Beh, da freelance le condizioni sono diverse: devi lavorare tipo 5 giorni per risolvere un problema, hai l'autonomia e guadagni mediamente di più rispetto a quando sei dipendente.
C'è un pattern comune tra alcune persone che conosco e che si sono trasferite all'estero.
In una prima fase, tutto bellissimo (gente onesta! mezzi pubblici puntuali! meritocrazia!)
In una seconda fase, tutto bruttissimo (si mangia di merda... mi vedono comunque come un estraneo... mi mancano gli amici...).
In una terza fase: come per tutto, ci sono pro e contro.
Lo stesso pattern credo si applichi a chi intraprende la via del lavoro autonomo dopo avere sempre lavorato da dipendente.
Ciò che dici è vero, come lo è anche il fatto che se decidi di farti una vacanza a metà giugno anziché imbottigliarti nelle autostrade ad agosto, in linea di massima puoi farlo. È la fase 1.
Sii però anche pronto anche alla fase 2, che ti vedrà:
-affrontare una giungla di adempimenti fiscali, accertamenti kafkiani ecc. che prima si smazzava il tuo datore di lavoro
-inseguire la gente che non paga
-angosciarti per un periodo sfigato in cui per tre mesi non trovi un lavoro manco a pregare in cinese, e l'affitto lo devi pagare lo stesso
Non lo dico per portarti sfiga, sia chiaro, ma per evitarti un impatto drammatico con una realtà che, come tutte le realtà... ha pro e contro. Quale lato prevalga lo decide la tua indole. Io, ad esempio, davvero non ce la farei a tornare a lavorare da dipendente.