Autore Topic: [Guerra] A me sembra...  (Letto 3703 volte)

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Offline m y t o y b o x

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[Guerra] A me sembra...
« il: 03 Apr 2003, 16:55 »
...che stavolta il tutto sia dettato da un accanimento politico verso un certo tipo di potere.
Si puo' dire di tutto su questa guerra, credo che nessuno sia a favore, come in molti vogliono far pensare, ma siamo in tanti a vederla diversamente...
In un altro post leggevo di una fantomatica lettera di un altrettanto sedicente povero scrittore, che asseriva quanto gli Stati Uniti fossero il male del momento...
Quello che mi e' sembrato e' che in una ipotetica discussione dopo poche parole, tutto venga catapultato nella sterile polemica politica...
Durante il governo D'Alema e l'amministrazione Clinton, in molti hanno sofferto e sono morti in Kossovo...ma non ho mai visto tutta questa mobilitazione, e' un dato di fatto,(onore ha chi ha tenuto fede alle sue idee pacifiste anche allora e che oggi viene mischiato a gente che lo fa solo per strumentalizzare) l'opinione publica ha spostato il mirino dai tristi scenari di guerra all'accanimento politico.
Anche io ho ceduto a questo "lato oascuro" nei vari discorsi intrapresi con amici e qui su TFP...me ne  pento, perche' mentre c'e' gente che muore, noi siamo qua a parlare di destra di sinistra, di Bush, dei Francesi, di Saddam, addirittura di nazismo, fascismo e comunismo.

Beh io credo che almeno per quelli come me che credono in DIo sia solo il momento di pregare per tutte quelle famiglie che in questo momento soffrono per una guerra che giusta, ingiusta, economica, politca che sia e' come sempre un orrore che si poteva evitare...

grazie
iccardo
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Offline ZionSiva

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[Guerra] A me sembra...
« Risposta #1 il: 03 Apr 2003, 17:04 »
Parlare di politica riguardo questa guerra non è esattamente incongruo: ogni guerra è un atto politico, per quanto violento. Ma concordo che le strumentalizzazioni siano inutili. Ma non capisco il riferimento alla lettera citata, così come non capisco il motivo di dubitarne la veridicità (a meno che non si abbiano vere prove).
La lettera lancia un appello prima di tutto umano, espone fatti accertati e esprime un disagio. Mi sembra qualcosa di legittimo, se non dovuto, viste le evidenti incongruenze che stanno alla base del perchè questa guerra sia stata intrapresa.
Oltretutto ripeto, riguardo al Kosovo:
1) I pacifisti hanno manifestato
2) La situazione attuale e le premesse a questa guerra non hanno nulla a che vedere con quei fatti.

Per il resto, io credo in un qualcosa al di là dell'umano (nulla di cattolico), ma credo che qui sul pianeta terra l'unica cosa utile sia aprire gli occhi e cercare di fare la prorpia parte.
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Offline outerworld

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[Guerra] A me sembra...
« Risposta #2 il: 03 Apr 2003, 17:10 »
Una sola cosa: la lettera non è fantomatica. Viene vanificata al pensare che il destinatario non la considererà nemmeno. Ma quelle parole sono parole autentiche. Sono parole dettate da un'immensa sensibilità, profondità e genio letterario. Quella persona non se ne sta quieta e tranquilla nella sua confortevole dimora, come noi occidentali... quella persona vive la paura e l'orrore della guerra. Noi no. Per questo quella lettera mi ha toccato profondamente. Mi trasmette emozioni autentiche.
Non come quelle di un telegiornale o di un qualunquista che si professa per la pace nel momento in cui ognuno è per essa.

Infatti come te mi stupisco della degenarazione faziosa e politica del topic. Sembra che l'essere a favore o contro la guerra sia condizionato dalla fazione politica di appartenenza. Ma la guerra non è politica. La guerra è morte, distruzione, negazione del principio di vita, detrazione della giustizia. La guerra, a prescindere da fantomatici motivi umanitari, è morte. E la morte è sempre un male.

