Niente e' peggiore del liceo ,non che io abbia mai avuto particolari
problemi una volta capito che era una rottura di palle e non
valeva la pena di preoccuparsi bastava studiare quel che piaceva
di piu' e risicare la sufficienza; e no i libri non li portavo uguale non
serviva fare il bravo ragazzo per farsi promuovere con una bassa
media. (lo facevo solo con ed fisica che per non farla facevo le
schede con q&a al proff ahaha)
Tutte le cose se fatte solo per risicare la sufficienza sono pressochè inutili.
Insomma e' una passeggiata.
Vero.
Altrettanto vero che spesso Università diventa "severa" non perchè richieda particolare preparazione, ma per oscena selezione del corpo docenti, comprendente vari rincoglioniti raccomandati che bocciano più per schizze mentali loro piuttosto che guardare la reale preparazione dello studente.
Sia chiaro, non è "generalizzare", non è in tutti casi, però in svariati casi (specialmente in alcune facoltà di determinati atenei) c'è questa particolare pratica che pare diventare quasi uno sport in certe "facoltà".
E' questo utile a forgiare un buon lavoratore?
Dubito, visto che poi c'è il caso che il figlio del sindaco e la compagna pettoruta in abiti succinti passino senza alcun problema...
Ripeto: non è così per tutte le facoltà, però sono cose che capitano, e non così raramente.
L'unviersita sara sempre meglio per un fatto non e' obbligatoria
per quanto i nostri giovani inetti la trovino come un secondo liceo.
IMHO non sono d'accordo, anche se hai detto una sacrosanta verità:
oramai è pratica comune ritenere "obbligatorio" andare all'università.
Tempo fa c'era selezione naturale delle persone che potevano frequentare un corso di studi "avanzato", ora invece è alla portata di tutti.
Questo da una parte è un bene (salvo poi scoprire dalle statistiche che buona parte del pubblico che guarda "Fattoria" o "Grande Fratello" è laureato, e nemmeno in Antropologia), dall'altra ha portato alla creazione di centinaia di corsi di studi "inutili", con programmi attraenti come un uovo di pasqua che però rivelano la sorpresa all'interno, e questo perchè?
Fondamentalmente perchè le famiglie italiane hanno genitori legati al concetto del "pezzo di carta in mano=prestigio/attestato di merito", e quindi obbligano i figli a seguire un corso di studi a tutti i costi.
Corsi come "scienze delle comunicazioni", esclusi certi atenei che la trattano in modo organico, ma sono veramente pochi, si rivela per lo più accozzaglia di roba inutile senza alcun sbocco di lavoro e senza alcuna preparazione per nulla.
Così, chi fondamentalmente non ha una idea precisa, trova qualcosa che vagamente gli può piacere, arranca e annaspa oppure tira avanti quei cinque anni, ma poi?
Chi frequenta atenei "normali" (non dico corsi master come quelli proposti da Mediaset o altro che hanno effettivamente una loro utilità) alla fine, se vuole fare il giornalista, si deve muovere molto prima del compimento di studi, visto che la laurea in questa materia risulta totalmente inutile se non per piacere personale (e vista spesso la qualità dei vari corsi, c'è da mettersi le mani nei capelli).
E per quanto il nostro sistema di merda che appunto vuole fare
tanto l'europe e tanto l'americano diventi sempre peggio.
Fondamentalmente scimmiottano sistemi che non ci appartengono. Ad esempio a livello medico l'europa trattava l'argomento in maniera più globale, mentre negli stati uniti si tende alla specializzazione. Quale metodo è migliore? Nessuno, è diverso.
Ora università vuole specializzazione senza però programmi e mentalità veramente formata a questo punto di vista.
Ergo: pasticci a non finire.
(troverò sempre assurdo e
ridicolo che ci sia gente che a 20 anni non abbia mai studiato
la storia della filosofia)
boh, programma mio liceo c'era eccome storia della filosofia...