Autore Topic: Il lavoro  (Letto 1955148 volte)

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Offline dave182

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Re: Il lavoro
« Risposta #19155 il: 27 Dic 2019, 11:35 »
No no, è importante, se devo uscirmene con qualche frase a effetto i verbi devono essere corretti!  :D

Peró cosi cosa ottieni? Una botta di quantosonointegra?

Scusa la franchezza ma se fai cosi lui rimarra razzista e tu disoccupata. Io rimarrei e aprofittando della sua logorrea lavorerei sul lungo periodo per fargli almeno prendere coscenza dei fatti e magari scalpellata dopo scalpellata demolire le sue certezze. Altrimenti é solo un noi contro loro che non porta a niente.

Il fatto è che cambiare, anche alla lunga, la mentalità di una persona che immagino non sia un ventenne è quasi impossibile, considerando anche che si trincera dietro al fatto che è la clientela a indirizzare la cosa (che poi sia una scusa o sia vero poco importa).
Lavorare con la voglia di vomitare tutti i giorni per anni non è il massimo e se si hanno altre occasioni e si sa che lasciando quel posto non ci sarebbero grossi problemi a trovarne un altro è giusto che uno prenda le decisioni che lo fanno dormire la notte.
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Offline Van

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Re: Il lavoro
« Risposta #19156 il: 27 Dic 2019, 11:56 »
No no, è importante, se devo uscirmene con qualche frase a effetto i verbi devono essere corretti!  :D

Peró cosi cosa ottieni? Una botta di quantosonointegra?

Scusa la franchezza ma se fai cosi lui rimarra razzista e tu disoccupata. Io rimarrei e aprofittando della sua logorrea lavorerei sul lungo periodo per fargli almeno prendere coscenza dei fatti e magari scalpellata dopo scalpellata demolire le sue certezze. Altrimenti é solo un noi contro loro che non porta a niente.

Il fatto è che cambiare, anche alla lunga, la mentalità di una persona che immagino non sia un ventenne è quasi impossibile, considerando anche che si trincera dietro al fatto che è la clientela a indirizzare la cosa (che poi sia una scusa o sia vero poco importa).
Lavorare con la voglia di vomitare tutti i giorni per anni non è il massimo e se si hanno altre occasioni e si sa che lasciando quel posto non ci sarebbero grossi problemi a trovarne un altro è giusto che uno prenda le decisioni che lo fanno dormire la notte.

Si ok peró mettiamo in prospettiva le cose. Non é che questo esce la notte col cappuccio bianco a inchiodare immigrati alle croci. Tanto é che ci ha messo del tempo a rendersene conto. Poi se vogliamo dire che nessuno cambia allora ok ma secondo me alla base del razzismo (e anche degli inclusivisti piu sfrenati) c'è piu che altro ignoranza e a volte le prospettive si cambiano.

Offline Ivan F.

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Re: Il lavoro
« Risposta #19157 il: 27 Dic 2019, 12:06 »
Si ok peró mettiamo in prospettiva le cose. Non é che questo esce la notte col cappuccio bianco a inchiodare immigrati alle croci.

Non credo una persona debba arrivare a questo per poter affermare che è razzista e, per questo, ha un comportamento negativo per tutta la società.
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Offline dave182

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Re: Il lavoro
« Risposta #19158 il: 27 Dic 2019, 12:11 »
Si ok peró mettiamo in prospettiva le cose. Non é che questo esce la notte col cappuccio bianco a inchiodare immigrati alle croci. Tanto é che ci ha messo del tempo a rendersene conto. Poi se vogliamo dire che nessuno cambia allora ok ma secondo me alla base del razzismo (e anche degli inclusivisti piu sfrenati) c'è piu che altro ignoranza e a volte le prospettive si cambiano.

