Mi sembra giusto farvi partecipi dell'epilogo:
C'è quella gente che senza apparente motivo vede il mondo come un posto ostile e degradadante.
Eppoi ci sono io, con la moto in panne in quell'angolo remoto di mondo che è la Tiburtina nel suo tratto più brutto e nero, che all'improvviso si vede fermarsi davanti a lui un ragazzo in moto che lo fa montare dietro e si presta di accompagnarlo al benzinaio più vicino per riempire due bottiglie di benza ma che poi per motivi di tempi tecnici non vede i risultati della sua buona azione e deve andarsene.
E subito dopo si fermano due splendidi angeli, che con le moto hanno ben poco a che fare, ma che si prestano comunque di accompagnarlo a casa (premurandosi anche di dirmi "non ti preoccupare, non ti facciamo niente"), oltretutto impegnandosi successivamente a trovare qualcuno tra i loro amici che mi aiutasse a farla ripartire, purtroppo invano.
E nonostante tutte queste belle cose stamattina mi è toccato ugualmente spingerla a mano per 6/7 km in lieve salita sotto il sole per riportarla a casa.
Ma anche qui non è mancato il tatuato in vespa che con fare deciso mi dice "daje, monta su che te spingo io!", ed io li a cercare di declinare nel modo più gentile possibile perchè si, ormai è una cosa che devo finire da solo.
O anche il motociclista a bordo del KTM che si ferma per capire se può esser d'aiuto.
Grazie a tutti voi, che nonostante tutti i buoni propositi non mi avete aiutato a far ripartire la moto ma avete accresciuto in me la fiducia nell'umanità.
Eppoi diciamocelo, la gente bella inevitabilmente incontra altra gente bella.
Concludendo, quando pensate di star lì per morire pensate a tutti quegli uomini che nella Serra Pelada scendevano quelle scale infinite che conducevano all'inferno per poi risalirle con dei sacchi di fango sulle spalle, e vedrete che tutto vi sembrerà più facile.
Ah, la moto mo m'ha rotto er cazzo e quindi la vendo.
In bike we trust.
Scritto abbastanza di getto e con due ore di sonno alle spalle.