Autore Topic: Il lavoro  (Letto 1950352 volte)

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Offline peppebi

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Re: Il lavoro
« Risposta #19500 il: 06 Apr 2021, 12:50 »
Eh, ho ricordi anche di questo. :D

Comunque tutto il mondo è paese ma in Italia, al sud specialmente, fottere il sistema diventa la normalità. Qui ci sono stati vari casi di aziende, anche grosse, che hanno fatto lavorare gente che stava in cassa integrazione.
Da me hanno fatto lo schifo più totale con l'appoggio dei sindacati: tutto legalmente.
In sostanza hanno usato le malattie, ritardi, ecc. per scremare un gruppo di indesiderati (guarda caso quasi tutti con tanta esperienza e/o contratti con vari benefit) ai quali hanno proposto il licenziamento con dei bonus monetari oppure di venire riassunti coi nuovi contratti a tempo o part time (e con molti meno benefit). Chi è rimasto ha dovuto rinunciare agli aumenti contrattuali per i prossimi anni, trasferimenti programmati, ecc.
E l'azienda che fa? Compiuta la carneficina si è messa a reclutare di nuovo! Ovviamente con contratti di merda, stagionali o part time. E i sindacati muti.
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Offline Devil May Cry

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Re: Il lavoro
« Risposta #19501 il: 06 Apr 2021, 12:51 »
La ristorazione è un mondo a parte. Anche in Australia era così, i miei amici lavoravano 12 ore al giorno, anche 14. Ovunque.
Ma per un problema suo insito però. Perché, correggimi se sbaglio, è legata principalmente alla persona (chef, pizzaiuolo), e si accentra la maggior parte del lavoro in lui. Anche perché poi non reggerebbero le attività se avessero troppi "Galli a cantare". Puoi delegare certi lavori (pulizie, parti del cucinato) ma poi moltiplichi la manodopera e i costi. E quindi accentri tutto. Per qualche mese ho fatto il fornaio (dopo aver preso il diploma di pizzaiuolo ufficiale) ed era un carnaio, vita troppo sacrificata, serve passione.
« Ultima modifica: 06 Apr 2021, 12:58 da Devil May Cry »

Offline slataper

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Re: Il lavoro
« Risposta #19502 il: 06 Apr 2021, 12:52 »
farcela facendo il preciso è praticamente impossibile.
E' un concetto che chi ha conosciuto solo il lavoro da dipendente non potrà mai capire (e continuerà a puntare il ditino).
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Offline Devil May Cry

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Re: Il lavoro
« Risposta #19503 il: 06 Apr 2021, 13:04 »
Dipende. Una cosa è cercare di risparmiare sui costi trovando il compromesso migliore con il dipendente e un'altra sfruttarlo e fotterlo per anni per licenziare/non rinnovare al primo "non mi sta bene più".
Lavorare in Cig è truffa ai danni dello Stato, non dimentichiamolo. Non parliamo quindi di Vito che magari si è fatto scappare uno straordinario. Ci stanno 7 mondi di differenza.
Ho visto schifo da ambedue le parti (anche i dipendenti fottono che è una bellezza, a iniziare dalle donne con la gravidanze a rischio e 2 anni di non lavoro, per dirne una) ma quello che fanno i datori di lavoro resta il peggio. Io ho provato a ribellarmi ma sono finito come Don Chisciotte con i mulini a vento, totalmente inutile e con un anno di buttamento di sangue come risultato.
« Ultima modifica: 06 Apr 2021, 13:06 da Devil May Cry »

Offline slataper

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Re: Il lavoro
« Risposta #19504 il: 06 Apr 2021, 13:33 »
Ci mancherebbe, non giustifico la truffa ma appoggio la precisazione di Vito perché esistono tante situazioni datore-dipendente lontanissime tra loro che non possono essere accomunate.
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Offline Ryo_Hazuki

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Re: Il lavoro
« Risposta #19505 il: 06 Apr 2021, 18:35 »
La ristorazione è un mondo a parte. Anche in Australia era così, i miei amici lavoravano 12 ore al giorno, anche 14. Ovunque.
Ma per un problema suo insito però. Perché, correggimi se sbaglio, è legata principalmente alla persona (chef, pizzaiuolo), e si accentra la maggior parte del lavoro in lui. Anche perché poi non reggerebbero le attività se avessero troppi "Galli a cantare". Puoi delegare certi lavori (pulizie, parti del cucinato) ma poi moltiplichi la manodopera e i costi. E quindi accentri tutto. Per qualche mese ho fatto il fornaio (dopo aver preso il diploma di pizzaiuolo ufficiale) ed era un carnaio, vita troppo sacrificata, serve passione.

