Autore Topic: Il lavoro  (Letto 1943253 volte)

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Offline Shape

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Re: Il lavoro
« Risposta #17250 il: 19 Mag 2017, 08:58 »
Nookie, non ci vogliono certo settimane per dare una stima: sono sufficienti i medesimi incontri fatti in fase di preliminare, ma durante i quali vanno poste le giuste domande al committente. Tant'è che io credevo che le risposte a quelle domande le avessero già i miei responsabili, perché sono problematiche talmente macroscopiche che a un tecnico si accende subito la lampadina "attenzione: criticità in agguato". Quindi è proprio come scrive Kabuto.

Offline Account_191220

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Re: Il lavoro
« Risposta #17251 il: 19 Mag 2017, 09:17 »
Se non sbaglio sei un grafico, e credo che le variabili in gioco siano ben diverse rispetto ad una software house o una ditta metalmeccanica
A prescindere dalle variabili (che sono presenti in OGNI tipo di lavoro che richieda una personalizzazione specifica per il cliente), se il commerciale ha competenze tecniche bene altrimenti lo si fa affiancare da un tecnico. Si risparmiano tempo, soldi e nervoso. Io non ho grossi motivi di lamentele però, ho quasi sempre trovato situazioni ottimali sotto questo punto di vista.
I problemi erano/sono altri e a volte il problema sono stato io.

Offline Nookie

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Re: Il lavoro
« Risposta #17252 il: 19 Mag 2017, 09:49 »
forse allora il mio settore è differente

ci sono diversi tipi di offerte
1) "standard" che vengono buttate fuori come noccioline
2) quelle pesantemente customizzate che richiedono giorni
3) quelle budget che servono solamente per farsi un'idea macroscopica del prezzo

questo è il lavoro del commerciale, che mediamente fa le cose fatte bene, supportato dall'application engineering a cui è richiesto rispose nell'arco di ore (ad esempio centraline idrauliche e cazzi vari secondo specifiche del cliente sempre diverse)

per commesse particolarmente importanti ovviamente si cerca di fare meeting con il cliente per essere il più aggressivi possibile sul prezzo, ma non è sicuramente lo standard (come è giusto che sia)

Kabuto, io ho scritto che le variabili sono diverse, ne minori ne inferiori. Però non credo di far torto a nessuno dicendo che alcuni settori sono forse più incasinati di altri (normative etc etc)

Offline nemo96

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Re: Il lavoro
« Risposta #17253 il: 19 Mag 2017, 16:00 »
Nookie, non ci vogliono certo settimane per dare una stima: sono sufficienti i medesimi incontri fatti in fase di preliminare, ma durante i quali vanno poste le giuste domande al committente. Tant'è che io credevo che le risposte a quelle domande le avessero già i miei responsabili, perché sono problematiche talmente macroscopiche che a un tecnico si accende subito la lampadina "attenzione: criticità in agguato". Quindi è proprio come scrive Kabuto.

Shape il problema che tu descrivi il mondo dell'IT in italia.
Cosi lavorano tutti. Le tariffe sono sempre più basse, la concorrenza è enorme, e quindi la soluzione è lavorare a cazzo.

Hai fatto bene a cambiare mestiere.

Offline _LordByron_

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Re: Il lavoro
« Risposta #17254 il: 20 Mag 2017, 09:19 »
Una stima è una stima e quindi va fatta un pò alla cazzo di cane, cercando di fare il miglior lavoro possibile. Succede anche nel mio settore (power/oil e gas).

Sono d'accordo.

Citazione
La forza di una ditta (soprattutto in questo periodo di vacche magre) a mio avviso è la risposta immediata al cliente, e se il progetto va avanti si discute su spese accessorie e tutto il resto.
Sì, anche il prezzo, però. Soprattutto in Italia. Cioè, sono d'accordo con te ma quando vai da un cliente italiano a presentargli un'offerta di forniture, aivoglia a fargli capire che il prezzo non è l'unica cosa che conta.

Citazione
Per fare una stima non puoi impiegarci settimane e tartassare il cliente di domande. Perchè il cliente ti manda a cagare e va da un altro.
Dipende (sulla tempistica, soprattutto dal numero di beni richiesti) , io sono una persona precisa e se ho un po' di dubbi, solitamente figli di richieste assurde (sbagliate) o roba custom senza disegni, tartasso volentieri il mio cliente. E vorrei che lui lo facesse con me a parti invertite.
Altrimenti come fai a lavorare bene?

