In questi giorni ho riletto per la millesima volta il libro "Lynch On Lynch" (che consiglio a tutti, in italiano, "Lynch secondo Lynch", ottimo libro-intervista scritto da Chris Rodley in cui Lynch ripercorre tutta la sua carriera fino a Lost Highway) e, come sempre, alla lettura sta seguendo l'ennesima visione-maratona di tutti i suoi film!
Vorrei soffermarmi brevemente su Blue Velvet, che ho rivisto stasera, rimanendo parecchio colpito, nonostante lo conoscessi a memoria, a riprova di come molti film riescano a crescere nel corso degli anni, andando a toccare corde diverse della propria sensibilità ad ogni nuova visione!
Per alcuni versi, è un film "perfetto", in cui l'universo lynchano riesce a sposarsi con equilibrio e armonia ad un impianto narrativo classico, tipico di un poliziesco/thriller hollywoodiano!
L'incipit iniziale mi lascia sempre incantato, quei colori, quella canzone, quel mondo così perfetto, quelle viscere così imperfette, è l'intro perfetta per una discesa nei meandri di un mondo pazzo, malato!
Per alcuni versi, è il film più disturbante di Lynch, trovo disturbanti alcune sequenze, trovo disturbante l'elemento sessuale della vicenda, trovo disturbante la figura della Rossellini!
E, va sottolineato, il merito è anche di un grandissimo che non c'è più, quel Dennis Hopper che qui incarna uno dei villain più detestabili, ma anche più carismatici, di tutto l'universo lynchano!
Perfetto anche Mac Lachlan, il futuro agente Cooper, nonchè, vera e propria proiezione cinematografica del Lynch uomo (lo stesso Kyle ha dichiarato spesso come, sia per questo film, sia per Twin Peaks, si sia ispirato a Lynch, imitandone movenze e abitudini estetiche), qui alle prese con una vera e propria perdita dell'innocenza!
E poi c'è la musica, il suono, qui ad una svolta importante per l'universo di Lynch, con questo film infatti esordisce al fianco di David Angelo Badalamenti come autore della colonna sonora, elemento che da qui in avanti avrà un ruolo cruciale in tutta l'opera lynchana!
Ma è anche l'ultimo film in cui appare come ruolo di sound designer al fianco di Lynch Alan Splet, suo collaboratore storico fin dai primi corti, Splet ha saputo definire con Lynch quel tessuto di suoni industriali che da Eraserhead in poi hanno contraddistinto e colorato tutta l'opera di Lynch, e non solo quella cinematografica!
E parlando di musica, non posso non citare Roy Orbison e la sua splendida "In Dreams", qui protagonista di due sequenze uniche, ennesima prova del talento di Lynch nel rendere immagine e musica come una cosa sola!
Per concludere, da notare come bisogna essere grati al nostrano Dino De Laurentis se il film ha visto la luce, visto che, dopo il fiasco registrato con Dune, è stato uno dei pochi a credere in Lynch, producendolo e dandogli carta bianca sul piano creativo!