Ok, è giunto il momento di rispondere a Claus
Partiamo dal casco:
Bell Bullit.
Come già detto a Claus il casco rientra in una tipologia di caschi che non conosco.
Ma possiamo partire dal test Sharp.
http://sharp.direct.gov.uk/testsratings/bell-bullittIl test Sharp è un test, appunto, condotto in inglesonia. Sono una serie di rilevazioni sul trasferimento dell'energia residua dovuta ad un impatto. Sostanzialmente colpiscono il casco in diversi punti, con diversi corpi contundenti, e verificano quanta energia viene assorbita dal casco e quanta si trasmette alla testa.
Questi test hanno evidenziato come molti caschi barino per passare l'omologazione: l'omologazione CEE infatti prevede un determinato numero di impatti, sempre negli stessi punti. Molte case rendevano i casci solidi solo nei punti in cui erano previsti gli impatti
Ma ovviamente ci sono anche detrattori del test Sharp, in particolare su due aspetti
-Se questa ditta fa caschi da una vita, e asseriscono di aver reso il loro prodotto il più sicuro del mondo, deve essere così. Questo casco costa MIIIILLE euro non può essere meno sicuro di un Caberg dimmerda da 140.
-Il test Sharp si limita a replicare urti fino a 45 km/h circa. Cosa ne sappiamo di quello che succede oltre? Magari un casco di merda assorbe bene fino a 45 km/h ma dopo si scioglie, un casco top da 700 € assorbe meno bene a 45 ma dopo resta identico.
Ora, partendo dal presupposto che occorra valuare non solo la sicurezza passiva del casco, ma soprattutto quella attiva, io il test lo considero come un punto di partenza.
Perchè la sicurezza attiva di un casco è forse più importante, e sono giunto a questa conclusione dopo 10 anni di moto (di sola moto, non di scooter)
Un casco comodo, che sia aerodinamicamente efficiente, e non pesi sul collo stanca meno, rendendo i viaggi più sicuri.
Un casco ben ventilato ci permette di viaggiare a visiera chiusa, aumentando non di poco la sicurezza (insetti in faccia, sassi scagliati dalle auto che ci precedono...) e rende confortevole e meno stancante il viaggio, mantenendoci vigili.
Un casco silenzioso, oltre che permetterci di sentire meglio i pericoli attorno a noi, non danneggia a lungo termine le orecchie (è provato che i biker che viaggiano molto in autostrada tendono ad avere acufeni...
) e soporattutto non stanca.
Ho fatto circa 500 km con un casco molto sicuro, 5 * Sharp, ma assolutamente di merda. Tutto il viaggio ai 120-130 con visiera aperta per non
svenire letteralmente dal caldo.
Mai più.
Inoltre ovviamente il casco ci deve calzare, e farlo bene. Non tutti i modelli sono adatti alla nostra testa. Il casco
VA PROVATO, e non per mezzo secondo.
Non posso giudicare nel dettaglio il casco, ma valutando prezzo e dotazioni apparenti io non so. Sarà probabilmente un casco caldo, per via della quasi assenza di ventilazione, e la ferritoia sul mento, conoscendo Bell, sarà pressochè inutile (il casco più caldo provato in vita mia è stato il mio amato Bell M4R Carbon (1100 grammi scarsi...
)
Peso nella media dei caschi sport-touring, ma senza l'ausilio di visierino parasole e sistemi di ventilazione appropriati.
Interni sfoderabili, come è giusto che sia.
Presumo sia piuttosto soggetto a turbolenze, ma magari avere una moto senza alcun parabrezza potrebbe aiutare in tal senso.
Di solito Bell utilizza visiere da 3.2 mm, non trovo più l'immagine che volevo postare, quindi descriverò:
le visiere standard sono di circa 2 mm, a parte che fanno schifo e si piegano, sono fragili. Quelle Belle da 3.2 mm non vengono attraversate da un proiettile che simula una pietra di pochi grammi lanciata da un auto a 130 km/h. Quelle normali vengono passate come carta.
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Discorso Dainese apparso su telegram ecc.
Non sono contro Dainese di per se, ma ormai i marchi famosi sono tutti prodotti da due grossi gruppi, uno è Madif se non erro, e rifornisce Spidi, Spyke ecc...
In sunto, si paga la marca e stop.
Dainese tempo fa voleva far omologare una tuta, senza soddisfare i requisiti che la stessa legge EN 13595-1 prevede...
Infatti Il paragrafo 5.3 della norma EN 13595-1 prevede infatti la presenza di protettori EN 1621.1 nelle zone 1, ovvero spalle, gomiti,
fianchi e ginocchia-tibie. La Laguna Seca usciva senza protettoiri sui fianchi. Perchè? Ovviamente perchè non stanno bene esteticamente. Ingrassano. Non sono cazzate.
Ecco due link interessanti:
http://motosicurezza.com/?q=blog/tuta-dainese-omologata-forse-nohttp://www.motosicurezza.com/?q=node/587In generale quasi tutti i capi da moto, non sono tali. Nei libretti c'è spiegato che sono abbigliamento per tempo libero e quindi non adatti a proteggere.
Però ci sono anche capi da moto, ovvero omologati, quindi in grado di proteggere "almeno fino a li".
Ovvero, in base al livello, resistere ad un determinato numero di secondi di abrasione su asfalto ad una determinata velocità. Altri requisiti sono resistenza a perforazione, scoppio, taglio.
Linko un video: il materiale della mia tuta invernale contro una cordura standard (il 99% delle giacche son fatte cosi)
https://www.youtube.com/watch?v=p07lBLYRfcMAlcuni produttori:
Gi-moto (produttore italiano su misura)
Clover (produttore italiano industriale)
BKS Leather
Tutti marchi che omologano, ma negli ultimi anni la scena si sta muovendo... quindi è ora possibile avere un capo non solo sicuro ma anche comodo, funzionale, impermeabile.
Per chi fosse interessato ecco la normativa di riferimento:
http://www.motosicurezza.com/?q=en-13595-1-en-13595-2-en-13595-3-en-13595-4-abbigliamento