Maledetta destra...maledetta sinistra...perchè non volete capirlo?
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Offline outerworld

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« Risposta #3 il: 03 Apr 2003, 17:19 »
Citazione da: "ZionSiva"
Parlare di politica riguardo questa guerra non è esattamente incongruo: ogni guerra è un atto politico, per quanto violento. [...]


Ma non dovrebbe esserlo. Essere favorevoli o contrari alla guerra non dovrebbe prescindere dalla propria appartenenza politica. Anzi non dovrebbe mai essere guerra. La guerra (di sinistra, di destra o di centro) è morte. E' male. Non bisognerebbe mai essere favorevoli al male.

Io tempo addietro partecipavo attivamente alla politica. Ero un sostenitore del mio partito, e degli ideali a cui esso si atteneva. Ma un giorno ho capito che era solamente una baggianata. Non pensavo più come persona, ma come persona di destra/sinistra. Ho smesso di partecipare alla politica. Io sono il solo rappresentante delle mie idee.

Non siate di destra. Non siate di sinistra. Siate. E nulla più...

(per quanto riguarda il resto del post quoto)
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Offline outerworld

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« Risposta #4 il: 03 Apr 2003, 17:19 »
Doppio post. Scusate.
Ne approfitto per rinnovare il mio invito a non essere ne di destra, ne di sinistra ma di essere. Essere se stessi.
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« Risposta #5 il: 03 Apr 2003, 17:21 »
Outworld, rispondo a te ma anche a Zion...tu piu' di lui hai capito cosa intendovo...il mio e' uno sfogo personale contro quelli che in nome della politica si permettono di dire di tutto...
Ha ragione Zion quando dice che in guerra , parlare di politica non e' sbagliato, ma e' anche vero che e' forse l'esasperazione di questa, a volte, a portare tale orrore.

Forse cominciando da noi si potrebbe parlare di piu' invece che discutere sempre...leggendo i vari topic, mi sembrava di leggere la trasposizione su TFP degli "IO VIRTUALI" dei nostri politici...e solo questo mi ha fatto pensare che non e' proprio il caso di avvelenarsi per uno schieramento...
La lettera mi sa di Fake, non me ne voglia chi l'ha scritta, tanto il messaggio e'comunque valido, ma in effetti fa un analisi troppo dichiaratamente di parte per essere vera...uno scrittore, una persona con una cultura magari migliore di altri dovrebbe sapere che non solo gli USA sono il cosidetto male, se poi di male si puo' parlare e non di normale e semplice superpotenza, vista come male, concetto che dovrebbe pero' essere allargato a tante figure oscure nella storia del mondo attuale.

ciao
iccardo
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« Risposta #6 il: 03 Apr 2003, 17:23 »
Citazione da: "outerworld"
Doppio post. Scusate.
Ne approfitto per rinnovare il mio invito a non essere ne di destra, ne di sinistra ma di essere. Essere se stessi.


Quoto, dire quello che si pensa in una o l'altra direzione...bravo!
Senza pero' la paura di dover essere tacciato come un fascista o un comunista...ma mi sa che qua da noi (italia) e' molto difficile...

ciao
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Offline Dj Mark Noise

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[Guerra] A me sembra...
« Risposta #7 il: 03 Apr 2003, 17:25 »
Il mio più grande sogno,sarebbe quello di vedere TUTTI I POPOLI LIBERI,in PACE,senza più guerre di potere,di politica o di religione che siano.
Mi piacerebbe vedere ebrei e palestinesi uniti insieme,liberi di passeggiare insieme,parlare,giocare,senza l'incubo di kamikaze o soldati che sparano sui civili.
Mi piacerebbe vedere il mondo musulmano e il mondo occidentale fuso insieme,in pace,in serenità.
Mi piacerebbe vedere gente che non ha pregiudizi,mi piacerebbe non sentir parlare più di razzismo,mi piacerebbe vedere persone,etnie,culture diverse convivere insieme,senza astio,senza vecchi rancori.
Mi piacerebbe vedere che le armi,anche le più piccole,venissero abolite in tutte le parti del mondo.
Mi piacerebbe............