Devi considerare che ognuno ha una sensibilità diversa e se lavorare tutti i giorni, sempre, con una persona che hai degli  aspetti non solo che tu non condividi ma che ti fanno sentire una merda allora diventa pesante andare avanti. Perché quello non é il capo che magari vedi una volta al giorno o alla settimana e vabbé, ci passi sopra, Ruko ci ha a che fare ogni singolo minuto del giorno, è lei che prende gli appuntamenti che poi vengono cancellati, primo o poi qualcuno chiederà a lei motivazioni, e comunque è più che compresibile.

Poi ovvio, uno deve anche capire quanto la situazione sia sopportabile o meno.
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Offline Van

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Re: Il lavoro
« Risposta #19159 il: 27 Dic 2019, 12:35 »
Si ok peró mettiamo in prospettiva le cose. Non é che questo esce la notte col cappuccio bianco a inchiodare immigrati alle croci.

Non credo una persona debba arrivare a questo per poter affermare che è razzista e, per questo, ha un comportamento negativo per tutta la società.

Non é quello il punto.

Comunque io sono uno di quelli che pensa che se rinunciamo al dialogo e ci limitiamo a metterci nelle barricate del siamo meglio noi senza nemmeno provare a capire o cambiare le cose non otterremo altro che andare sempre peggio.

In queste situazioni il duro e puro é quasi sempre deletereo.

Offline Gaissel

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Re: Il lavoro
« Risposta #19160 il: 27 Dic 2019, 12:47 »
Uhmmm io sono d'accordo con tutti e due.

Giusto non mettere le questioni di principio davanti alla realtà e farne un muro contro muro, perché inutile e improduttivo; e giusto tutelarsi e non farsi schifo allo specchio ogni mattina (per cui rilancio i complimenti alla scelta di Ruko).

Dopotutto, anche pretendere di cambiare un datore di lavoro è un atto radicale, "eroico" se vogliamo, nell'accezione duplice del termine, quanto lo é "andarsene per dare un segnale forte"; ci vuole la persona giusta nel momento giusto con le condizioni giuste per entrambe le scelte.

Alla fine le due strategie, opposte solo in apparenza, si sovrappongono e ne emerge l'unico dato che conta: il bene interiore del singolo interessato. Perché se non stai bene nella tua scelta, è difficile che tu produca alcun cambiamento positivo attorno a te.

E quale sia questo bene nel caso specifico, lo sa solo Ruko.
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Offline Ruko

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Re: Il lavoro
« Risposta #19161 il: 27 Dic 2019, 12:48 »
Ti fa onore quello che stai facendo. Tanta stima per te e in bocca al lupo per il nuovo lavoro.
Beh, l'idea sarebbe quella di non cambiarlo perché mi trovo bene per il resto, quindi non vorrei dimettermi (@atchoo sii fiero di me!)

Peró cosi cosa ottieni? Una botta di quantosonointegra?

Scusa la franchezza ma se fai cosi lui rimarra razzista e tu disoccupata. Io rimarrei e aprofittando della sua logorrea lavorerei sul lungo periodo per fargli almeno prendere coscenza dei fatti e magari scalpellata dopo scalpellata demolire le sue certezze. Altrimenti é solo un noi contro loro che non porta a niente.
Mi rifaccio a quello che ha scritto @Claudio1885 qualche giorno fa in merito alla questione dell'omofobia delle persone non ignoranti. Ecco, il mio medico è uno che ha due lauree e una cultura sterminata, non so quante cose posso aver imparato solo ascoltandolo. Per questo però visto che intelligenza e sensibilità non sempre si accompagnano alla cultura, il suo razzismo (mai manifesto e sempre negato) è strutturato, sociale, legittimato dalle sue esperienze, consolidato. Non è uno che cambi o che contesti, lui parte dal presupposto che la scema idealista sia io.
Poi, ecco, non sono disperata senza lavoro, posso guardarmi in giro e rispettare questi aspetti della mia persona. Non sono Gandhi o Martin Luther King, sono una persona con le sue contraddizioni e non una "stinca di santa" ma non voglio essere accostata a manifestazioni così squallide di razzismo, così come odio   ghettizzazioni di questo tipo.

