Ho fatto una cazzata. Sono passato a inizio anno ad una nuova azienda, portandomi il bagaglio di conoscenze sul cliente che serviva a loro (sono stato il primo a entrare). Credevo di aver strappato un contratto onesto, non troppo alto, ma giusto, ma ho fatto un errore di valutazione dovuto all'inesperienza (sono pochi anni che faccio questo lavoro, mi sono autovalutato 'troppo' onestamente e non avevo metro di confronto essendo stato il primo ad entrare). A distanza di quasi un anno stanno portando altra gente a bordo con conoscenze pregresse, i quali si stanno facendo pagare meglio di quanto abbia fatto io.
Il risultato e che mi ritrovo ex colleghi, che per quanto validi e simpatici, non hanno il mio stesso profilo in quanto a esperienza, conoscenza e validità che guadagnano più di me.
Ora, va bene che ho cannato a valutare il mercato e di conseguenza ad autovalutarmi, ma qui stiamo anche parlando di una questione di meritocrazia, per quanto sembri un parolone.
Quattro sono le strade che conosco:
1) Mi licenzio. Se mi va bene mi fanno una controfferta e torno a bordo. Ma il rischio è sempre il solito: rimango in mezzo alla strada se non mi ripescano e direi che non è il caso. Oppure devo trovarmi davvero un nuovo impiego, ma la brutta notizia e che non ho piu il dominio di conoscenze sulla tecnologia che avevo accumulato nel tempo sul cliente, e poi la nuova azienda non è male.
2) Parlo chiaramente con i capi e chiedo una promozione/aumento.
Rischio: mi ignorano completamente e passo pure per rompicoglioni da manco un anno che sono li.
3) Accetto il fatto che la vita è ingiusta e bisogna farsi furbi, anche se è una filosofia che non condividerò mai
4) Fuggo finalmente all'estero.
So che sembra un lamentarsi a vuoto, e sicuramente ci sono situazioni peggiori, ma è una brutta sensazione non vedersi riconoscere tanti anni di duro lavoro, anche se a sto giro la colpa è stata tutta mia.