Si entra in un discorso molto più ampio, dipende dal tipo di ristorazione che offri e a come lavori.

Una pizzeria difficilmente avrà più di un pizzaiolo (due nei week-end) più un'aiuto.

Un'osteria uguale

Un ristorante inizia ad avere una brigata più strutturata.

Spesso si dice al "responsabile" se preferisce più soldi o un aiuto.

Nelle brigate di albergo e/o ristoranti gourmet si è almeno in 4-5 e diventa vitale demandare e non accentrare il lavoro allo chef.

Lasciando perdere l'ultimo anno, ma generalmente se sei in una struttura di livello lo Chef svolge quasi esclusivamente mansioni da ufficio (autocontrollo haccp, libro degli allergeni, controllo foodcost, ordini, controllo costi, controllo all'arrivo merci, menu enginering, menu banqueting, eventuali matrimoni...) ed ha nei collaboratori personale dei vari reparti: Antipasti, Primi, Secondi, Pasticceria; ognuno con il suo responsabile ed eventuale aiuto.
E, ovviamente, ognuno di loro ha indicazioni su come deve essere fatto un lavoro e deve attenersi alle istruzioni.
Di solito la Pasticceria ha uno Chef Pasticcere ed è autonoma, mentre lo Chef di Cucina sta al pass a chiamare le comande e ad impiattare.

Il problema è che per sopravvivere hai necessità di avere un regime lavorativo di un certo tipo, se calano i coperti devi tagliare il personale e il castello ad un certo punto crolla, perché già così meno di 12 ore non fai.

Offline peppebi

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Re: Il lavoro
« Risposta #19506 il: 06 Apr 2021, 19:04 »
Da me c'erano due cucine. Una del ristorante e l'altra dell'hotel (enorme: 432 stanze), bar e pub. Io stavo nella cucina del ristorante e mi occupavo di antipasti e dolci. La mattina si alternavano due tizi per la colazione a buffet più un altro tizio che preparava roba da mangiare per lo staff (c'era una sala mensa).
Praticamente faceva tutto il sous chef perchè l'executive chef stava sempre in ufficio e/o arrivava tardi giusto quando c'era un po' di gente in più a dare una mano al pass.
Se già così la mole di lavoro non fosse sufficiente si aggiungevano molto spesso vari eventi (matrimoni, convegni, ecc) e quindi mi/ci toccava fare, oltre alle preparazioni per il ristorante, anche tutta la roba per gli eventi. Certe volte significava raggiungere uno stato in cui non pensi più ma semplicemente fai: il tempo vola ma la stanchezza pure.
Ah, gli ordini li faceva l'executive chef ma eravamo noi a dirgli cosa serviva. Alla fine della giornata: pellicola su tutti i contenitori del cibo, via quello scaduto (due giorni per quasi tutto) e via a pulire la propria sezione (e io avevo un bel banco più un frigo enorme più il freezer). Per fortuna il grosso lo faceva poi un tizio che veniva solo a pulire.
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Offline Ryo_Hazuki

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Re: Il lavoro
« Risposta #19507 il: 06 Apr 2021, 19:34 »
Ah, gli ordini li faceva l'executive chef ma eravamo noi a dirgli cosa serviva. Alla fine della giornata: pellicola su tutti i contenitori del cibo, via quello scaduto (due giorni per quasi tutto) e via a pulire la propria sezione (e io avevo un bel banco più un frigo enorme più il freezer). Per fortuna il grosso lo faceva poi un tizio che veniva solo a pulire.
Per gli ordini, beh, se non sai tu che sei in sezione quello che ti serve, non può saperlo l'executive.
Al limite l'Executive taglia  :D

La pellicola sui contenitori è il meno, immagina di dover mettere 50 porzioni di Ombrina sottovuoto e dover scrivere "Ombrina Boccadoro- Data produzione 20/08/2020- Data scadenza 23/08/2020 Lotto numero (numero almeno a 8-12 cifre)" su ogni sacchetto.

