http://www.lastampa.it/cmstp/rubriche/girata.asp?ID_blog=35&ID_articolo=80&ID_sezione=50&sezione=Over+Game
Troppo lungo per un lettore web, ma andava fatto.
Magari rimarrà ai posteri.
Utile cronaca per schiarirsi un attimo le idee su quello che è stato lo strascico di polemiche che ha seguito, o meglio spianato la strada e le vendite, a questo gioco.
"Io ho giocato a Bully. È un videogioco mediamente innocuo, imbottito di una violenza artificiosa, teatrale, quasi surreale, da film americano anni '80 in stile Rivincita dei Nerd o Karate Kid. Una iperviolenza, sia fisica che verbale, onestamente impossibile da prendere sul serio per chiunque abbia superato i dodici anni, forse meno. Bully è la forma caricaturale di un simulatore di sopravvivenza scolastica, ma costruito sui migliori stereotipi della categoria: dal preside con una missione all'assistente leccaculo, dal quarterback steroidizzato al nerd brufoleggiante. Un gioco che ti immerge nella melma, passa in rassegna gli istinti d'odio dei quindicenni, ma da lì in poi lascia a te scegliere la strada. A lezione o dietro quella canaglia? Un pugno in faccia o chiedere scusa? E ogni tanto cerca persino di infilarti un dubbio alle spalle, magari mentre sei distratto. Se avessi un figlio di dodici anni, lo giocherei con lui. Sicuramente potrebbe insegnargli molto più di un anno e mezzo di tentativi di censura."
Conclusione che mi trova pienamente d'accordo, ma gli under 15 che non hanno la fortuna (o sfortuna) di avere dei genitori che giocano che ideano devono farsi del bullismo? Ci sono ragazzi che si suicidano o hanno una vita scolastica rovinata (nei peggiori dei casi) per questo fenomeno, che è molto di più che "dammi la merendina o ti getto gli occhiali per terra".
Che messaggio vogliamo far passare? Che il bullismo è una cosa così leggera da farci un videogioco "caricaturale"? Chi lavora in software house che sfruttano la violenza più stupida e più inutile (qualcuno ha detto GTA) possibile dovrebbero cambiare decisamente mestiere e fare un favore a tutti gli altri.
Credo che il bullismo sia una fenomeno troppo delicato per essere lasciato in mano ai programmatori di videogiochi.
Personalmente non sono contro la violenza nei videogiochi, è la violenza fine a se stessa che trovo ridicola e sopratutto dannosa.
P.S. Trovo sempre azzardati i paragoni tra videogiochi e film, i gradi di coinvolgimento di chi ne fruisce sono molto differenti. Ma questa è un'altra cosa.