Più che altro sarei curioso di sapere cosa vi ha spinto a cimentarvi in questo progetto. Da come l'hai spiegata sembra che aveste solo un "mi piace" cliccato svogliatamente da Kojima, ma all'epoca del famoso incontro avevo intuito ci fosse qualcos'altro di più significativo (tanto che non potevi parlarne).
Insomma se davvero avete imbastito tutto quanto solo spinti solo dall'apprezzamento dell'autore della saga avete fatto un balzo nel buio mica da ridere, una posizione in merito di Konami era a mio avviso abbastanza prevedibile.
Da Kojima avevo avuto un "non posso mettervelo per iscritto, ma noi speriamo che andrete avanti, siamo ansiosi di vedere il 2". Il che corrispondeva perfettamente al lassez-faire dimostratoci con il primo film. Le cose da allora sono evidentemente cambiate, in peggio per noi.
Erano quegli incoraggiamenti abbastanza per stare tranquilli? Certo che no. Dopo lunghe valutazioni e non senza preouccupazione, io e i miei soci abbiamo deciso che erano abbastanza per fare un tentativo.
Sì, è stata una scommessa rischiosa. Ci è andata male ma, sia chiaro, praticamente tutti i progetti "vanno male", ognuno a modo suo. Di migliaia di sceneggiature che vengono scritte ogni anno, di migliaia di corti che vengono girati ogni anno, quanti diventano qualcosa di "vero"? Non riesci a trovare i soldi, non riesci a ottenere un impatto di pubblico, ti "spezzi" prima di arrivare alla meta, ecc. Vedi il progetto sulla Grande Guerra, bello che originale ma tutt'oggi arenato. Un investimento di sforzi e risorse non meno importante rispetto a MGSP2, al momento parimenti infruttuoso.
MGSP2 è andato male nel modo che gli è più consono, con problemi di diritti
Farà un po' di rumore, servirà da reel, ci procurerà qualche buon contatto e qualche buona commessa ecc. Se oggi faccio questo lavoro lo devo a Philanthropy, questo corto non sarà altrettanto stravolgente ma qualche beneficio confido che ce lo porterà. E nel mentre si riparte con altri progetti, consci che per loro stessa natura sono al 99% sforzi buttati che portano verso il nulla. E' perfettamente naturale per chi ha deciso di percorrere questa strada.
Arriva a destinazione una piccolissima percentuale di quelli che, nonostante le mazzate, continuano a provare perché hanno un bisogno insopprimibile di farlo. E con il loro "esempio", spesso romanzato e imbellito a bella posta dai media, accecano di desiderio tutti gli altri salmoni che cercano di risalire la corrente, alimentando la loro corsa verso un quasi certo fallimento. Filmmaking is a crazy business