Per non parlare di millemila altre rotture sempre da piano HACCP.
Che nessuno rispetta.
Per le cucine ci sarebbero i dispenser del sapone dove mettere il detergente che deve essere di un tipo specifico che è un presidio medico chirurgico.
Il fornitore ci disse che siamo gli unici ad usarlo.
Nessuno sarebbe a norma con il sapone lavamani.

Offline peppebi

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Re: Il lavoro
« Risposta #19508 il: 06 Apr 2021, 19:41 »
Noi usavamo le etichette con colore specifico per ogni giorno della settimana. Mettevi quella e segnavi la data così sapevi che dopo due giorni dovevi buttare tutto.
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Offline fiordocanadese

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Re: Il lavoro
« Risposta #19509 il: 06 Apr 2021, 19:52 »
Io sono scappato dalla ristorazione, non ci guadagnavo un cazzo. Arrivavo stanco dopo 10 mesi di lavoro ed finiva la stagione. Entravo in disoccupazione ma cmq dopo 2 mesi ero a corto di soldi. Colpa anche mia che ho sempre avuto paura a cambiare. Piano piano ce l'ho fatta e ce la sto facendo.
Tanto se uno a passione apre qualcosa di suo o gestisce un'attività, o trova un ristorante che lavora tutto l'anno e l'assume. Il resto entro i 25 anni trovate altro che è tempo di crescere (io ho sforato di 5 anni..😥).
Ora sto pensando di usarlo come secondo lavoro questa estate che i soldi nn bastano mai.

Offline Ryo_Hazuki

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Re: Il lavoro
« Risposta #19510 il: 06 Apr 2021, 20:17 »
Noi usavamo le etichette con colore specifico per ogni giorno della settimana. Mettevi quella e segnavi la data così sapevi che dopo due giorni dovevi buttare tutto.
Non è tanto quello che devi sapere tu lavoratore, ma quello che prevede il piano di autocontrollo e quello che eventualmente vogliono sapere i NAS.

Anche noi abbiamo le etichette, ma i lotti e le date devi sempre registrarli su ogni sacchetto.

Offline Nookie

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Re: Il lavoro
« Risposta #19511 il: 07 Apr 2021, 01:24 »
Domanda scema, ma le etichette che appiccicate sulle confezioni sottovuoto di alimenti, le scrivete tutte a nano?

Offline Ryo_Hazuki

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Re: Il lavoro
« Risposta #19512 il: 07 Apr 2021, 01:39 »



Sono queste, ovviamente vanno bene per determinati prodotti, il lotto di un pesce o di una carne non ci starebbe e va scritto sulla busta.

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Re: Il lavoro
« Risposta #19513 il: 07 Apr 2021, 20:19 »
Domanda scema 2: ma non potreste utilizzare una stampante "apposita"?
A prescindere da tutto (cambiare i nastri, ecc.) credo si farebbe comunque prima che far tutto a mano. No?

RESPECT
Tutto è relativo, tranne quello a cui crediamo.
Riflettere Essere Scoprire Praticare Esprimere Convivere Tornare

Offline Ryo_Hazuki

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Re: Il lavoro
« Risposta #19514 il: 07 Apr 2021, 20:51 »
Per etichettare grandi quantità, sì.

Si presentano delle criticità:
-Sarebbe da vedere se l'azienda vuole comprare una stampante (e ne vendono di fatte apposta);

-Dovrebbe essere qualcosa per cui inserisci due dati al volo.

Ogni tanto qualche espediente lo trovo/me lo invento, ma non posso sempre spendere soldi miei.

Uno degli esempi è che l'azienda (Direttore) non avrebbe voluto approvare l'acquisto dei taglieri perché "non ne abbiamo abbastanza?", nonostante l'haccp preveda taglieri colorati obbligatori in base all'utilizzo e a noi mancavano.
Un tagliere costa 30-50€...