Si ok peró mettiamo in prospettiva le cose. Non é che questo esce la notte col cappuccio bianco a inchiodare immigrati alle croci.
E' la tipologia peggiore: grandi discorsi liberisti, logica del più forte, successo come parametro per giudicare le persone, domenica a messa per ascoltare le parole del vangelo (mi chiedo che cazzo capisca), a sinistra tutte zecche e ladri e noi siamo la civiltà.
Io li chiamo "criptofascisti".

Devi considerare che ognuno ha una sensibilità diversa e se lavorare tutti i giorni, sempre, con una persona che hai degli  aspetti non solo che tu non condividi ma che ti fanno sentire una merda allora diventa pesante andare avanti. Perché quello non é il capo che magari vedi una volta al giorno o alla settimana e vabbé, ci passi sopra, Ruko ci ha a che fare ogni singolo minuto del giorno, è lei che prende gli appuntamenti che poi vengono cancellati, primo o poi qualcuno chiederà a lei motivazioni, e comunque è più che compresibile.

Poi ovvio, uno deve anche capire quanto la situazione sia sopportabile o meno.
Io potrei anche farmi i cazzi miei (metà delle persone a cui ho parlato di questa cosa me lo consiglia) però non mi va di essere associata alla studio dentistico dove non può entrare gente di colore. E' intollerabile.
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Offline Ruko

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Re: Il lavoro
« Risposta #19162 il: 27 Dic 2019, 12:59 »
In queste situazioni il duro e puro é quasi sempre deletereo.
In questo sei molto più idealista di me. Io credo che manifestazioni ignoranti vadano risolte con altrettanta ignoranza. Se uno a 70 anni non è arrivato a capire questo il dialogo sta a zero.
Purtroppo si parte sempre dal presupposto che l'intelligenza e la consapevolezza siano stabili, generalizzate, sempre presenti. Invece ognuno di noi ha il proprio limite oltre il quale non si arriva.


E quale sia questo bene nel caso specifico, lo sa solo Ruko.
Il fatto è che certe scoperte sono nuove anche per me. Ci lavoro da 2 anni, lo conosco ma non so cosa pensi di ogni aspetto della società. Questo è venuto fuori perché c'era un'esigenza lavorativa e s'è mostrato in tutta la sua portata.
Come dicevo sopra dubito possa cambiare le sue idee ma per l'amore lavorativo che mi porta almeno spero che una scossa di questo genere possa almeno cambiare le sue regole.
E' un cazzo di medico, l'eventualità di non assistere categorie di pazienti non dovrebbe manco passargli per la testa.
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Offline slataper

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Re: Il lavoro
« Risposta #19163 il: 27 Dic 2019, 13:16 »
Dal tuo resoconto mi pare ragioni più da imprenditore che da medico, forse cambierebbe idea se la clientela di colore avesse un peso significativo per il fatturato.
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Offline Ruko

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Re: Il lavoro
« Risposta #19164 il: 27 Dic 2019, 13:21 »
Dal tuo resoconto mi pare ragioni più da imprenditore che da medico, forse cambierebbe idea se la clientela di colore avesse un peso significativo per il fatturato.
Lui dice: "la gente di colore non paga i lavori".
Ora, io non posso contestare questa cosa precisa, ma contesto l'associazione, anche perché credo che tra la gente di nazionalità italiana ci siano cattivi pagatori lo stesso. E non li esclude.
E vabbè, diciamo che è solo statisticamente sfortunato (non ci credo eh, ma facciamo il caso)
Ma l'assistente di colore che viene vista male dall'utenza? Ma te ne vai affanculo?  >:(
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Offline Van

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Re: Il lavoro
« Risposta #19165 il: 27 Dic 2019, 13:32 »
Dal tuo resoconto mi pare ragioni più da imprenditore che da medico, forse cambierebbe idea se la clientela di colore avesse un peso significativo per il fatturato.
Lui dice: "la gente di colore non paga i lavori".
Ora, io non posso contestare questa cosa precisa, ma contesto l'associazione, anche perché credo che tra la gente di nazionalità italiana ci siano cattivi pagatori lo stesso. E non li esclude.
E vabbè, diciamo che è solo statisticamente sfortunato (non ci credo eh, ma facciamo il caso)
Ma l'assistente di colore che viene vista male dall'utenza? Ma te ne vai affanculo?  >:(