Offline ZionSiva

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« Risposta #8 il: 03 Apr 2003, 17:30 »
Citazione da: "outerworld"
Citazione da: "ZionSiva"
Parlare di politica riguardo questa guerra non è esattamente incongruo: ogni guerra è un atto politico, per quanto violento. [...]


Ma non dovrebbe esserlo. Essere favorevoli o contrari alla guerra non dovrebbe prescindere dalla propria appartenenza politica. Anzi non dovrebbe mai essere guerra. La guerra (di sinistra, di destra o di centro) è morte. E' male. Non bisognerebbe mai essere favorevoli al male.

Io tempo addietro partecipavo attivamente alla politica. Ero un sostenitore del mio partito, e degli ideali a cui esso si atteneva. Ma un giorno ho capito che era solamente una baggianata. Non pensavo più come persona, ma come persona di destra/sinistra. Ho smesso di partecipare alla politica. Io sono il solo rappresentante delle mie idee.

Non siate di destra. Non siate di sinistra. Siate. E nulla più...

(per quanto riguarda il resto del post quoto)


Concordo con te.
Infatti io quando parlavo del fatto che la guerra fosse un atto politico non parlavo in termini "sinistra/destra", semplicemente di politica, il rapporto tra governi e cittadini, tra governi e governi. L'ultimo tuo invito è l'atto politico più alto che una persona possa fare, e  per questo concordo in toto con te.
La cosa che più mi spiace è che la nostra situazione politica interna abbia ridotto una componente fondamentale della vita sociale in uno scontro tra due fazioni. Sono il primo a trovare questa un aberrazione, e qualcosa di mortificante per il dibattito sociale.


EDIT: per quanto riguarda la veridicità della lettera: la lettera non è di parte. Parla sopratutto degli USA perchè è rivolta a Bush. A me sembra decisamente verosimile, oltre che assolutamente condivisibile.
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Offline outerworld

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« Risposta #9 il: 03 Apr 2003, 17:40 »
Vi ripeto solo che la lettera non è un fake. E' una lettera autentica di questo scrittore Mia Couto (peraltro una persona di una certa rilevanza culturale in ambito letterario moderno). Una  lettera che non ho riportato da un sito ma trascritto direttamente da un quotidiano (per essere precisi l'ha trascritta una persona che conosco e me l'ha passata in floppy). Non so precisamente se ogni informazione a livello contenutistico corrisponda a verità assoluta. Ma l'aspetto realmente importante è il messaggio che scaturisce dalla lettera. Un messaggio edificante e costruttivo. Un messaggio di pace senza barriere politiche. Mia Couto esiste realmente e questo pezzo è tratto da La nostra arma di costruzione di massa... A questo punto siete anche liberi di non credermi. Ma se cercate conferme inserite il nome di Mia Couto in un motore di ricerca qualunque. Forse non troverete ancora pubblicato questo pezzo sul web (dacchè molto recente), ma troverete esaurienti informazioni sull'autore e sulle sue opere. Se ancora non vi basta procuratevi la sua email e chiedeteglielo di persona...
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« Risposta #10 il: 03 Apr 2003, 17:49 »
Ci credo...ma per quanto m i riguarda e' faziosa, una faziosita che posso anche giustificare, ma che non condivido.
FOrse le condizioni di vita di questo signore non sono il massimo per lui e per il suo popolo, ma se pensiamo a quante nazioni compiono atrocità ogni giorno mi viene da pensare che non siano solo gli Stati uniti a essere il vero e unico male...
Per cortesia, cerchiamo di essere onesti con il mondo e con la storia...

grazie
iccardo
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Offline Dj Mark Noise

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« Risposta #11 il: 03 Apr 2003, 17:50 »
Citazione da: "m y t o y b o x"
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Ha ragione Zion quando dice che in guerra , parlare di politica non e' sbagliato, ma e' anche vero che e' forse l'esasperazione di questa, a volte, a portare tale orrore.

