Pasolini prossimo nostro di Giuseppe Bertolucci
ieri sera un mio amico mi chiama e mi fa: "vuoi venire a vedere The Grizzly man" di Herzog ?
"Caz" dico io "tanto se no sto a casa a vedere le televendite di Orler e Bruno Vespa tanto vale che andiamo al cinema"
andiamo al cinema, facciamo il biglietto (pago io), entriamo in sala e, dentro, non ti proiettano sto documentario di Bertolucci minor sul vate friulano? quando si dice: due idioti!
Inosmma, 60 minuti di foto di scena e di interviste in primissimo piano di Pier Paolo Pasolini che racconta e si racconta negli intervalli di "Salo o le 120 giornate di Sodoma". Cose interessanti e cose meno interessanti, qualche lungaggine di troppo nonostante le foto siano davvero belle, le musiche pure e le parole, spesso, apprezzabili.
Segnalo due cose che mi hanno colpito:
1. Pasolini si sbilancia molto sul futuro. E' il 1975 e tutto quello che dice è coerente con quell'anno e con quel momento storico. Molto poco, però, di quanto da lui detto è destinato a realizzarsi spazzato via dall'edonismo reaganiano degli anni 80. non so ma, nonostante tutto, credo che il mondo che è stato è stato comunque migliore di quello previsto da Pasolini. Sicuramente è stato diverso.
2. Una bella frase molto intelligente sulla nostra società e sul concetto di libertà: "nelle società in cui è tutto proibito si può fare tutto. Nelle società nelle quali qualche cosa è consentito si può fare solo quello che è consentito" bhè, mica cazzi.
Bottom Line: consigliato solo a Fulgenzio. Tutti gli altri possono andare a vedersi The grizzly man...