E soprattutto, visto che lavori nell'oil&gas (anche io, diciamo) hai notato quanta gente ti fa delle richieste e non sa manco che sta leggendo visto che gli hanno scritto la listina e lui non ne sa nulla? Lì le domande le devi fare per forza.


Citazione
ci sono diversi tipi di offerte
1) "standard" che vengono buttate fuori come noccioline
2) quelle pesantemente customizzate che richiedono giorni
3) quelle budget che servono solamente per farsi un'idea macroscopica del prezzo

questo è il lavoro del commerciale, che mediamente fa le cose fatte bene, supportato dall'application engineering a cui è richiesto rispose nell'arco di ore (ad esempio centraline idrauliche e cazzi vari secondo specifiche del cliente sempre diverse)

per commesse particolarmente importanti ovviamente si cerca di fare meeting con il cliente per essere il più aggressivi possibile sul prezzo, ma non è sicuramente lo standard (come è giusto che sia)


Sono curioso di sapere dove lavori a sto punto, perchè è abbastanza simile alla nostra di policy :D
« Ultima modifica: 20 Mag 2017, 09:22 da _LordByron_ »

Offline peppebi

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Re: Il lavoro
« Risposta #17255 il: 20 Mag 2017, 17:12 »
Io do ragione a Shape. Le statistiche le puoi fare se hai avuto 20 capi diversi ma che possano capitare 3-4 volte di fila degli imbecilli ci sta.
Io ho avuto un boss in un breve periodo statale che, pur di non perdere la possibilità di potersi avvalere del mio aiuto, mi faceva "far finta di lavorare" così nessuno degli altri uffici poteva reclamarmi. Questo è un deficiente senza dover fornire ulteriori prove.
Poi sono passato a fare il grafico sottopagato e la mia boss era una tipa in gamba quindi niente da dire.
Nell'azienda in cui ho fatto il designer i superiori erano capre a voler essere buoni e sapete come è andata. Vi dico solo che la responsabile del mercato italiano era nota nell'ambiente col soprannome di farfallina e lei si faceva pure vanto del suo modo di accalappiare clienti (che quasi sempre poi scappavano al momento di firmare i contratti).
Ho lavorato nel ristorante di catena e ho trovato un altro boss deficiente che ha mandato a puttane un ristorante che aveva tutti i numeri per fare bene ed è stato sostituito da un'altra ancora più capra che ha finito di affossare il ristorante (non prima di aver fatto fuggire altrove tutto il personale) e che solo ora è stata licenziata dal responsabile di area che è ancora più capra di lei visto che dove va lui i ristoranti fanno tutti soldi i primi mesi e poi vanno giù in picchiata (facile: tagli tutto così i primi tempi hai un guadagno netto stratosferico, poi la clientela si accorge che il servizio fa cagare e smette di venire).
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Offline Nookie

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Re: Il lavoro
« Risposta #17256 il: 20 Mag 2017, 20:32 »
Una stima è una stima e quindi va fatta un pò alla cazzo di cane, cercando di fare il miglior lavoro possibile. Succede anche nel mio settore (power/oil e gas).

Sono d'accordo.

Citazione
La forza di una ditta (soprattutto in questo periodo di vacche magre) a mio avviso è la risposta immediata al cliente, e se il progetto va avanti si discute su spese accessorie e tutto il resto.
Sì, anche il prezzo, però. Soprattutto in Italia. Cioè, sono d'accordo con te ma quando vai da un cliente italiano a presentargli un'offerta di forniture, aivoglia a fargli capire che il prezzo non è l'unica cosa che conta.

Citazione
Per fare una stima non puoi impiegarci settimane e tartassare il cliente di domande. Perchè il cliente ti manda a cagare e va da un altro.
Dipende (sulla tempistica, soprattutto dal numero di beni richiesti) , io sono una persona precisa e se ho un po' di dubbi, solitamente figli di richieste assurde (sbagliate) o roba custom senza disegni, tartasso volentieri il mio cliente. E vorrei che lui lo facesse con me a parti invertite.
Altrimenti come fai a lavorare bene?

E soprattutto, visto che lavori nell'oil&gas (anche io, diciamo) hai notato quanta gente ti fa delle richieste e non sa manco che sta leggendo visto che gli hanno scritto la listina e lui non ne sa nulla? Lì le domande le devi fare per forza.


