Scusate la latitanza!
Seppia, io non voglio dire che la donna si senta svilita nel fare la casalinga e la mamma, così come non mi auguro di diventare una "zitella" (che brutto termine) che pensa solo alla carriera, ci sono delle vie di mezzo tra questi due estremi! Che poi se una donna sceglie una delle due situazioni, sono scelte sue e vanno rispettate a prescindere.
Il mio discorso sull'indipendenza economica era inteso più nel senso che ora le donne possono fare gli stessi lavori dell'uomo, con la stessa retribuzione (almeno sulla carta), quindi se prima una donna poteva aspirare a fare la segretaria, ora può aspirare a fare l'avvocato, con uno stipendio ben più consistente e in questo modo cade la paura del "oddio, se mio marito mi lascia resto senza nulla, devo starci insieme per forza, anche se ormai non ci amiamo più/mi tratta come una schiava/etc.".
Io non vedo l'ora di cominciare a lavorare, ma allo stesso modo non vedo l'ora di avere dei figli, mi dispiace che non potrò seguirli come mia mamma ha fatto con noi (si è presa 7-8 anni di pausa lavorativa), ma devo dire che sto studiando tanto per poter fare il lavoro che mi piace e penso che avere delle soddisfazioni personali al di fuori della famiglia sia importante.
beh ma li il problema sono i mariti, non l'emancipazione o il femminismo
Certo, il problema è il marito, ma se non ci fosse stata l'emancipazione una donna non potrebbe togliersi da una situazione del genere.