Ok, ho finito Earthbound!
Il gioco mi è piaciuto e adesso, a qualche ora dal completamento, mi sta già facendo provare un sottile senso di nostalgia che testimonia che ai miei occhi si tratta di un gran gioco.
Forse non posso dire di averlo amato, complici una storia con poco mordente e tutti quegli ostacoli e piccole frustrazioni che si provano giocando un gioco del 1994. In particolare, la terribile micro-gestione dell'inventario è stato quasi un deal-breaker per me (per dire, ho abbandonato pure Skyrim per lo stesso motivo, siano sempre maledetti gli inventari limitati).
Però, venendo agli aspetti positivi sono stato colpito molto positivamente da aspetti "caratteriali" del titolo quali:
-il senso del viaggio (il "mordente" della vicenda per me è stato legato al piacere di esplorare le località esotiche di un mondo)
-la riuscita di una storia coming-of-age
-la colonna sonora ispirata e davvero varia e folle
-la scrittura (uno dei pochi rpg dove è davvero divertente leggere ogni singolo dialogo con gli npc)
-i WTF continui
A proposito dell'ultimo punto, sono ancora sconvolto dal boss finale e se qualcuno ha qualche interpretazione da condividere al riguardo sarei contento...e, sì,
ho già letto 1) la teoria del feto, 2) teorie di legami tra Gygas e l'antagonista del primo Mother (che non ho giocato), e 3) il fatto che Itoi avrebbe ideato il boss pensando al trauma di quando da piccolo vide la scena di uno stupro in un film
Vorrei aggiungere che al netto delle frustrazioni che ho trovato qua e là il gioco colpisce molto anche per la modernità di molti aspetti del gameplay (come l'assenza degli scontri casuali, la battaglia automatica, i nemici più deboli di te che scappano o che vengono sconfitti automaticamente ecc).
Insomma, capisco perché questo gioco sia spesso citato in liste "Best of" di ogni tipo, all'epoca l'impatto di questo titolo deve essere stato notevolissimo. E per molti versi regge ancora oggi.