La seconda serie mi ha sorpreso perchè non pensavo che riuscissero a tenere alto il livello di tensione in maniera credibile come nella prima serie. Il finale mi ha però stupito, visto che mi sarei aspettato di tutto, tranne un gattopardiano "tutto cambia affinchè nulla cambi". Nella terza serie è lecito aspettarsi un more of the same, a questo punto. Il fatto è che il "the same" spacca e mi piace da matti, ma un cambio di registro avrebbe spiazzato i più e reso grandiosa quella che è già una serie ottima.
Penso al fumetto "John Doe", per esempio, in cui ciclicamente cambiano le carte in tavola ed i personaggi si ritrovano a vestire panni diversi e mai scontati. Anche nella serie "My name is Earl" avviene qualcosa del genere e tra seconda e terza serie si cambia un po' registro. Ecco, qualcosa del genere non mi sarebbe dispiaciuto.
Un cenno poi alla visione. Entrambe le serie le ho viste centellinando le prime puntate, godendomele e assaporandole con calma. Verso l'ottava o nona puntata, però, scattava l'ansia e la conseguente maratona notturna con proiezione fino alla fine della serie. Il risultato è che al mattino dopo (oltre al sonno) c'è parecchia confusione e l'impressione di essersi gustati di meno il tutto. Ho l'impressione che la visione episodio-pausa-nuovo episodio sia decisamente più appropriata a questa serie. Si ha il tempo di fare congetture, immaginare possibili sviluppi e digerire colpi di scena. Dopo 4 ore filate di puntate rimane solo un gran macigno da digerire e la consapevolezza che dovrò aspettare fino al prossimo autunno per averne ancora...
Cosa ne pensate? Secondo voi, nel caso di Dexter, meglio una puntata a settimana (o massimo due) oppure maratona in due giorni?