Ok l'ultima cosa che dico é, considerando che sei comunque pronta all'estremo gesto prova un aproccio piu graduale prima dell' out out o me o il contiuare a essere razzista. Prova a capire anche quali esperienze lo hanno portato li, se ce ne sono state, non dare per scontato cosa potrebbe o non potrebbe capite e non ti fare accecare dai principi. Poi oh se non si ci se la fa prendi la tua strada ma secondo me non bisogna lasciare strade non battute.

Ragionavo poi sul fatto che quando cercavo affittuari per u n appartamento dei miei ho preferito persone che potessero dimostrare stabilitá economica. A conti fatti ho fatto un gesto discriminatorio. Questo mi rende razzista?

Offline Ruko

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Re: Il lavoro
« Risposta #19166 il: 27 Dic 2019, 13:46 »
Ok l'ultima cosa che dico é, considerando che sei comunque pronta all'estremo gesto prova un aproccio piu graduale prima dell' out out o me o il contiuare a essere razzista. Prova a capire anche quali esperienze lo hanno portato li, se ce ne sono state, non dare per scontato cosa potrebbe o non potrebbe capite e non ti fare accecare dai principi. Poi oh se non si ci se la fa prendi la tua strada ma secondo me non bisogna lasciare strade non battute.
Ragionavo poi sul fatto che quando cercavo affittuari per u n appartamento dei miei ho preferito persone che potessero dimostrare stabilitá economica. A conti fatti ho fatto un gesto discriminatorio. Questo mi rende razzista?
L'approccio più graduale c'è stato quando io, tutte le volte, gli ho chiesto il perché delle sue scelte e lui mi ha risposto quello che ho scritto. Qui ammetto i miei limiti, che magari mi rendono rigida: io su queste cose sono poco portata a essere comprensiva e giustificatoria (si dirà così?  :death: ) perché il comportamento lo valuto dopo e non prima. E sicuramente non in base al colore della pelle. Non riesco a negoziare, mi va il sangue alla testa.
Per il tuo appartamento non saprei, farai le tue considerazioni sull'introito di quella persona e cose così. Ma non credo avresti problemi in caso di persona di colore pagante. E' l'associazione "è di colore allora npn paga!" che rifiuterei a priori.
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Offline slataper

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Re: Il lavoro
« Risposta #19167 il: 27 Dic 2019, 13:51 »
Dal tuo resoconto mi pare ragioni più da imprenditore che da medico, forse cambierebbe idea se la clientela di colore avesse un peso significativo per il fatturato.
Lui dice: "la gente di colore non paga i lavori".
Ora, io non posso contestare questa cosa precisa, ma contesto l'associazione, anche perché credo che tra la gente di nazionalità italiana ci siano cattivi pagatori lo stesso. E non li esclude.
E vabbè, diciamo che è solo statisticamente sfortunato (non ci credo eh, ma facciamo il caso)
Ma l'assistente di colore che viene vista male dall'utenza? Ma te ne vai affanculo?  >:(
Sull'ultimo punto non c'è discussione, è una pratica discriminatoria illegale.
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Offline omotigre

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Re: Il lavoro
« Risposta #19168 il: 27 Dic 2019, 13:56 »
Ma scusate, voi quante persone razziste avete convertito?
« Ultima modifica: 27 Dic 2019, 14:00 da omotigre »

Offline peppebi

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Re: Il lavoro
« Risposta #19169 il: 27 Dic 2019, 14:05 »
Cercare di cambiare una persona è improbabile. Però se Ruko se ne dovesse andare sicuramente creerebbe un problema più o meno grosso al tipo e magari due domande se le fa.
Io comunque più che una persona razzista ci vedo uno che si è fatto un'idea di quello che è l'umore generale e non si vuole esporre. Non necessariamente è una cosa migliore dell'essere razzista e riconoscerlo.
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