Autore Topic: Cosa fa di un uomo veramente un UOMO?  (Letto 16334 volte)

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Offline Daimon

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Re: Cosa fa di un uomo veramente un UOMO?
« Risposta #150 il: 14 Giu 2010, 17:23 »
si beh ok, c'erano 3 vestiti invece di uno, nel basso medioevo anche le nobildonne si cambiavano solo le maniche del vestito buono e mangiavano senza posate.
Chiaro i nobili avevano piu' vino dei popolani.

Nell'ottica del popolano era come non ci fossero. Quindi una fetta minore della popolazione no e' esatto, praticamente e' una parte esiguissima contante zero
nel totale.

Il problema dell'eta' moderna e' proprio che il popolo li ha potuti conoscere e pretendere.

Quindi la soluzione no e' lamentarsi che non ci sia potere d'acquisto ma capire come vanno le societa' giuste e smettere di acquistare.
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Offline Castalia83

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Re: Cosa fa di un uomo veramente un UOMO?
« Risposta #151 il: 14 Giu 2010, 17:26 »
Scusate la latitanza!
Seppia, io non voglio dire che la donna si senta svilita nel fare la casalinga e la mamma, così come non mi auguro di diventare una "zitella" (che brutto termine) che pensa solo alla carriera, ci sono delle vie di mezzo tra questi due estremi! Che poi se una donna sceglie una delle due situazioni, sono scelte sue e vanno rispettate a prescindere.
Il mio discorso sull'indipendenza economica era inteso più nel senso che ora le donne possono fare gli stessi lavori dell'uomo, con la stessa retribuzione (almeno sulla carta), quindi se prima una donna poteva aspirare a fare la segretaria, ora può aspirare a fare l'avvocato, con uno stipendio ben più consistente e in questo modo cade la paura del "oddio, se mio marito mi lascia resto senza nulla, devo starci insieme per forza, anche se ormai non ci amiamo più/mi tratta come una schiava/etc.".


Io non vedo l'ora di cominciare a lavorare, ma allo stesso modo non vedo l'ora di avere dei figli, mi dispiace che non potrò seguirli come mia mamma ha fatto con noi (si è presa 7-8 anni di pausa lavorativa), ma devo dire che sto studiando tanto per poter fare il lavoro che mi piace e penso che avere delle soddisfazioni personali al di fuori della famiglia sia importante.

beh ma li il problema sono i mariti, non l'emancipazione o il femminismo
Certo, il problema è il marito, ma se non ci fosse stata l'emancipazione una donna non potrebbe togliersi da una situazione del genere.
O capitano! Mio capitano! E davvero sei qua fra noi, fra noi, me e lui...

Offline Al Galoppo

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Re: Cosa fa di un uomo veramente un UOMO?
« Risposta #152 il: 14 Giu 2010, 17:28 »
e le società giuste sarebbero?
quelle dove il 99.9% della popolazione mangia ceci e fango e lo 0,1% si fa venire la gotta per abuso di carne?
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Offline Daimon

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Re: Cosa fa di un uomo veramente un UOMO?
« Risposta #153 il: 14 Giu 2010, 17:30 »
sono mistificazioni nel 1600 si viveva nel complesso meglio di oggi.

Comunque si meglio morire di appendicite che arrivare a 80 anni come oggi nella societa' di oggi, senza assolutamente alcun dubbio.
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Offline Al Galoppo

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Re: Cosa fa di un uomo veramente un UOMO?
« Risposta #154 il: 14 Giu 2010, 17:34 »
sono mistificazioni nel 1600 si viveva nel complesso meglio di oggi.

Comunque si meglio morire di appendicite che arrivare a 80 anni come oggi nella societa' di oggi, senza assolutamente alcun dubbio.
fonte?
circa la seconda affermazione, io preferisco poter scegliere. quando mi annoio trovo la prima finestra e mi butto
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Offline DRZ

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Re: Cosa fa di un uomo veramente un UOMO?
« Risposta #155 il: 14 Giu 2010, 17:49 »
Quindi la soluzione no e' lamentarsi che non ci sia potere d'acquisto ma capire come vanno le societa' giuste e smettere di acquistare.

Le società giuste non sono mai esistite e mai esisteranno.
L'uomo se può acquista, e se non può gli girano le palle: oggi come nel '400.

