymaker): ovviamente i riff più caratteristici erano i suoi, così come l'assolo di Simpathy for the devil.
Per il resto c'era un ottimo turnista munito di Les Paul.
Ronnie Wood mi ha proprio stupito invece, zitto zitto sembrava avere venti anni di meno, per come suonava.
Charlie Watts grandissimo, con tanto di telecamerina appoggiata sulla batteria.
Insomma, bello bello anche se avrei voluto un paio di brani che non hanno fatto, visto il sassofonista con le palle.
*EDIT: e infatti se ne è fatte parecchie, di tipe.