Forse cominciando da noi si potrebbe parlare di piu' invece che discutere sempre...leggendo i vari topic, mi sembrava di leggere la trasposizione su TFP degli "IO VIRTUALI" dei nostri politici...e solo questo mi ha fatto pensare che non e' proprio il caso di avvelenarsi per uno schieramento...
La lettera mi sa di Fake, non me ne voglia chi l'ha scritta, tanto il messaggio e'comunque valido, ma in effetti fa un analisi troppo dichiaratamente di parte per essere vera...uno scrittore, una persona con una cultura magari migliore di altri dovrebbe sapere che non solo gli USA sono il cosidetto male, se poi di male si puo' parlare e non di normale e semplice superpotenza, vista come male, concetto che dovrebbe pero' essere allargato a tante figure oscure nella storia del mondo attuale.

ciao


Precisazione:non vorrei andare controcorrente o ribadire concetti estranei per alcuni.
La guerra è politica e viceversa.
La politica c'entra sempre,in bene e in male.
Le guerre si fanno per via di una cattiva politica.
Ideali ecc.non c'entrano.
Una guerra è fatta solo per scopi politici.
Bella la lettera di .....non mi ricordo il nome,scusatemi.
Io però vorrei invitarvi a sentire anche i pensieri di Adib Fathi Ali,del comitato esuli iracheni.
Lui è fuggito dalla madrepatria,sentire cosa ne pensa lui el conflitto e di Saddam è qualcosa di veramente costruttivo.
Di solito è a Porta a porta,ed è la voce di un uomo,esule e non di parte.

Offline outerworld

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« Risposta #12 il: 03 Apr 2003, 18:52 »
Citazione da: "m y t o y b o x"
Ci credo...ma per quanto m i riguarda e' faziosa, una faziosita che posso anche giustificare, ma che non condivido.
FOrse le condizioni di vita di questo signore non sono il massimo per lui e per il suo popolo, ma se pensiamo a quante nazioni compiono atrocità ogni giorno mi viene da pensare che non siano solo gli Stati uniti a essere il vero e unico male...
Per cortesia, cerchiamo di essere onesti con il mondo e con la storia...

grazie


Ho capito dove ci siamo fraintesi. Il povero nella lettera non è da leggersi in senso strettamente economico. Mia Couto è uno scrittore ed un letterato moderno piuttosto importante. Non penso affatto che viva nella miseria. Il fatto che egli si rivolga agli Stati Uniti è perchè in questo caso sono i più diretti interessati (e questo non credo tu possa confutarmelo). Ma potrebbe essere qualsiasi altra nazione. Non sono un antiamericano. Anzi riconosco molti meriti all'America. Ed aggiungo che non giudico un paese ma il governo che controlla il medesimo. E' il governo che si occupa della politica internazionale. Non i cittadini. Ma sono i cittadini a rendere grande una nazione. Non il loro governo.
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Offline Giobbi

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« Risposta #13 il: 04 Apr 2003, 16:06 »
Citazione da: "Dj Mark Noise"

Una guerra è fatta solo per scopi politici.



Economici.
Generalmente le guerre sono fatte per motivi economici (espansione).
I politici affermano tali ragioni economiche  iniziando guerre.

Offline theblackpages

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« Risposta #14 il: 04 Apr 2003, 18:54 »
Citazione da: "Giobbi"
Citazione da: "Dj Mark Noise"

Una guerra è fatta solo per scopi politici.



Economici.
Generalmente le guerre sono fatte per motivi economici (espansione).
I politici affermano tali ragioni economiche  iniziando guerre.


Infatti.

Qualsiasi siano gli scopi (religiosi, politici, culturali, economici, etc.), non si può prescindere dalla politica riferendosi alla guerra, anche se è innegabilmente spiacevole starsene qui a discutere di ideali e fazioni, quando sul campo della battaglia la gente soffre, combatte e muore.