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ci sono diversi tipi di offerte
1) "standard" che vengono buttate fuori come noccioline
2) quelle pesantemente customizzate che richiedono giorni
3) quelle budget che servono solamente per farsi un'idea macroscopica del prezzo

questo è il lavoro del commerciale, che mediamente fa le cose fatte bene, supportato dall'application engineering a cui è richiesto rispose nell'arco di ore (ad esempio centraline idrauliche e cazzi vari secondo specifiche del cliente sempre diverse)

per commesse particolarmente importanti ovviamente si cerca di fare meeting con il cliente per essere il più aggressivi possibile sul prezzo, ma non è sicuramente lo standard (come è giusto che sia)


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Offline Shape

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Re: Il lavoro
« Risposta #17257 il: 23 Mag 2017, 15:51 »
Questa non è successa a me, ma vi dà l'idea di come funziona qui dentro.

Ai colleghi A e B viene passato un paio di giorni fa un progetto dal collega C, che è stato messo a fare altro.
Ad A viene detto di fare una cosa, a B viene detto di fare una seconda cosa, con tanto di documenti di specifiche scritti da C (i documenti ci sono perché un anno fa avevo iniziato a redigerli io e i colleghi hanno continuato).

Dopo pranzo scoppia il putiferio: il Dvce dà del "coglione" (testuale, gridando) ad A e B perché non si sono posti il problema di come importare i dati pregressi una volta che sarà finito il lavoro.
Al che A e B dicono che non sapevano che si sarebbero dovuti importare dei dati, che hanno in mano il progetto da qualche giorno e che nessuno li aveva avvisati della cosa. Niente da fare, sono e rimangono coglioni perché non ci hanno pensato.

Adesso viene fuori che prima di pranzo il Quadro ha avuto una riunione con cliente, con cui ha concordato che il progetto partirà il 1 Dicembre e che i dati che al momento inseriscono in un vecchio applicativo dovranno essere importati. Di tutto ciò i miei colleghi non hanno saputo niente se non un minuto fa, perché ad A è venuto in mente di chiedere maggiori informazioni.
Quindi, chissà che cosa il Quadro è andato a raccontare al Dvce, che ha trattato malissimo i miei colleghi.

Tra l'altro, se nemmeno è completa una funzionalità con la sua struttura dati, se nemmeno si conosce la struttura dei dati da importare, non si può iniziare alcunché, mentre Quadro e Dvce già volevano lo script di importazione.
Questi stanno fuori di capoccia.

Offline Drone_451

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Re: Il lavoro
« Risposta #17258 il: 23 Mag 2017, 16:06 »
Non so se è già stato linkato però leggerlo fa una tristezza

https://www.tpi.it/mondo/italia/colloquio-di-lavoro-ryanair
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Offline peppebi

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Re: Il lavoro
« Risposta #17259 il: 23 Mag 2017, 17:11 »
Conosco molto bene quella situazione ma il tizio non ha voglia di fare un cazzo. E' vero quando dice che devi pagare il corso, che hai un contratto che ti garantisce solo 9 mesi di lavoro, che ti devi pagare l'uniforme e tutto il resto. Però in generale si lavora bene (nel senso che difficilmente ti lasciano a terra, poi la qualità del lavoro dipende più dal supervisore della base in cui ti mettono) e difficilmente scendi sotto i 1000€ di stipendio (e se succede è perchè ti trovi in basi piccole e in posti dove il costo della vita è davvero basso, leggi Bulgaria o sud Italia o altro). L'unico posto dove davvero la gente si lamenta è la Norvegia e questo nonostante chi è basato lì riceva dei soldi in più per compensare. So di gente che vive in 4-5 persone in una stessa stanza, dormendo per terra. Questo però è un caso limite, l'unico che conosco. Tutte le altre persone che conosco, tantissime, non se la passano male e, salvo rari casi, hanno lavorato in media almeno 11 mesi l'anno (sì, capita pure di aver così tanto lavoro da non avere la possibilità di prendere tutte le ferie).
In ogni caso, a differenza di tanti altri posti di lavoro, è tutto scritto nero su bianco e non hai sorprese. Dove ho lavorato io, nella ristorazione, ci avevano garantito il paradiso in terra ma dopo pochi mesi è diventato l'inferno.
Tutto il resto, il discorso delle promozioni, dei bonus e delle punizioni, mi ha fatto capire perchè sto tizio ancora non ha trovato un lavoro, nonostante i venti master.
Un giorno qualcuno gli spiegherà che in qualsiasi posto di lavoro fuori dall'Italia (ma anche in molti posti italiani) le vendite sono il cardine e tutto si base su rispettare o superare dei target, con premi e possibilità di carriera se sei particolarmente bravo a vendere. Le regole base proprio del mondo del lavoro occidentale.
Tornando in Ryanair e all'articolo devo aggiungere che le punizioni di cui parla non esistono. Quando fai un volo ti danno un target di vendita: se lo superi sei bravo (e, oltre ai soldi che ti intaschi perchè una percentuale va ai cabin crew, a volte ci sono dei piccoli premi) e hai più possibilità di essere chiamato per avere un contratto migliore (che fai con Ryanair e non con Crewlink) o per diventare capo cabina; se non lo raggiungi va nel tuo record ma nessuno ti caccia per questo o ti punisce in alcun modo. Ovvio che se fai veramente schifo, come in tutti i lavori, ti fanno un meeting per capire cosa non va e, se non migliori, vieni licenziato. Ma mai nessuno tra quelli che conosco si è mai lamentato di aver avuto punizioni o altro a causa delle vendite. A fine volo si fa sempre un meeting e ti dicono bravo se il target è superato oppure ti dicono di impegnarti di più se è basso. A tutta la crew, mica ti prendono ad uno ad uno e ti spellano!
Inventata pure la storia della penna nel taschino, mai sentita prima d'ora.
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Offline Drone_451

