Si, l'occasione professionale aveva rappresentato innanzitutto una occasione di riscatto a tutto tondo dalla precedente condizione sentimentale.
Nulla è perduto, nel senso che a parte lo sperare in ribaltoni, perchè la cosa è piovuta inaspettata dal cielo e i sindacati si stanno già muovendo (il nuovo contratto nazionale era stato rinegoziato, con soddisfazione di tutte le parti, a Marzo), assieme a privati potenti come AIA, che non può permettere che non si lavori di notte (milioni persi, il direttore qui si è già espresso con un categorico "non esiste", ma bisogna vedere come farà pesare la cosa), c'è sempre la libera professione, cioè quanto stavo e sto attualmente facendo io, che sembra non avere crisi.
Il problema è che prima, mentre lavoravo, mi bastava ogni tanto fare una domanda e attendere la volta buona di essere tirato dentro come ACN, con la libera professione bisognerà fare concorsi e scannarsi con i colleghi.
Idem dicasi per i concorsi da veterinario ufficiale, mi guarderò in giro, ma mi dispiacerebbe molto dovermi spostare di nuovo, speravo di aver imboccato una strada più o meno stabile, almeno da quanto mi avevano detto i colleghi che sono qui ormai da 20 o 30 anni, è stata una doccia fredda per tutti.
Ultima spiaggia, nel frattempo resto sempre socio di una clinica a Teramo, lo stipendio è ridicolo perchè in larga parte basato sulle capacità commerciali, ed io a detta dei colleghi sarei un bravo medico, ma un pessimo venditore di aspirapolvere, ma almeno sarei a casa, vicino alla mia famiglia e agli amici di sempre.
Curioso, fino ad oggi soffrivo la distanza e il lavoro stabile e ben pagato era una consolazione magra.
Ora vivo lo stress opposto, mi farebbe piacere riavvicinarmi ai miei, ma il soldo facile e abbondante mi aveva abituato bene.
Vediamo come evolve, indubbiamente alla malinconia ora si sostituisce l'ansia, si stava meglio quando si stava peggio...