Offline MrSpritz

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Re: Cosa fa di un uomo veramente un UOMO?
« Risposta #156 il: 14 Giu 2010, 18:30 »
Non proprio la nobiltà non stava a guardare la massimizzazione del profitto, si accontentava.
I servi della gleba servivano al signore che li teneva in vita e nutriti a sufficienza ( come si fa oggi coi cani).

Oggi una società del genere sarebbe improponibile.

Riguardo l'emancipazione non è che una donna deve far carriera, il punto è che può, la libertà di scelta oltretutto nobilita le scelte virtuose di cui parli.
Se son costrette che merito c'è?

Offline DRZ

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Re: Cosa fa di un uomo veramente un UOMO?
« Risposta #157 il: 14 Giu 2010, 18:53 »
Non proprio la nobiltà non stava a guardare la massimizzazione del profitto, si accontentava.
I servi della gleba servivano al signore che li teneva in vita e nutriti a sufficienza ( come si fa oggi coi cani).

La nobiltà non stava a guardare la massimizzazione del profitto perché, di base, aveva già tutti i soldi necessari a fare qualsiasi cosa: in assenza della rincorsa al profitto c'era comunque quella al potere, che è un po' quello che succede con i grandi multimilionari moderni.

I servi stavano al posto loro non tanto perché non avessero ambizioni, ma perché non avevano alcuna possibilità di cambiare la situazione e, anche in questo caso, è possibile tracciare un parallelo con i moderni poveri: il pastore dell'Eritrea, per dire, non credo che veda di buon occhio che io spenda per un pc quello che lui guadagna in un paio d'anni (se gli va bene), ma fin quando io sono qui e lui è lì non ha nessun modo di modificare le cose.

Nessuno si accontenta, mai*: se fossimo una razza che si accontenta vivremmo ancora nelle caverne.

*qualche individuo si, chiaro, ma si tratta di una percentuale statisticamente irrilevante.

Offline Yoshi

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Re: Cosa fa di un uomo veramente un UOMO?
« Risposta #158 il: 14 Giu 2010, 21:19 »
per questo Lele Mora è un "vincente"

Ma lol Andre, sei riuscito a imbroccare l'esempio più sfortunato ever:
Lele Mora è fallito.
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Offline Al Galoppo

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Re: Cosa fa di un uomo veramente un UOMO?
« Risposta #159 il: 14 Giu 2010, 22:01 »
forse ridondante rispetto a quanto già detto da DRZ (ti chiami come la mia seconda moto...)
Non proprio la nobiltà non stava a guardare la massimizzazione del profitto, si accontentava.
si accontentava di fare più soldi di quanti ne poteva spendere in N vite. senza contare che i soldi non servono quando puoi vantare un diritto divino sulle terre che controlli. ma soprattutto, da quando massimizzare il profitto è un male? farlo sfruttando il prossimo lo è, e non ricordo sfruttamente peggiore di quello di cui si è resa colpevole la classe dirigente dell'epoca
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I servi della gleba servivano al signore che li teneva in vita e nutriti a sufficienza ( come si fa oggi coi cani).
prego? dove credi si concentrasse la produzione? tra le mura del castello o piuttosto nella campagne? il signore tassava e tartassava i servi della gleba lasciandolgi giusto il necessario per sopravvivere, e in cambio offriva protezione militare.
Citazione
Oggi una società del genere sarebbe improponibile.
per fortuna, aggiungo!

Riguardo l'emancipazione non è che una donna deve far carriera, il punto è che può, la libertà di scelta oltretutto nobilita le scelte virtuose di cui parli.
Se son costrette che merito c'è?
[/quote]
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Offline MrSpritz

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Re: Cosa fa di un uomo veramente un UOMO?
« Risposta #160 il: 15 Giu 2010, 00:37 »
Resto dell'idea che gli schiavi stessero meglio dei primi operai.

In ogni caso forse non sono stato chiaro, ma volevo suffragare proprio la tua tesi Al Galoppo.
Non volevo certo idolatrare i tempi andati.
Massimizzare il profitto non è un male, mi dispiacerebbe passare per un fan della decrescita.

Offline Al Galoppo

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Re: Cosa fa di un uomo veramente un UOMO?
« Risposta #161 il: 15 Giu 2010, 13:19 »
Resto dell'idea che gli schiavi stessero meglio dei primi operai.
be', su questo non ci piove.
in pratica l'unica differenza era che gli schiavi erano in esubero.
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