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Re: Il lavoro
« Risposta #17260 il: 24 Mag 2017, 09:12 »
Non so niente al riguardo quindi prendo per buono quello che dici tu e mi limito ai numeri.

Salario tra i 900 e 1400 euro lordi tradotti in contratto irlandese, prendiamo il massimo 1400.
[(1400X11)-20%]/12=circa €1000 netti al mese - costi che ti trattiene l'azienda quali corsi, divisa.
Ma hai il 10% sulle vendite in aereo.

Ce li hai almeno €30 al giorno? (dai quali devi poi scalare vitto, trasporti e alloggio).

E' giusto?
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Offline Naked 2.0

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Re: Il lavoro
« Risposta #17261 il: 24 Mag 2017, 09:26 »
Non ho capito perché fanno pagare il corso.  :D
Non dovrebbe rientrare nei costi che una azienda sostiene per la formazione del proprio personale?

Offline Azraeel

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Re: Il lavoro
« Risposta #17262 il: 24 Mag 2017, 09:28 »
Investimento futuro. Anche le assicurazioni fanno pagare il corso (fuffissima) per diventare intermediario. Alcune cash alla mano, altre trattenendo le eventuali provvigioni future.

Offline Drone_451

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Re: Il lavoro
« Risposta #17263 il: 24 Mag 2017, 09:32 »
Io ci sto che mi fai lavorare gratis per un breve periodo di tempo in affiancamento con il solo rimborso spese perché non produco (al limite).

Ma se mi fai pagare la formazione devi morire
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Offline peppebi

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Re: Il lavoro
« Risposta #17264 il: 24 Mag 2017, 09:59 »
Qui a Stansted, la gente in Ryanair non prende meno di 1100£ nette con punte di 1400-1500£. Col contratto base di merda fatto con Crewlink. Quelli col contratto Ryanair vanno tranquillamente sulla fascia 1400-1600£. I capo cabina da 1800-1900 in su.
Ripeto che è tutto vero che Ryanair, tra le compagnie aeree, è una di quelle che paga peggio, ti fa pagare il corso e tutto il resto (ma non la balla delle punizioni e la penna e le altre cose da nonnismo di cui parla il tizio) ma è anche vero che è l'unica compagnia che è quasi sicuro che ti assume (perchè ti fa pagare il corso, va detto) e conosco tanti che l'hanno usata come porta d'ingresso in questo campo per poi farsi assumere da altre compagnie (che altrimenti non ti avrebbero assunto senza esperienza).
Io trovo che il problema sia solo che bisogna pagare per farsi assumere perchè trovo ai limiti della legalità, se non proprio illegale, che uno debba pagare un corso di formazione per farsi assumere. Provo a spiegare meglio.
Pagare un corso di formazione è legalissimo e normale. Ma in questo caso succede che l'azienda che ti fa il corso è legata a doppio filo con quella che ti assume (in pratica è la stessa cosa con un nome diverso) e che l'assunzione è praticamente scontata a meno che tu non sia proprio un deficiente (la percentuale di bocciati ai corsi è bassissima e sono di più quelli che lasciano volontariamente). Inoltre è la stessa Ryanair che ti indirizza verso questo corso di formazione per poter lavorare per lei. Quindi in pratica paghi per lavorare.
Questo non va bene ma a me pare che il tizio si sia soffermato più sul "minchia mi dovrò fare il culo per guadagnare e le mie prestazioni verranno continuamente monitorate", aggiungendo la balla delle punizioni.
« Ultima modifica: 24 Mag 2017, 10:01 da peppebi »
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